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Città Mondiali 2014, visitiamo Rio de Janeiro e il suo Maracanã. Attrazioni principali e storia dello stadio

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Il teatro della finale, il Maracana

Siamo arrivati all’ultimo entusiasmante appuntamento con la rubrica “Città Mondiali 2014”, un viaggio che ci ha portato a visitare e scoprire le bellezze delle metropoli brasiliane che ospiteranno i Mondiali, ormai alle porte. L’ultima tappa non poteva che essere una meta fondamentale per i brasiliani, Rio de Janeiro, con le sue celebri attrazioni turistiche e dal grande fascino sportivo, con uno stadio che ha scritto un capitolo tra i più celebri dei Mondiali ed è pronto a scriverne un’altro il 13 luglio, quanto si giocherà la finale dei Mondiali di Brasile 2014 ovviamente all’incredibile Estadio do Maracanã.

Mondiali: Il Cristo Redentor, simbolo di Rio e del Brasile

Mondiali: Il Cristo Redentor, simbolo di Rio e del Brasile

COSA VISITARE A RIO DE JANEIRO – Tradotta letteralmete in “Fiume di gennaio”, Rio de Janeiro è stata la capitale del Brasile per quasi due secoli, fino al 1963 con la costruzione di Brasília. Si tratta di una vera e propria metropoli se si considerano i più di 6 milioni di abitanti sono nell’area cittadina – 12 milioni compresa anche l’area metropolitana – che fanno di Rio la seconda città più grande del Brasile dopo São Paulo. A livello turistico è anche la città che possiede le più famose attrazioni del paese, a cominciare dal celebre Cristo Redentor situato sul monte Corcovado, che con la sua posizione protegge  tutta la città abbracciandola dall’alto; la statua è un simbolo di Rio e del Brasile stesso, essendo stata anche inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno. Tra le altre attrazioni di Rio de Janeiro troviamo le rinomate spiagge di Copacabana e Ipanema che ogni anno ospitano milioni di turisti brasiliani e non. Le incredibili dimensioni di Copacabana hanno permesso anche lo svolgimento di importanti concerti come quello di Lenny Kravitz nel 2006 – 300mila persone – o nel 2005, quando i Rolling Stones hanno portato più di un milione di spettatori ad affollare la spiaggia. Data la posizione invidiabile di Rio de Janeiro, un’attrazione molto frequentata per poter godere del panorama è il Pão de Açúcar, letteralmente Pan di Zucchero; si tratta di un colle alto 396 m. sul livello del mare, la cui vetta è raggiungibile grazie alla funivia Bondinho che consente di ammirare la stupenda Baia Guanabara e l’Oceano Atlantico. Se vi capita di visitare Rio de Janeiro verso febbraio-marzo è probabile che verrete rapiti da una festa unica al mondo, con dei colori ineguagliabili, un ritmo assolutamente contagioso e un’allegria unica al mondo: benvenuti al Carnevale di Rio, uno degli eventi più famosi e significativi dell’espressione culturale brasiliana, dove si fondono arte, musica e divertimento in 4 giorni di “piacevole follia”; noto soprattutto per le sfarzose parate organizzate dalle principali scuole di samba della città, il Carnevale va scena nel Sambodromo, una struttura di circa 700 metri lungo un viale chiamato Avenida Marquês de Sapucaí costeggiato per tutta la sua lunghezza da imponenti tribune che consentono agli spettatori di assistere allo spettacolo.

