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Zvonimir, mille verità dietro a un “semplice” nome: “Balotelli? Maldini l’avrebbe preso a schiaffi”

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Ospite a Sky, Zvone Boban ha svelato questo retroscena legato al calciomercato del Milan

C’è chi trascorre tutta la vita senza mai trovare il coraggio di dire quello che pensa e chi si guadagna gli onori della cronaca per aver detto qualcosa che moltissimi pensano ma ben pochi osano dire. Zvonimir Boban, il mitico fuoriclasse del Milan che fece tremare il mondo, è uno di questi, e davanti ai microfoni di Sky Sport 24 non usa mezzi termini né fa giri di parole per dire quello che pensa di Super Mario e delle sue intemperanze dentro e fuori dal campo. Fateci caso: “Il ragazzo deve ancora maturare” oppure “Mario è fatto così, ma ha un cuore d’oro” è la traduzione più politicamente corretta e abusata di un pensiero (quasi collettivo) che non può essere manifestato liberamente in pubblico, e che al netto di tagli e censure suona più o meno così: Balotelli è il classico “bimbominkia” viziato e arrogante e se fosse per me lo prenderei a calci nel sedere dalla mattina alla sera, altro che petardi e freccette!

Mario Balotelli

Mario Balotelli

IL MOMENTO E’ CATARTICO“La corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca!” disse il ragionier Ugo Fantozzi dando voce a un convincimento tanto diffuso quanto “represso” e scatenando l’entusiasmo della platea del cinema d’essai. “Smettiamola di parlare di questo Balotelli, in vita sua non ha fatto nulla, se non panchina ovunque – dice ora “Zorro” Boban aggiungendo il suo segno inconfondibile ai tatuaggi del fellone – Lui sarà sempre più piccolo del Milan e il Milan sarà sempre più grande di lui. Il suo comportamento svogliato dimostra che proprio con il cervello non arriva a capire alcune cose – aggiunge Boban affondando il colpo senza pietà – “non capisce cosa vuol dire indossare quella maglia. Impari da Kakà, un ragazzo che ha vinto Champions, mondiale, Pallone d’oro ed è sicuramente più ricco di lui. Ricky corre e si impegna come un ragazzino”.

IL PORTABORSE DEI CAMPIONI – Fosse un diplomatico riuscirebbe a farsi dichiarare guerra dalla Svizzera, ma a noi Boban piace così, duro e puro, lucido e feroce. Certo, vedere un Diavolo così scornato, un ex-protagonista assoluto ridotto al ruolo di aurea comparsa non è piacevole per nessun tifoso rossonero, figuriamoci un bandierone come Zvonimir, ma se il simbolo – in qualche misura – di cotanta disgrazia è proprio l’uomo che fece quasi impazzire uno come Mancini allora si capisce il motivo di tanta (catartica) spietatezza: “Balotelli nel mio Milan, nella migliore delle ipotesi, avrebbe portato il borsone a Van Basten, a Weah, a Sheva. Come è possibile che un calciatore possa arrivare in ritardo per due giorni di fila agli allenamenti? Nel mio Milan avrebbe preso schiaffi da gente come Maldini, Desailly, Seba Rossi, Costacurta, Baresi“.

Grande Zorro, ci voleva! C’è però solo un piccolo rilievo da fare, una piccola nota stonata: il riferimento a Sebastiano Rossi. Mario è fatto così, infatti, e ne ha dato infinite prove, quindi perché citare proprio colui che fu denunciato a Foggia (era il 1993) per aver rilanciato in curva un petardo lanciato in campo dai tifosi pugliesi? “Ma perché lo ha fatto?” – gli chiese un giornalista della Rai – “Temevo che potesse esplodere!” la sua memorabile risposta. Ecco, al suo confronto Super Mario è un chierichetto. E pure un genio.

Enrico Steidler

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