Connect with us

Buzz

Mondiali 2014, Ghana: alla scoperta delle Stelle Nere

Pubblicato

|

Kevin Prince Boateng deve esser l'uomo in più del Ghana contro la Germania
Capitan Muntari presente!

Terzo mondiale per Sulley Muntari

Puntata n. 19 del viaggio alla scoperta delle magnifiche 32 qualificate a Brasile 2014. Oggi si vola in Africa, precisamente in Ghana, alla terza partecipazione consecutiva alla rassegna iridata. Dopo le ottime precedenti edizioni le “Black Stars” sono chiamate ad un impegno probabilmente ancora più complicato: superare un girone di ferro, il G, comprendente formazioni come USA, Portogallo e Germania. Non certamente un sorteggio fortunato per gli uomini di Akwesi Appiah, che comunque arrivano in Sud America con la riconoscenza unanime di squadra solida ed insidiosa, una delle più temibili del continente nero.

ROAD TO BRAZIL Il cammino delle “stelle nere” ai Mondiali 2014 si può definire impeccabile. Essien e compagni hanno brillantemente superate entrambe le fasi di qualificazione della zona africana, formate da un primo girone comprendente Zambia, Lesotho e Sudan e da un trionfante doppio spareggio contro l’Egitto. Girone concluso con la bellezza di 5 successi ed una sola sconfitta, subita alla seconda giornata in casa di uno Zambia all’epoca campione d’Africa in carica e quindi avversario veramente tosto. Nonostante il gol di Katongo la marcia del Ghana è stata travolgente, grazie ad un 7-0 all’esordio contro il malcapitato Lesotho e proseguito con il doppio agevole successo contro il Sudan (4-0 a Kumasi ed 1-3 esterno). Regolato poi 2-0 il Lesotho in trasferta, è arrivato in seguito il decisivo successo contro gli zambiani: un 2-1 firmato dalle reti di Waris ed Asamoah. 18 gol totali per un Ghana che ha avuto come miglior realizzatore il solito Asamoah Gyan. A questo punto per andare in Brasile la squadra di Appiah doveva obbligatoriamente battere nel doppio spareggio l’Egitto, in quella che era considerata probabilmente la sfida più equilibrata tra le 5 in programma. Niente di più falso, perchè il confronto si decide già nella gara di andata, quando a Kumasi le “Black Stars” travolgono i rivali con un roboante 6-1 (doppietta di Gyan, autorete di Goumaa e poi gol di Waris, Muntari e Atsu). Una prestazione eccezionale che rende il ritorno al Cairo assolutamente ininfluente, con gli egiziani che vincono 2-1 e con la rete di Kevin-Prince Boateng all’88‘ che certifica il pass per il Brasile.

LA STORIA Nonostante sia una delle nazionali più autorevoli del continente nero (4 coppe d’Africa in bacheca) la selezione ghanese, fondata nel 1920, ha conosciuto la gloria mondiale solo nel 2005, quando le “Black Stars” ottennero la loro prima partecipazione alla Coppa del Mondo. In precedenza, nonostante i successi continentali e la presenza di ottimi giocatori come Anthony Yeboah ed Abedì Pelè, l’obbiettivo era sempre stato mancato sia per contrasti interni (come quello tra i due campioni citati) sia per l’incapacità di avere un gruppo solido ed affiatato. Questo gruppo arriva proprio nel 2005 ed è quello nato dalla nazionale Under 20 che nel 2001 sfiorò la vittoria dei Mondiali Under 20. Giocatori come Sulley Muntari, Mickael Essien, John Mensah e Stephen Appiah, uniti all’esperienza del roccioso Samuel Kuffour, crearono un gruppo in grado di dominare e vincere il girone B, davanti a nazionali come Congo e Sud Africa. Ottenuto il primo storico pass mondiale, i ghanesi sono poi riusciti addirittura a migliorarsi ottenendo il secondo posto nel Girone E, arrivando alle spalle dell’Italia futura vincitrice della manifestazione e superando l’agguerrita concorrenza di Repubblica Ceca ed USA, battute 2-0 e 2-1. Agli ottavi ecco un ostacolo troppo ostico anche per i sorprendenti ragazzi allenati da Ratomir Dujkovic: il Brasile delle meraviglie che regola con un secco 3-0 gli africani, autori comunque di un torneo entusiasmante. Ma addirittura meglio riusciranno a fare 4 anni dopo, quando dopo un agevole qualificazione al mondiale sudafricano riescono addirittura ad arrivare ai quarti di finale. Altro secondo posto nel girone eliminatorio alle spalle della Germania e davanti ad Australia e Serbia, con conseguente esaltante successo ancora contro gli USA, che agli ottavi soccombono nuovamente 2-1. La rete decisiva per gli africani arriva nei supplementari con Gyan. Ai quarti di finale, contro l’Uruguay, il Ghana ha la grande occasione di diventare la prima squadra africana semifinalista ad un Mondiale. Ma la gara si rivelerà una delle più incredibili della storia dei Mondiali. Al 45′ la velenosa punizione di Muntari fa sognare i supporter ghanesi, che vedono sempre più reale il sogno della semifinale. Ma al 55′ Forlan pareggia e la gara va ai supplementari dove all’ultimissimo minuto del secondo tempo Luis Suarez salva con la mano un tiro sulla linea di porta. Ovvia espulsione del fenomeno uruguayano ed occasione d’oro per Gyan, fino a li capocannoniere dei suoi ed autentico leader. Ma clamorosamente il bomber ghanese manda il pallone sopra la traversa, consentendo così ai sudamericani di rimanere in vita e prolungando la sfida ai calci di rigore, che vedono degli increduli africani soccombere venendo eliminati da un beffardo cucchiaio di Sebastian Abreu. Delusione cocente per un paese intero che si ritrova beffardamente fuori a pochi centimetri dal traguardo. Ma nel frattempo i tifosi possono consolarsi: la squadra è una delle migliori rappresentanti africani (4 semifinali continentali consecutive tra 2008 e 2013) ed ora si appresta ad affrontare una sfida ancora più impegnativa. Riusciranno le “Black Stars” a stupirci nuovamente?

