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Che noia il Pallone d’Oro 2012: in lizza i “soliti noti”
PARIGI 4 GENNAIO – Mancano pochi giorni e poi il 7 Gennaio a Zurigo, verrà assegnato il Pallone d’oro 2012. Ma che noia! Già, perché i tre finalisti che si contenderanno la vittoria finale sono Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Andrés Iniesta. “Così è deciso, l’udienza è tolta” sentenzierebbe un giudice! Ed in effetti sembra quasi un finale già scritto, ovvio, vedendo (per carità) i nomi. Si parla di fuoriclasse, eppure non tutti sembrano convinti di questo podio.
Messi è un fenomeno, nulla da obiettare, una macchina da gol, uno schiacciasassi che macina record partita dopo partita, come lui fin’ora a quota tre palloni d’oro vinti, ci sono solo Cruiff, Van Basten e Platini, gente che non scherzava, stiamo parlando della storia del calcio, di leggende indimenticabili. E tra un po’ forse (se vincerà) Messi li supererà. Ma è davvero più forte di loro già a questa età?
Di sicuro Messi lo meriterebbe e non sto certo qui a ricordare perché, parlano i gol, le statistiche, i trofei, così come nulla c’è da dire su CR7: lui è il polmone del Real Madrid, ma anche della sua nazionale ed anche i suoi numeri parlano chiaro. Così come parla chiaro la storia di Iniesta.
Insomma questo trofeo è ormai in mano all’oligarchia di pochi geni del calcio. Ma siamo sicuri che sul quel podio non ci poteva stare più nessuno?
Forse Balotelli è ancora acerbo per un secondo o terzo posto, ma il suo talento lo porterà presto, si spera, su quel podio tanto ambito.
Ma che dire di uno che si chiama Zlatan Ibrahimovic? Già qualche settimana fa il suo agente aveva detto in parole chiare che lo svedese lo meritava, e vedendo in tv le immagini del suo fantastico gol in rovesciata con la sua nazionale contro l’Inghilterra, c’era solo da ringraziare il Dio del calcio per aver creato un giocatore così. Roba da museo, da mettere al Louvre al posto della Gioconda (pardon me, Da Vinci).
E poi che dire del fatto che Ibra è stato decisivo per la conquista dello scudetto in ogni squadra in cui lui ha militato (Inter, Juve, Milan per citarne alcune). Perché non ha meritato neanche lui il podio?
E potremmo continuare con un altro nome: Andrea Pirlo, il motore del centrocampo Juventino e della nazionale. Chi non ricorda il suo fantastico cucchiaio contro l’Inghilterra agli Europei di quest’anno? Gesti così li fanno solo i campioni. Lui è il faro del gioco, il regista indiscusso, solo dai suoi piedi possono partire passaggi calibrati e assist che tutti gli attaccanti pagherebbero per avere.
Ma neanche questo è bastato?
Altri due attaccanti esclusi, sono stati, Didier Drogba e Falcao. Il primo l’anno scorso ha praticamente vinto la Champions da solo con il Chelsea, il secondo, dell’Atletico Madrid è considerato uno dei più forti attaccanti del mondo in questo momento.
E così dalla lista dei grandi esclusi citiamo infine anche Cavani e Buffon (figurarsi se un grande portiere vince il pallone d’oro) l’unico è stato Lev Jashin, portiere della Dinamo Mosca, che ha vinto il Pallone d’oro nel 1963 (veniva soprannominato “Ragno Nero”).
E così un po’ per patriottismo, mi urge citare due bandiere del nostro calcio, due fantasisti, due numeri 10 indimenticabili: Totti e Del Piero. Anche loro avrebbero meritato qualche cosa di più in passato, per quello che hanno dato al grande calcio. Perché se è vero che per vincere il pallone d’oro bisogna vincere i trofei e le competizioni che contano, è anche vero che vedere giocare Alex e Francesco vale già il biglietto per la partita, perché di campioni così non ne nascono tutti i giorni.
Nadia Gambino
