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Italians play it better – Buffon e Scuffet fenomeni, l’Italia conquista l’Est

Dicono che il calcio italiano sia finito. Dicono che siamo alla frutta, che non puntiamo sui giovani e che la nostra scuola è ormai superata da Paesi all’ avanguardia come Spagna ed Inghilterra. Dicono, dicono, dicono. Forse, però, non sanno che i nostri continuano a dire la propria in giro per il mondo. Ecco, infatti, i migliori giocatori italiani dello scorso weekend, in una settimana in cui il termine “portiere” e la doppia “f” diventano un fattore.
Simone Scuffet (Udinese): Di fronte a un talento del genere si rischia di essere ripetitivi. Annulla il Catania praticamente da solo, consentendo ai bianconeri del Friuli di conquistare altri tre punti. I paragoni con Buffon si sprecano, le affinità col portierone juventino aumentano ad ogni gara che passa. Il predestinato sta scrivendo il suo destino.
Gianluigi Buffon (Juventus): Scuffet è il suo erede, questo lo han capito pure gli struzzi. Perin, Bardi e Leali premono alle sue spalle, con la voglia di rubarne il posto nei cuori dei tifosi. Lui risponde come solo lui, nella storia del calcio, sa fare. La Juve perde “solo” 2-0 soprattutto grazie a SuperGigi, che sfodera due interventi mostruosi nell’avvio di gara. Dicono che Gianluigi abbia preparato un enorme brace: Scuffet e gli altri devono ancora mangiarne di carne…
Felice Piccolo (Cluj): Toh, chi si rivede. Quel Piccolo scuola Juve che dopo tanta gavetta ha trovato in Romania il suo posto nel mondo. Al Cluj, dove gioca dal 2010, ha già collezionato 71 presenze. Domenica, poi, ha trovato il primo gol con la maglia del club di Napoca: rete decisiva al 90′ che regala ai suoi tre punti pesantissimi. Ora Piccolo è davvero Felice…
Domenico Criscito (Zenit SP): I terzini scarseggiano? Chissà, forse abbiamo scordato che all’estero c’è qualcuno dei nostri. Come Domenico, detto Mimmo, Criscito. Prandelli lo tiene d’occhio. Lui si fa notare con prestazioni di livello e, nell’ultima giornata, con un bel gol d’autore che apre la vittoria sull’ Amkar.
Alessio Cerci (Torino): In Brasile ci sarà. In Brasile deve esserci. Forse l’esterno italiano più forte in assoluto. Lo schema del Torino è semplice: palla a Cerci e vediamo che ne esce. Col Cagliari firma un gol e un assist, praticamente il 100 % delle reti segnate. Finisce 2-1. Lui c’è sempre.
Lorenzo Insigne (Napoli): Serata di follie e di folletti. La notte trionfale del San Paolo vede Insigne l’unico protagonista nostrano tra gli scugnizzi di Benitez. Regala a Callejon l’assist al bacio dell’ 1-0. C’è pure lui per il Brasile. Ma quanti ne abbiamo?
Luca Toni (Verona): Il gioco non ha mai arricchito nessuno. Eppure, di tanto in tanto, le scommesse si vincono. Chiedere per credere al Verona e a Luca Toni, binomio quantomai vincente in questo campionato. Alla bellezza di 36 anni, i gol sono già 15. Ergo, Toni non sarà “il numero uno” come cantavano i tedeschi ai tempi del Bayern, ma resta uno dei bomber veri della Serie A.
Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)
