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Ultrà-Resto del Mondo 3-0, prosegue la marcia trionfale dei padroni del campionato

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La firma degli ultrà

Ci risiamo, e ci risaremo. Dopo il Vesuvio (“Lavali col fuoco”), Superga (“Quando volo penso al Toro”), Pessotto (“O mangi la minestra…”) e Paparelli (“Paparelli, te stai a perde i tempi belli”) ecco rispuntare, dallo stesso baratro della coscienza, la tragedia dell’Heysel e l’antisemitismo. Ogni pretesto è buono, naturalmente, ma il derby dell’odio fra viola e bianconeri è di sicuro quello più atteso, un vero e proprio must per centinaia di cervelli allo sbando. E giovedì prossimo – in occasione del match di Europa League – si replica. Cause di forza maggiore permettendo.

Senza parole

Senza parole

A -39 DALL’UMANITA’ – Ennesima conferma: se la civiltà di una collettività umana si misura da quello che consente – non sulla carta, in questo caso, ma nei fatti sì – allora siamo davvero ritornati ai tempi dei Visigoti. Ieri allo Stadium, infatti, gli ultrà viola sono riusciti a mettere in bella mostra – nonostante i controlli (?) – uno striscione che invitava a riconoscere le differenze fra il volto di Chiellini e il muso di una scimmia; come se non bastasse, su questa immagine spiccava la scritta -39 Heysel, evidente riferimento alla tragedia dello stadio di Bruxelles (era il 29 maggio 1985, poco prima del fischio d’inizio della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool) in cui persero la vita 39 persone, di cui 32 italiani. 39 “gobbi” e basta, agli occhi iniettati di sangue degli ultrà, che esibiscono lo striscione anche sul lunotto posteriore dell’autobus che li conduce allo stadio. “Non sarà difficile per la Digos individuare il numero di targa e da questo risalire ai colpevoli della scritta” – scrive il blog Ju29ro.com“Altrimenti colpire (giustamente) gli autori delle scritte contro Superga e lasciare passare questo scempio continuo (quello di ieri, infatti, è solo l’ultimo episodio di una serie lunghissima, ndr) per i morti dell’Heysel sarebbe segno di mancanza di volontà e di esercizio alternato, quindi non equanime, della legge”. Per la cronaca, sono in molti a parlare di almeno tre torpedoni viola con la “targa” dell’infamia…

 

Renzo Gattegna

Renzo Gattegna

IL SONNO DELLA RAGIONE – Potevano forse gli ultrà bianconeri dimostrarsi meno beceri dei loro dirimpettai? Certo che no, e la loro risposta allo striscione dei viola lo prova in modo inconfutabile: “Fiorentini non italiani, solo una massa di ebrei. “Ancora una volta l’imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a palesarsi durante una partita di calcio” – commenta Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – “Gli indecenti cori antisemiti pronunciati da un gruppo di tifosi della Juventus nel corso del nono minuto dell’incontro casalingo con la Fiorentina, cori amplificati e propagati anche durante la diretta televisiva, sono la triste conferma di quanto ancora resti da fare per sradicare odio e pregiudizio dove dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore per lo sport. L’auspicio” – conclude Gattegna – “è che possano essere al più presto presi i provvedimenti più opportuni e che i responsabili di queste azioni siano messi in condizione di non poter frequentare le curve degli stadi per lungo tempo”. Stringate ma ugualmente incisive le parole di Vittorio Pavoncello, numero uno dell’Associazione sportiva ebraica italiana: “Speriamo che Juventus e giustizia sportiva intervengano”.

Il tweet postato dalla Juventus

Il tweet postato dalla Juventus

IL SILENZIO DEGLI INDIFFERENTI – Già, la Juventus…Dovrebbe intervenire, in effetti, e invece, almeno per ora, tace. O quasi. Il tempo per “cinguettarea sproposito, infatti, i bianconeri lo trovano sempre, e con il consueto umorismo di giakartone – e alla faccia dello stile che li contraddistinse in un passato sempre più remoto – postano su Twitter il seguente messaggio: “Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra quattro giorni, per cena. #JuveFiorentina 1-0”. (“Li capisco, all’andata si sono dovuti accontentare di quattro salti in padella, pronti in quindici minuti…” l’azzeccata replica di un tifoso gigliato). Da notare che il tweet è comparso pochi secondi dopo il fischio finale del match dello Stadium (ore 14.18), quindi c’è pure l’aggravante della premeditazione…

La Fiorentina, dal canto suo, non emette nulla, né cinguettii stonati – perlomeno – né parole ufficiali di condanna. Anche per i viola, quindi, l’ennesimo episodio di idiozia curvaiola è già archiviato, morto e sepolto. Se parliamo di Borja Valero, invece…

Enrico Steidler

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