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Serie A, i nuovi arrivi: Nemanja Vidic all’Inter

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vidic inter

Si apre oggi una nuova rubrica di SportCafe24, che vi presenterà i nuovi arrivi delle squadre di serie A: vi parleremo dei giocatori che non hanno mai militato in squadre italiane e quindi sono magari meno conosciuti entro i nostri confini. Molti di loro tuttavia sono volti noti del calcio internazionale: su di loro soprattutto indirizziamo le speranze di rinascita di quello che fino a pochi anni fa era il campionato più bello del mondo, con l’augurio che essi possano riportarci ai fasti di un tempo. Iniziamo con un giocatore che ha fatto la storia del Manchester United e del calcio inglese: Nemanja Vidic. Questo difensore era già stato vicinissimo alla Serie A in passato: era il gennaio del 2006 e il serbo, che militava allora nello Spartak Mosca, era stato preso dalla Fiorentina di Corvino. Sembrava tutto fatto, ma poi il Manchester United di Sir Alex Ferguson riuscì a prevalere, assicurandosi quello che sarebbe stato un titolare inamovibile dei Red Devils per otto gloriose stagioni.

CARATTERISTICHE TECNICHE – classe 1981, di nazionalità serba: ruolo difensore centrale. Vidic è il classico colosso del reparto arretrato (1,90 m X 88 kg), capace di giocare sia da centrale di sinistra che di destra. Il piede preferito è il destro, le sue qualità principali sono lo stacco di testa, le chiusure e l’immenso carisma che lo pone come leader naturale in difesa. Vidic abbina una prestanza fisica importante ad una discreta velocità, che gli permette di essere sempre pronto ad anticipi e chiusure in extremis sull’attaccante lanciato in porta.

Nemanja Vidic con la maglia del Manchester United

Nemanja Vidic con la maglia del Manchester United

CARRIERA E PALMARES – Nemanja Vidic non si scopre certamente oggi: il serbo è uno dei centrali difensivi più forti a livello mondiale degli ultimi 10 anni. Nato calcisticamente nella Stella Rossa, di cui diventa quasi subito capitano, vince un titolo nazionale serbo (2003/04) e due coppe di Serbia e Montenegro (2002 e 2004). Alla fine della sua esperienza in patria saranno 75 le presenze, condite da ben 14 gol. Nel 2004 il passaggio allo Spartak Mosca per 4,5 milioni di euro: resterà in Russia solo una stagione, in cui sarà nominato miglior giocatore dell’anno e collezionerà 39 presenze mettendo a segno 4 reti. Nel gennaio del 2006 la chiamata del Manchester United, che supera in extremis la Fiorentina e si aggiudica il giocatore per 10,5 milioni di euro: in Inghilterra 8 stagioni e mezzo condite da tanti successi. Vidic è stato il leader difensivo della retroguardia Red Devils insieme a Rio Ferdinand negli anni d’oro della squadra inglese e, dopo il ritiro di Neville nel 2010, è diventato capitano del team guidato da Sir Alex Ferguson. Con il Manchester United ha vinto 5 Premier League, 3 Coppe di Lega inglesi, 5 Community Shield, 1 Champions League e 1 Coppa del Mondo: 300 presenze con la maglia rossa tra tutte le competizioni e 21 gol all’attivo. Finita l’esperienza in Inghilterra, il giocatore si accorda con l’Inter da svincolato, firmando un contratto biennale con opzione per il terzo anno.

Vidic arriva all’Inter a 32 anni, ancora nel pieno della sua carriera e integro fisicamente: il giocatore diventerà un pilastro della retroguardia nerazzurra, che punta al riscatto in Italia e a ben figurare in Europa League. L’unico dubbio sta nel suo inserimento negli schemi tattici di Mazzarri, che gioca con la difesa a 3, modulo che il serbo non ha mai provato in carriera: tuttavia nel ritiro di Pinzolo il mister sta lavorando sul giocatore per metterlo al pari con gli altri difensori, ipotizzando una difesa composta da Ranocchia, Juan Jesus e appunto Vidic.

I NUOVI ARRIVI PRESENTATI DA SportCafe24:

Sanchez Mino, Torino: http://goo.gl/YoKC0K

Ashley Cole, Roma: http://goo.gl/EbrGYY

Jacopo Gino (@jacopogino)

Classe '94, studente presso la facoltà di giurisprudenza di Torino. Aspirante giornalista, cerco di unire qualità nella scrittura, nuove idee e, quando serve, una buona dose di ironia. Perché leggermi? Perché non scrivo mai cose banali e cerco sempre di proporre nuovi spunti interpretativi sui temi di cui parlo

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