LA SQUADRA Gruppo compatto ed affiatato quello ghanese, con giocatori di provata esperienza internazionale affiancati da giovani in continua crescita e dal futuro assicurato. In porta il il ballottaggio è tra Richard Kingson, attualmente in forza ai turchi del Balikerispor e con all’attivo 90 presenze, ed Adam Kwarasey, ventiseienne estremo difensore dello Stromgodset campione di Norvegia in carica. Appiah ha sempre più fiducia in quest’ultimo ed  è probabile che la spunti in vista dei Mondiali. La difesa è il reparto più giovane della selezione, con i classe ’87 e 90′ John Boye e Jonathan Mensah (giocano in Francia al Rennes ed all’Evian) sempre più coppia collaudata al centro. Sulla fascia destra il titolare è Samuel Inkoom, classe 89′ con all’attivo 45 presenze ed un passato al Basilea (ora gioca coi greci del Platanias). Valide alternative sono Harrison Afful (39 presenze, gioca nell’Esperance Tunisi), centrale difensivo, ed i terzini Jerry Akaminko e David Addy, terzini titolari dei turchi dell’Eskisehirspor e dei portoghesi del Vitoria Guimaraes. Il centrocampo è il reparto con più talento e nomi blasonati della squadra africana, con la Serie A a farla da padrone con 4 elementi: Sulley Muntari, Mickael Essien, Kwadwo Asamoah ed Emmanuel Badu. Mentre i due milanisti devono riscattare la deludente stagione fin qui disputata, lo juventino e l’udinese devono confermare i progressi fatti vedere fin qui. Non solo Serie A, perchè altri 2 giocatori d’eccellenza sono Kevin Prince-Boateng ed Andrè Ayew. Il primo è tornato in nazionale a fine 2013 dopo aver risolto gli screzi con la federazione, mentre il secondo è uno dei due figli del mitico Abedi Pelè ed autentico punto di forza dell’Olympique Marsiglia. Sulle fasce, oltre ad Asamoah ed Ayew, il Ghana presenta altri ottimi elementi in grado di garantire classe e velocità: Albert Adomah, in forza al Middlesbrough, Christian Atsu, di proprietà del Chelsea ed ottima stagione al Vitesse, e Wakaso Mubarak, attualmente in Russia col Rubin Kazan. In attacco l’incontestabile unica punta è Gyan Asamoah, capitano della nazionale ed attualmente a 39 reti all’attivo, una solo in meno rispetto al record di 40 reti. Il sorpasso dunque è ad un passo e la voglia di rimediare al rigore sbagliato contro l’Uruguay caricherà al meglio la punta ora emigrata negli Emirati Arabi Uniti con la maglia dell’Al-Ain. Dalla panchina occhio a Majeed Waris, classe ’91 di proprietà dello Spartak Mosca e da gennaio in prestito ai francesi del Valenciennes, dove in 13 gare ha già segnato la bellezza di 9 reti.

Enrico Cunego

21 anni, veronese, studente di Scienze Politiche all'Università degli Studi di Milano. Lo Sport la mia più grande passione e si spera, un giorno, che raccontarlo possa diventare il mio lavoro. Il mio obiettivo è quello di fornire un'informazione dettagliata e completa a tutti i lettori di SportCafe24, sperando di trasmettervi le emozioni che lo Sport sa regalare

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *