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La Commissione Europea chiede equilibrio al calciomercato

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BRUXELLS, 7 FEBBRAIO – Secondo uno studio della Commissione Ue, il sistema che regola le transazioni finanziarie nel mondo del calcio, in parole povere il calciomercato, va rivisto e corretto. Lo scopo di queste osservazioni e dei controlli che partiranno dal mese di Aprile, è quello di garantire una migliore distribuzione delle risorse economiche .

PRENDERE AI RICCHI PER DARE AI POVERI – E’ questo un pò in sintesi quello che si ripropone la Commissione Europea, cioè far sì che i club più deboli dal punto di vista economico non siano sempre svantaggiati a discapito di quelli più solidi. Si calcola che meno del 2% finisce nelle casse dei club minori, somma troppo bassa se si vogliono compensare gli investimenti effettuati da queste società nello sviluppo dei giovani calciatori e soprattutto se si vuole finalmente ridurre la forbice che li divide dalle grandi società.

Commissario europeo responsabile per lo sport, Androulla Vassiliou, riconosce pienamente il diritto delle autoritá sportive di impostare le regole per i trasferimenti, ma che per garantire un giusto equilibrio o una sorta di paritá di condizioni nei campionati e nelle gare di Coppa c’è bisogno di un sistema dei trasferimenti che contribuisca allo sviluppo di tutti i club e dei giovani calciatori.

LA RICETTA DELLA CE – La Commissione europea raccomanda agli organi calcistici un maggiroe controllo sui trasferimenti e l’introduzione di una sorta di ”indennitá di trasferimento” dei calciatori il cui cartellino viene pagato al di sopra di una determinata cifra. Il provvedimento è volto ad evitare che vengano pagati prezzi troppo elevati per i calciatori. In un recente studio è stato calcolato che in totale vengono spesi oltre 3 miliardi di euro l’anno per i trasferimenti dei calciatori, una cifra cresciuta di sette volte dal 1995 a oggi, mentre il numero di trasferimenti è aumentato di tre volte nello stesso lasso di tempo. Si fa notare inoltre, come la maggior parte della spesa riguardi un numero limitato di societá che hanno i maggiori ricavi o che hanno alle spalle proprietari dalla incalcolabile disponibilità economica.

Altri provvedimenti riguardano il numero di giocatori per squadra e la revisione delle così dette ”compartecipazioni esterne”, cioè quei casi in cui il cartellino di un calciatore è diviso in percentuali tra la società in cui milita e un fondo di investimento che spesso coincide con il procuratore del giocatore stesso.

a cura di Antonio Foccillo