Cronaca
Partite sospese per razzismo: deciderà la polizia


Il Capo della Polizia Antonio Manganelli
ROMA, 10 GENNAIO – Non sarà più l’arbitro a decidere la sospensione della gara in presenza di episodi di razzismo o antisemitismo, ma solo e unicamente il Dirigente del servizio di ordine pubblico presente allo stadio.
Questa è la sostanziale novità introdotta nel nostro calcio dall’Osservatorio Nazionale per le manifestazioni sportive – riunitosi in gran fretta in seguito alle polemiche scatenate dall’interruzione di Pro Patria-Milan – attraverso una specifica determinazione approvata all’unanimità.
L’Osservatorio (che è un organo di consulenza tecnico-amministrativa istituito presso il Ministero dell’Interno) ha deliberato, inoltre, il perfezionamento (e la periodica verifica) della formazione di steward e forze dell’ordine, la severa applicazione del DASPO – nel quadro di un più capillare controllo delle tifoserie – e infine il potenziamento delle campagne di prevenzione contro l’intolleranza e la discriminazione.
Nel dettaglio, riportiamo qui seguito il contenuto della determinazione, articolata in 4 punti, adottata dall’Osservatorio a conclusione di una riunione cui hanno partecipato, fra gli altri, il Capo della Polizia Antonio Manganelli e il Direttore Generale della FIGC Antonello Valentini (fonte: Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive):
1)- Procedure per la sospensione della gara. In presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismo, l’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il “quarto uomo”, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara. Analoga informazione potrà essere data dal rappresentante della Procura Federale, se presente. Lo stesso Dirigente del servizio, in presenza di espressioni di razzismo o intolleranza di particolare gravità, valuterà in ogni caso il non avvio o sospensione dell’incontro – anche a carattere temporaneo – per consentire la diffusione di messaggi di ammonimento per le tifoserie, attraverso i sistemi di amplificazione sonora presente negli stadi.
2)- Formazione del personale ed esercitazioni. Il Coordinatore del GOS – Gruppo Operativo Sicurezza, presente in ogni stadio, organizzeranno periodiche esercitazioni finalizzate a testare il flusso delle informazioni, l’efficacia dei piani di emergenza, nonché la conoscenza delle procedure da parte degli steward e degli operatori delle Forze di polizia. Allo scopo sopra evidenziato La F.I.G.C., di concerto con le Leghe, si adopererà nelle attività di informazione e formazione sul tema, secondo quanto previsto nei propri programmi, coinvolgendo gli Organismi federali competenti in materia ed i soggetti ritenuti sensibili (es. team-manager, capitani delle squadre, ecc.).
3)-Strategie di rigore. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza diramerà una specifica circolare, nella quale, nel quadro di norme già vigenti, saranno ribadite le procedure sopra indicate e le strategie di assoluta fermezza, finalizzate alla sistematica identificazione dei responsabili ed alla conseguente adozione di provvedimenti DASPO, collegati ai provvedimenti giudiziari emessi.
4)- Iniziative di carattere preventivo. A cura dell’Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni Sportive saranno adottate campagne di prevenzione negli impianti, in collaborazione con l’OSCAD – Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori.
Il documento reso noto dall’Osservatorio si conclude sottolineando la significativa diminuzione degli episodi di violenza negli stadi, divenuti sempre più sporadici, e dei fenomeni di razzismo, ascrivibili nella maggior parte dei casi a piccoli gruppi di determinate tifoserie.
a cura di Enrico Steidler
