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Mondiali 2014, Cile: ancora la Spagna sulla strada della Roja
Pubblicato
7 anni fa|
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Simone Viscardi
La sesta tappa del nostro viaggio alla scoperta delle nazionali dei Mondiali di Brasile 2014 ci porta in Cile, paese di 17 milioni di anime, stretto tra Argentina e Oceano Pacifico, ma caratterizzato da una grande tradizione futbolista.
La qualificazione, per Vidal e compagni, è arrivata in modo piuttosto agevole, con 9 vittorie e terzo posto nel super girone di qualificazione sudamericano, dietro alle corazzate Argentina e Colombia. In Brasile i cileni saranno inseriti nel Girone B, già ribattezzato “Gruppo di ferro”, vista la presenza simultanea di Spagna – già affrontata dal Cile quattro anni fa in Sud Africa – e Olanda, oltre che della non irresistibile Australia. Le prospettive non sono rosee per la Roja, ma una squadra che può contare su elementi come Arturo Vidal e Alexis Sanchez può essere la mina vagante.

Ivan Zamorano e Marcelo Salas, due dei migliori giocatori della storia del Cile.
LA STORIA – Il Cile fu una delle 13 nazionali che parteciparono alla prima edizione della Coppa del Mondo di Calcio, nel 1930 in Uruguay. La Roja – attiva fin dal 1910 – fece un’ottima impressione, ma non riuscì a qualificarsi per le finali. I sudamericani dovettero aspettare 32 anni per partecipare ad un’altra edizione del Mondiale: nel 1962 l’organizzazione fu proprio affidata al Cile. Grazie anche ad arbitraggi ben oltre il limite dello scandaloso – su tutti quello dell’inglese Aston nei confronti dell’Italia – i padroni di casa riuscirono ad arrivare fino al terzo posto finale, il miglior risultato di sempre per la compagine cilena.
La storia degli anni ’70 e ’80 del Cile, sia come paese che come squadra, è molto controversa: nel 1974 raggiunsero la qualificazione per la rinuncia dell’Urss, come protesta contro il regime del generale Pinochet, mentre nel 1989 la simulazione del portiere Rojas, che finse di essere colpito da un bengala ferendosi da solo, costò l’esclusione dai Mondiali di Italia’90. La storica qualificazione a Francia’98 arrivò soprattutto grazie alla presenza contemporanea di due dei più grandi giocatori della storia cilena, cisti anche in Italia: Ivan Zamorano e Marcelo Salas. A distanza di 36 anni furono nuovamente gli azzurri i primi avversari degli uomini allenati da Acosta. A Bordeaux finì 2 a 2, con le reti di Vieri, Salas – doppietta – e Roberto Baggio. Il Cile riuscì ad arrivare fino agli ottavi, dove venne sconfitto dal Brasile campione in carica e futuro finalista. La Rojas tornò alla ribalta nel 2010, dove grazie al gioco spumeggiante organizzato dall’argentino Marcelo Bielsa stupì il Mondo. Anche in Sud Africa l’avventura cilena terminò agli ottavi, nuovamente per mano del Brasile.
LA ROSA – Come già detto, le speranze cilene al Mondiale 2014 sono riposte essenzialmente intorno a due pilastri fondamentali: Arturo Vidal e Alexis Sanchez. Il “Guerriero” bianconero è ormai universalmente riconosciuto come uno dei centrocampisti più completi, capace di interdire, organizzare la manovra e segnare con medie da centravanti; il “Nino Maravilla” invece sta raggiungendo la piena maturità fisica e mentale, e nel Barcellona ha sostituito nel migliore dei modi l’infortunato Leo Messi.
Attorno a loro però la qualità è tanta. In porta è sicura la presenza dell’esperto Claudio Bravo, mentre la difesa vedrà la solidità di Contreras e la rapidità di Mauricio Isla. Il reparto più interessante è però il centrocampo, dove oltre a Vidal sgomitano per un posto da titolare i veterani Valdivia e Luis Jimenez (vecchia conoscenza del nostro Calcio). Sicuri del posto sull’aereo per il Brasile anche gli altri “italiani” Carmona e Mati Fernandez. Anche l’attacco presenta numeri di livello: il ct Sampaoli oltre al già citato Sanchez potrà fare affidamento anche sull’esperto Humberto Suazo e sull’ex napoletano Edu Vargas, capocannoniere – insieme a Vidal – del Cile nelle qualificazioni, con 5 centri.
Simone Viscardi
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