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Pogba e quella maglia n°10 che pesa 100
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità“, insegnava lo zio Ben ad uno dei supereroi più amati dai bambini, l’uomo ragno che almeno una volta nella vita tutti abbiamo visto sui giornali o in tv. Paul Pogba non è certo un supereroe, né tanto meno ha superpoteri, ma in qualche modo è legato a Spider-Man per la grossa responsabilità che ha sulle spalle, o meglio ancora dietro la schiena.
L’INIZIO DI TUTTO – Era il 6 agosto 2015, quando la società della Juventus ufficializzava l’assegnazione della maglia n°10 al talento francese. Questo gesto, che metteva Pogba praticamente al fianco di campioni come Del Piero o Platini, è stato un forte segnale della società bianconera per ribadire la permanenza del francese dalle parti di Torino, sempre molto appetito da tutte le big europee; soltanto in quel giorno infatti, si è capito veramente che Pogba sarebbe rimasto in bianconero almeno per un’altra stagione. Da quello stesso giorno però, da quel 6 agosto, sarebbe iniziato il calvario da cui Pogba deve ancor venir fuori.
CALO PSICO-FISICO – “Se c’è qualcuno che la merita, è lui” – “Per me non merita ancora di indossare una maglia così importante” – “La 10 è stata assegnata al giocatore più importante della rosa: è giusto così” – questi, o qualcosa di simile, sono stati i principali commenti dei tifosi bianconeri dopo aver appreso che sarebbe stato Pogba ad ereditare la maglia lasciata vacante da Tévez. Se infatti ad inizio stagione, ed ancora ora, vi è una Juve in costruzione, il francese era uno dei pochi punti fermi del progetto bianconero, il cardine da cui ripartire e continuare a vincere, esattamente come nelle passate stagioni. Se più di qualcuno però avrebbe potuto prevedere delle difficoltà della Juve in quest’inizio di campionato, in pochi davvero avrebbero scommesso su un calo così brusco da parte di Pogba sotto il punto di vista delle prestazioni. Colui che era uno degli uomini più in forma d’Europa nella prima metà del 2015, adesso è soltanto un giocatore come tutti gli altri, che non riesce più a trascinare la squadra come dovrebbe.
PRETESA DEI TIFOSI – “Trascinare la squadra”, è proprio questa la grande responsabilità che Pogba ha nei momenti di difficoltà, o almeno ciò che i tifosi pretendono (e non chiedono) da quando indossa quel numero. Da quella maglia n°10, che è allo stesso tempo onere o onore indossare, deriva la grande responsabilità; perché se è vero che il 10 è un numero come tutti gli altri, è altrettanto vero che è la maglia del fuoriclasse, colui che fa appassionare i bambini che danno il primo sguardo ad un pallone e colui che ha fatto esultare generazioni intere tramite i nomi di Sivori, Baggio o Del Piero.
E’ ORA DI DIVENTAR GRANDI – Paul Pogba, il Golden Boy che non prova la grande pressione, stavolta invece si sente schiacciato da una maglia n°10 che pesa 100. Magari non l’avrà chiesta lui, e i tifosi dovrebbero convincersi che non c’è scritto da nessuna parte che debba necessariamente caricarsi la squadra sulle spalle, ma come il nostro “buon vecchio Spiderman di quartiere” ci insegna, da grandi poteri derivano grandi responsabilità; e Pogba ha tutti i poteri, e tutte le responsabilità del caso, per essere il nuovo supereroe bianconero e non più il ragazzino che si diverte ad imitarlo.