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La seconda vita italiana di Andrij Shevshenko
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1 anno fa|
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Osservatorio Sportcafe24
Alle 20.45 del 21 novembre 2021, Andrji Shevshenko inizierà la sua seconda vita italiana. Lo farà sedendosi in panchina allo stadio “Luigi Ferraris” come allenatore del Genoa. Di fronte avrà la Roma di Mourinho. Per l’ucraino si tratterà della prima gara ufficiale sulla panchina di un club dopo cinque anni e 52 partite alla guida della nazionale dell’Ucraina con cui ha raggiunto i quarti all’ultimo Europeo.
La nuova Italia di Andrij Shevshenko
Quando Andrij Shevshenko debuttò in serie A lo fece allo stadio “Via del Mare” contro il Lecce il 29 agosto 1999. In quell’occasione l’ucraino mise subito il suo timbro, siglando una rete. Venti anni, due mesi e 22 giorni dopo trova un campionato del tutto mutato. L’unico allenatore ancora in panchina di quella serie A è Luciano Spalletti che, all’epoca, visse una stagione travagliata al Venezia. Il campionato è ormai a venti squadre, mentre, quando debuttò Sheva era a 18. Di quelle diciotto squadre, attualmente in serie A ce ne sono dodici (Bologna, Cagliari, Fiorentina, Inter, Juve, Lazio, Milan, Roma, Torino, Udinese, Venezia e Verona). La sua attuale squadra, il Genoa, all’epoca era in serie B e chiuse al sesto posto.
Una nuova avventura
A 45 anni, Andrij Shevshenko si trova di fronte alla terza grande sfida della sua carriera. Quando arrivò in Italia, nonostante le grandi stagioni con la Dinamo Kiev, vi era diffidenza su di lui. Le spense tutte a suon di gol e trofei e aggiudicandosi il pallone d’oro del 2004. Quando divenne ct dell’Ucraina a 39 anni molti si domandavano se sarebbe stato all’altezza. In cinque anni ha ricostruito la Nazionale e chiuso la sua esperienza con il 48,08% di vittorie. Ora ha il compito di riportare in alto il Genoa. La nuova proprietà punta molto sul suo carisma e sulla sua esperienza per riportare il Genoa in alto. Sheva dovrà anche battere la “maledizione di Gasp”. Da quando il Genoa è tornato in A (2006-2007) solo Gasperini è durato per più di un anno e mezzo sulla panchina del club. Vero, ora non c’è più Preziosi (noto mangia-allenatori), ma non sarà facile vista anche la situazione attuale del Grifone. Sheva ha comunque la piena fiducia della proprietà e a gennaio ha avuto rassicurazioni circa i rinforzi. Basterà per fare la differenza?
Sfida a Mourinho
Di fronte Andrij Shevshenko si ritroverà quel Mourinnho con cui condivise poco più di un anno al Chelsea nella stagione 2006-2007 e all’inizio della stagione 207. L’esperienza in Blues con lo Special One rimane la peggiore della carriera di Sheva. Nella prima stagione mise a segno appena 4 gol in Premier e chiuse la stagione con 14 reti totali. Il rapporto con lo Special One fu complicato. I due non si presero mai. Sheva usò parole al veleno durante un’intervista al Daily Mirror nel 2009: “Il mio flop al Chelsea fu colpa di Mourinho. Era un ottimo organizzatore, attento a ogni dettaglio prima delle partite. Era incredibile. Ma forse avrebbe bisogno di parlare di più con i suoi giocatori”. Quattordici anni dopo i due si ritrovano entrambi in panchina. Riuscirà Sheva a prendersi la sua rivincita? Quella contro Mou sarà la prima di tante sfide che Shevshenko dovrà affrontare. Dovrà dimostrare di essere anche in panca il fuoriclasse che era in campo. Non sarà facile, ma lui vuole battere gli scettici ancora una volta.
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