Connect with us

Prima Pagina

L’insostenibile provincialismo della Juventus: dalle stelle d’Europa alle stalle di Twitter

Pubblicato

|

La Juventus vince in Europa e perde sui social

“Buon 5 maggio a tutti”. Un tweet semplice, efficace e malizioso. Troppo malizioso. La firma del cinguettio non è di un ultrà da tastiera come tanti altri, ma della Juventus Fc. Nel giorno in cui la Vecchia Signora ritrova l’orgoglio da big europea, la società si comporta come una provinciale qualunque. Dopo aver battuto il grande Real Madrid, sfiorando con un dito la finale di Berlino, la Juventus di Andrea Agnelli pensa ancora ad una data che in Italia non ha più niente a che fare con Napoleone Bonaparte, un po’ come il rampollo torinese con il padre Umberto e lo zio Gianni. Spesso non è un cognome pesante a fare la differenza.

Andrea Agnelli, presidente della Juventus: ha trasformato la Vecchia Signora in una ragazzina rancorosa

Andrea Agnelli, presidente della Juventus. Ha trasformato la Vecchia Signora in una ragazzina rancorosa

BISOGNA SAPER VINCERE – Il tweet della discordia, pubblicato dopo la fine della partita di Champions, è una pugnalata diretta al cuore dei tifosi dell’Inter. Invece che celebrare il trionfo di un gruppo carismatico e coraggioso, ci si preoccupa di sfottere il nemico di una vita. Gratuitamente. I meno maliziosi non hanno pensato che fosse questo l’intento, ma, in ogni caso, spesso è più importante il messaggio che arriva alle masse, piuttosto che quel che si vuole trasmettere, sopratutto se si è costretti a riassumere un concetto in 140 caratteri. La Vecchia Signora, bellissima in campo, sui social si trasforma in una ragazzina rancorosa, incapace di superare le vecchie diatribe. Nel calcio, purtroppo, non è solo il rettangolo verde a parlare.

C’È CINQUE MAGGIO E CINQUE MAGGIO – Alessandro Manzoni, uno che parlò del 5 maggio con grande eleganza (lui sì), scrisse i seguenti versi in riferimento a Napoleone: “Tal su quell’alma il cumulo delle memorie scese! Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese,e sull’eterne 29 pagine cadde la stanca man!”. Questa è la parafrasi: “Così su quell’anima scese il peso dei ricordi! Oh quante volte cercò di scrivere le sue memorie per i posteri, ma sulle infinite pagine si fermò la mano ormai stanca!”. La mano di Andrea Agnelli, però, non si stanca mai. Lui non è Alessandro Manzoni e neanche Napoleone Bonaparte, e si vede.

@antoniocasu_

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

6 Comments

6 Comments

        Leave a Reply

        Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

        SPORTCAFE24.COM

        Servizio Copywriting per siti di scommesse sportive e affiliazione

        MEDIA PARTNER