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La Caduta degli Dei

Michu, un momento magico finito troppo presto

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Michu

Miguel Perez Cuesta, ma per tutti è sempre stato Michu. La storia dell’attaccante spagnolo, nativo di Oviedo, è davverp tutta da raccontare, con un momento magico che, anche per sfortuna, è durato davvero troppo poco. E quella parentesi in quel di Napoli è difficile da non ricordare.

Un periodo magico, ma…

Cresciuto in Spagna, più precisamente tra Real Oviedo e Celta Vigo, la svolta per lui c’è stata nella stagione 2011/2012, con il passaggio al Rayo Vallecano. Attaccante moderno, duttile, fisico e freddo sotto porta: queste caratteristiche gli hanno permesso di prendersi la scena. 17 reti in 39 partite sono la perfetta sintesi e immagine di un’annata straordinaria. Numeri confermati allo Swansea, in Premier League: 22 gol e una storica qualificazione ai preliminari di Europa League. Ma ancor più storica è stata la vittoria per i gallesi della prima Coppa di Lega. Insomma, per Michu un vero proprio momento magico, dove tutto sembrava possibile. Ed è stato per questo che Rafa Benitez l’ha voluto con sé al Napoli.

La sua avventura partenopea è stata però tutt’altro che idilliaca. A farla da padrone sono stati i problemi fisici e gli infortuni. Emblematico il suo errore nell’andata dei preliminari di Champions contro l’Athletic Bilbao, che, con il senno di poi, è costata la qualificazione. Un’annata anonima, con sole sei presenze. Ed è stato per lui l’inizio del declino e della discesa.

Che fine ha fatto?

Langrao e il ritorno al Real Oviedo sono state le sue ultime esperienze. Ed è così che è finita la sua carriera, con tre gol in 28 presenze come ultimo bottino. Numeri che parlano da soli e a dir poco condizionati da continui e costanti infortuni, soprattutto alla caviglia. Ed ecco che, a 31 anni, l’attaccante spagnolo ha appeso gli scarpini al chiodo, facendolo con una lettera commovente, toccante ed emozionante. Michu è comunque rimasto nel mondo del calcio, iniziando la carriera da direttore sportivo, rivestendo la carica al Burgos. Ma in molti si ricorderanno quel momento magico finito troppo presto.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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