STORIA DELL’ESTADIO DO MARACANÃ – Lo Stadio Jornalista Mário Filho, vero nome dell’impianto – in memoria di una delle figure simbolo del giornalismo brasiliano – è stato messo in costruzione nel 1948, ma il celebre Maracanã è stato inaugurato in occasione dei Mondiali brasiliani del 1950, evento che non viene ricordato con piacere dal popolo verdeoro. 16 luglio 1950, finale della Coppa Jules Rimet – la vecchia Coppa del Mondo – si gioca a Rio de Janeiro, ultimo atto dei Mondiali che avevano visto il Brasile, padrone di casa, dominare in lungo e in largo fin dalle prime battute. Sulla “Seleçao” l’obbligo di vincere a tutti i costi, con la relativa pressione addosso ai giocatori, forse tra le più pesanti mai sentite nello sport. Era il Brasile di Barbosa, “il portiere che non sbaglia mai”, di Friaça, la velocissima ala del Vasco, c’era poi Jair, meglio noto come “jajà”, attaccante esterno dal sinistro magico, ma soprattutto c’era Zizinho: una classe sopraffina e una leadership indiscutibile. Era sicuramente una grande squadra. A contendere il titolo ai verdeoro l’Uruguay, anch’esso con nomi di primissimo livello: il portierone Maspoli, il fluidificante Gambetta, il mediano Obtdulio Varela che ne era il leggendario capitano e poi c’erano quei due, “Pepe” Schiaffino e Guiggia, coppia dalla tecnica cristallina. Ad assistere all’incontro circa 200mila persone, una vera e propria bolgia venuta ad assistere a una scontata vittoria dei padroni di casa. Ma il calcio si sa, a volte può essere davvero crudele e quel giorno si scrisse una delle pagine più incredibili della storia sportiva, non solo brasiliana, che passò agli atti con il nome di “Maracanazo”, parola che ancora oggi fa venire i brividi a tutti i brasiliani. In un clima surreale, quel giorno del 1950, i tifosi della “Seleçao” assistettero alla rimonta della “Celeste”, che dopo lo svantaggio firmato Friaça nella ripresa, ribaltarono il risultato con Schiaffino al ’66 e con il celebre vantaggio di Guiggia al ’78, con quel tiro furbesco sul primo palo che ingannò Barbosa dando all’Uruguay la Coppa del Mondo e lasciando al popolo carioca l’incredulità che solo un sogno svanito può lasciare.

L'Estadio do Maracanã, ospiterà la finale dei Mondiali

L’Estadio do Maracanã, ospiterà la finale dei Mondiali

LE PARTITE DEL MONDIALE AL MARACANÃ I Mondiali del Maracanã inizieranno ufficialmente il 15 giugno con il match dei rivali dell’Argentina contro la neofita Bosnia del romanista Miralem Pjanic, valido per il Gruppo F. Il 18 giugno scenderanno in campo i campioni del mondo in carica, la Spagna di Del Bosque se la vedrà con il Cile di Vidal e Sanchez, possibile rivelazione dei Mondiali e mina vagante del difficilissimo Gruppo B, che vede anche l’Olanda e l’Australia. Il 22 giugno ecco BelgioRussia, Gruppo H, Capello alla difficile sfida contro l’incredibile generazione belga guidata dalla tecnica di Eden Hazard, la potenza di Romeu Lukaku e dai guantoni di Thibaut Courtois. Il 25 giugno il Maracanã saluta il primo turno dei Mondiali con EcuadorFrancia, senza Ribery, ultimo match del Gruppo E. I restanti tre incontri vedranno “O Dromo” ospitare un Ottavo – e un Quarto di Finale, per poi prepararsi al meglio alla grande Finale dei Mondiali del 13 luglio, quando si deciderà l’esito di questi coloratissimi Mondiali di Brasile 2014, dove tutti i brasiliani sperano di poter finalmente festeggiare la “Seleçao” al Maracanã, anche se in ritardo di 64 anni.

Termina qui, a Rio de Janeiro, il nostro viaggio tra le grandi “Città Mondiali 2014”. Non resta altro che mettersi seduti in poltrona, con calze, mutande, frittatona di cipolle, familiare di Peroni ghiacciata e tifo indiavolato – per non aggiungere l’ultimo fondamentale dettaglio – come il grande Fantozzi ha insegnato per anni a tutti gli italiani appassionati di calcio; e chissà che al fantastico Maracanã, sede della famosa gag con Lino Banfi protagonista, alias Oronzò Canà – tanto per rimanere nel cinema – non ci possano giocare anche gli Azzurri, ovviamente una volta superati gli Ottavi!

Jacopo Rosin (@JacopoRosin)

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