Overvaluation
Manuel Locatelli, i dubbi sono ancora troppi?

Manuel Locatelli è stato tra i protagonisti delle rovinosa caduta della Nazionale contro la Norvegia. Il centrocampista è stato uno dei pochi a metterci la faccia nel post partita, ammettendo limiti e problemi. Ma ecco che, dopo la prestazione affannosa e a due facce, in molti si sono interrogati sul suo apporto. Non solo in azzurro, ma anche con la Juventus. La sua è una storia molto particolare e fatta di alti e bassi.
Dal Milan alla Juve: in attesa della conferma definitiva?
Classe 1998, si è fatto conoscere da tutti nella stagione 2016-2017, con la maglia del Milan. In molti si ricorderanno il suo gol decisivo contro la Juve a San Siro. Una rete balistica e di alta qualità, che pareva aver consacrato e sancito la nascita di una stella. Questo però ha portato a molte aspettative sul suo conto, con il buon Manuel che ha peccato un po’ di continuità. L’arrivo di Biglia l’ha portato a perdere il posto da titolare. La conseguenza è stato la cessione al Sassuolo. Ed è lì che Locatelli è definitivamente cresciuto è maturato. Sotto la guida di De Zerbi, colui che maggiormente ha capito le sue abilità, ha avuto l’opportunità di giocare con continuità e esprimere al meglio le sue qualità in un ruolo più congeniale, ossia quello di mezzala. Il punto più alto per lui è stato l’Europeo del 2021, con la notte magica della doppietta alla Svizzera e il trionfo nella competizione. Il centrocampista ha dunque raggiunto il suo apice.
Dopo questa vittoria. è arrivata la chiamata della Juve, con la spesa di 35 milioni di euro. Sembrava essere per lui l’inizio di una grande avventura. Il centrocampista, sotto la guida di Massimiliano Allegri, è stato utilizzato come vertice basso in un centrocampo a due, ossia una posizione che limitava la sua capacità di inserirsi e concludere, a differenza di quanto accadeva al Sassuolo. Manuel Locatelli è riuscito a rinascere con l’arrivo di Thiago Motta, grazie al quale ha ritrovato centralità nel gioco dei bianconeri. Ciò però non ha fatto venir meno l’opinione altalenante dei tifosi, che spesso si sono divisi. A influenzare il tutto è stata la percezione di un rendimento inferiore rispetto a quanto visto con il Sassuolo o l’Italia. Il resto è storia recente, della fiducia di Tudor e di Spaletti che vuole puntare su di lui. Ma serviranno i fatti per ottenere una conferma definitiva, che, a 28 anni, pare ancora mancare. E magari essere fondamentale nei play-off di marzo potrebbe essere davvero decisivo.
















