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Inter, i 10 momenti più decisivi dell’era Mourinho

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Champions League Inter

Ebbene sì, sono passati già 5 anni da quella notte magica di Madrid. L’Inter attuale è lontana più che mai dai fasti del Triplete, pertanto i tifosi nerazzurri hanno un motivo in più per ricordare malinconicamente quei momenti felici. Vi proponiamo quindi i 10 momenti più decisivi che hanno portato al coronamento di quell’impresa strepitosa che si compì nella stagione 2009/2010.

1) “Ma io non sono pirla” – L’inizio di tutto è proprio questo… La presentazione dello Special One, il 3 giugno del 2008, in una sala stampa gremita. Giornalisti impazziti che cercano in tutti i modi di estrapolare qualche scoop dalle labbra di Mourinho, che – acuto e furbo come al solito – se ne esce con questa battuta in perfetto stile milanese. Con quella frase il Vate di Setubal ha conquistato i cuori dei nerazzurri, che da quel momento hanno capito di aver trovato il condottiero perfetto per la causa interista: carismatico, polemico, vincente e – perché no – un po’ pazzo!

2) Atalanta – Inter 3-1 – è il 18 gennaio del 2009 e l’Inter incredibilmente viene fermata da un’Atalanta in grande spolvero, guidata da un ottimo Del Neri. E’ forse il momento più difficile dell’era Mourinho: voci di corridoio parlarono di uno Special One furioso con i suoi, capaci a suo dire di vincere solo “scudetti in segreteria”. Da quello sfogo e da quella provocazione, i giocatori ripartirono con ancora più grinta e determinazione, conquistando poi lo scudetto.

3) “Zeru tituli” – Il 18 maggio 2009 Mourinho mette a segno una dura stoccata alle avversarie italiane della sua Inter. Lo Special One risponde alle troppe critiche comparse sui giornali ricordando a tutta Italia che l’Inter è l’unica squadra a portare titoli in bacheca: è il preludio alla famosa “prostituzione intellettuale”, al “rumore dei nemici”. Tutte frasi che hanno creato un ambiente di esaltazione nel quale il popolo nerazzurro è stato in grado di esaltarsi fino ad arrivare al trionfo finale.

Scambio Ibrahimovic-Eto'o

Scambio Ibrahimovic-Eto’o

4) Scambio Ibrahimovic – Eto’o – 27 luglio 2009: per molti era la fine di un ciclo vincente. In primis per lo stesso Ibrahimovic che, andandosene dalla tournée americana, affermò “senza di me non vincerete più nulla”. Si sbagliava Ibra, eccome! Da quella cessione (50 milioni più Eto’o), l’Inter costruì l’invincibile armata che le permise di salire sul tetto d’Europa e, pochi mesi dopo, su quello del mondo. Con quei soldi i nerazzurri si assicurarono, oltre al camerunese, Milito, Thiago Motta e soprattutto Sneijder.

5) Milan – Inter 0-4 – 29 agosto 2009, seconda giornata di campionato. Subito derby per l’Inter di Mourinho. La prima partita di Sneijder con la maglia nerazzurra, il trionfo con un secco 4-0 e la consapevolezza, forse acquisita proprio quella sera, di essere un’armata praticamente invincibile. A segno quella sera sono andati i principali fautori del Triplete: ad aprire le danze Thiago Motta, seguito da rigore di Milito, dal gol che ha chiuso i giochi di Maicon e dalla perla finale di Stankovic. Rivali storici umiliati: sarà solo l’inizio di una stagione da sogno per i tifosi interisti…

6) Dinamo Kiev – Inter 1-2 – 4 novembre 2009, momento chiave per la storia dell’Inter: va in scena la quarta partita del girone F. L’Inter incredibilmente è chiamata ad un dentro o fuori contro l’ex rivale Shevchenko ed è sotto a 5 minuti dal termine. La scossa però arriva e in 3 minuti, prima con Milito e poi con Sneijder l’Inter riesce ad agguantare la vittoria. Da tutti questo è considerato il momento della svolta per la stagione nerazzurra: passata dal possibile fallimento al trionfo più brillante.

Le manette di Mourinho durante Inter-Sampdoria

Le manette di Mourinho durante Inter-Sampdoria

7) Inter – Sampdoria 0-0 – è il 20 febbraio del 2010, siamo alla vigilia di Inter-Chelsea: i nerazzurri sono costretti a giocare in 9 contro 11 a causa della doppia espulsione nel primo tempo di Samuel e Cordoba. Mourinho capisce il momento chiave e incredibilmente riesce a rigirare la situazione a proprio favore. E’ la famosa scena delle manette: lo Special One aizza la folla di San Siro che improvvisa una panolada di protesta contro la gestione arbitrale. Stimolata dalla reazione del suo pubblico, l’Inter riesce a portare a casa un pareggio preziosissimo in chiave scudetto.

8) Chelsea – Inter 0-1 – è il 16 marzo del 2010, ritorno degli ottavi di finale di Champions League. La squadra milanese ha vinto l’andata per 2-1 e, nella bolgia dello Stamford Bridge, riesce a vincere 1-0 grazie a un goal in contropiede di Eto’o, imbeccato da un lancio millimetrico di Sneijder. In questa occasione i nerazzurri si rendono probabilmente conto della propria forza: hanno battuto i campioni d’Inghilterra e hanno raggiunto i quarti di finale, dove troveranno il CSKA di Mosca.

9) Inter – Barcellona 3-1 –  20 aprile 2010:è la rivincita della doppia sfida della fase a gironi. Contro la banda nerazzurra gli alieni guidati dalla rivelazione Guardiola e comandati in campo dai fenomeni Xavi, Messi e Ibrahimovic. L’Inter va sotto subendo un gol di Pedro, ma riesce a riscuotersi e a punire tre volte la retroguardia blaugrana. Quella che sembrava un’impresa impossibile è invece realtà. Il ritorno è la massima rappresentazione del catenaccio all’italiana (anche a causa dell’espulsione inesistente di Thiago Motta): la remuntada catalana fallisce e l’Inter approda in finale di Champions.

10) Finale di Champions League – 22 maggio 2010, esattamente 5 anni fa: l’Inter è ad un passo dall’impresa che manca da 45 anni. Di fronte il Bayern Monaco, privo di Ribery ma comunque temibile. Durante la partita non c’è storia: i nerazzurri dominano in campo punendo i tedeschi due volte e subendo raramente le loro offensive. In quella serata non si compie solo il cammino trionfale dell’Inter in Champions League, la coppa dalle “grandi orecchie” alzata al cielo da Zanetti va a completare il trittico dei sogni chiamato Triplete. Ricordi indelebili nella memoria di qualsiasi tifoso interista, che neanche qualche annata buia potrà mai cancellare.

@jacopogino

Classe '94, studente presso la facoltà di giurisprudenza di Torino. Aspirante giornalista, cerco di unire qualità nella scrittura, nuove idee e, quando serve, una buona dose di ironia. Perché leggermi? Perché non scrivo mai cose banali e cerco sempre di proporre nuovi spunti interpretativi sui temi di cui parlo

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