Buzz
Pirlo amletico: tre buoni motivi per non disperare | Faccia a Faccia
Andrea Pirlo lascerà la Juventus orfana del suo genio per quasi due mesi: una notizia accolta da disperazione, soprattutto in vista dello spareggio-Champions di martedì prossimo col Galatasaray ad Istanbul. Ma in previsione futura, di uno sviluppo tecnico-tattico della squadra, in chiave-rinnovo e recupero-Marchisio, quanto può rivelarsi vantaggioso più che dannoso lo stop del mago bianconero?
CLAUDIO MARCHISIO, OPERAZIONE RECUPERO – E’il nodo da sciogliere di questo inizio di stagione, partito con un infortunio e ristabilitosi a fine ottobre senza però dimostrarsi all’altezza delle precedenti stagioni. Complice l’esplosione e la figura ingombrante di Pogba, un ritardo di condizione più che motivato dal lungo stop o un’involuzione del giocatore, già in estate attratto dalle sirene inglesi e del Monaco? Un po’ tutto questo, forse, ma soprattutto il sentirsi non più indispensabile in questa Juventus. Ma la stima di Conte nei suoi confronti è immutata, e lo stop di Pirlo cade a fagiolo: è la sua grande occasione anche in chiave-Nazionale, dove nelle gerarchie di Prandelli ad oggi vede il sorpasso di Riccardo Montolivo fra i titolari del centrocampo. Mancano i suoi gol, la sua dinamicità, l’intelligenza tattica e gli inserimenti dell’attaccante aggiunto, che tante volte lo scorso anno era stato proposto dietro Vucinic quale unica punta, a dimostrare il grande affidamento in lui da parte del tecnico leccese. Con Pirlo out, non ci sono più scuse.
PIRLO OUT, CHE 4-3-3 SIA: IL MOMENTO PER CAMBIARE – Lo stop del bresciano cade ad hoc per proseguire lungo la strada intrapresa in Champions, con quel 4-3-3 che rappresenta per molti la soluzione ideale da adottare in particolar modo nelle sfide europee, facendosi preferire ad una difesa 3 inadeguata in ambito internazionale. Ad oggi mancano veri esterni, in attesa del ritorno di Pepe e del mercato di gennaio che potrebbe regalare Biabiany ed uno fra Nani e Menez. Appunto per questo, sarà il momento migliore per valutarne la consistenza, con un centrocampo totalmente dinamico e che a 3 con Pirlo faticherebbe a trovare gli equilibri giusti vista la poca mobilità del regista, componente fondamentale ed indispensabile per reggere le tre punte. Marchisio-Vidal-Pogba costituiscono una mediana completa tatticamente e tecnicamente, capace di sdoppiarsi tra fase difensiva ed offensiva con ottimi risultati. Dovesse rivelarsi positivo l’esperimento, sarebbe urgente intervenire anche a centrocampo in sede di mercato, offrendo a Conte un’alternativa in più, col sempre più rimpianto Giaccherini.
UTILE O INDISPENSABILE? VALUTAZIONE-RINNOVO – Se la Juve dovesse accorgersi di poter fare a meno di Andrea Pirlo, le valutazioni cambierebbero anche in prospettiva futura: rinnovare o non rinnovare? L’ingaggio del regista è pesantissimo, viste le offerte estere già pervenute non sarà disposto a decurtarsi pesantemente l’ingaggio o a chiedere meno di due anni di contratto: condizioni non ottimali per la Juve, visti i prossimi 35 anni di Pirlo e l’esigenza di una programmazione futura adeguata. Che possa ancora essere utile a questa squadra per un altro anno o due è indiscutibile, ma sarebbe anche indispensabile? Lo dirà questo mese e mezzo, ma anche i primi due mesi di stagione avevano dato segnali in tal senso, salvo ritrovare la forma migliore nel mese di novembre.
Poi lo stop, fisico…e contrattuale? Alle prossime partite l’ardua sentenza!
Orazio Rotunno