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Chi sale, chi scende: chi prendere e chi evitare dopo la sedicesima di Serie A?

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Anche la sedicesima giornata di campionato si è conclusa ed anche per questa settimana le big della nostra Serie A hanno potuto aggiungere o depennare qualcuno dal proprio taccuino: tra conferme e sorprese, ad ogni gara di Serie A, c’è chi sale e chi scende: come sarà andata questa giornata? Andiamo a vedere i consigliati e gli sconsigliati della settimana!

I CONSIGLIATI: I POSSIBILI TRE COLPI DELLA SETTIMANA

Arkadiusz Milik: il bomber polacco del Napoli è in un momento di forma straordinario. È primatista, in Italia, nella speciale classifica gol segnati in rapporto ai minuti giocati. Uno ogni 102′, in Europa meglio di lui solo dei grandissimi come Mbappé, Neymar e Messi hanno fatto meglio. Ha risolto due partite, Milik, allo scadere: contro l’Atalanta e contro il Cagliari, sei punti pesantissimi per il Napoli di Ancelotti. Fosse entrato quel pallone a Liverpool oggi Milik sarebbe venerato come santo a Napoli e nel mondo. Non è successo, ma mica male per un attaccante che da due anni è fermo ai box e che solo ora sta trovando un briciolo di continuità. Promosso a pieni voti, il polacco. Ed assolutamente consigliato.

Duvan Zapata: forse troppo spesso sottovalutato ma in perenne crescita, tra Udinese, Sampdoria ed ora Atalanta, il colombiano ex Napoli non smette di far gol. Aveva purgato la sua ex squadra, aveva realizzato una doppietta nella scorsa giornata ed ha sentenziato la Lazio con un’altra rete pesantissima. Un bomber di razza, il centravanti ideale per Gasperini. Non segna Ilicic, non segna Gomez, ci pensa Zapata. Che sta rubando anche la scena a Barrow, peraltro, altro talento in erba di scuola orobica. Se continua così, probabilmente, per i bergamaschi sarà difficile trattenerlo. Ha sempre giocato in realtà di medio-alto livello, forse meriterebbe qualcosa in più. Consigliato.

Fabio Quagliarella: la pensione è ancora lontana per il centravanti di Castellammare di Stabia che vede sempre più aumentare l’età anagrafica ma non quella calcistica. Sempre più una sentenza, anche nel 2-0 della Sampdoria contro il Parma, Quagliarella è stato il centravanti in più per i blucerchiati, chiudendo difatti la partita su bella combinazione con il compagno Praet. Assolutamente consigliato, come il vino: più invecchia, più migliora.

GLI SCONSIGLIATI: I TRE DA NON PRENDERE DELLA SETTIMANA

Giovanni Simeone: ha fatto goal, sì, ma dopo quando? E soprattutto, come? E ancora, come si è comportato? Male, malissimo, nei confronti di una curva, la Fiesole, che aveva ed ha tutto il diritto di contestare chi dovrebbe buttarla dentro e che invece, troppo spesso, l’ha buttata fuori. Brutto, bruttissimo gesto del Cholito, per zittire quelli che in teoria sono e saranno i suoi sostenitori. Passi tutto, anche il momento no, interminabile apparentemente, ma a tutto c’è un limite. E le scuse postume non sono che un qualcosa di non richiesto per un gesto da condannare e da non ripetere. C’è bisogno di umiltà. Eppure il padre Diego, che qualcosa avrà pur vinto, tra campo e panchina, su questo è un esempio…

Lorenzo Ariaudo: il Frosinone ha bisogno di gente d’esperienza come lui per risalire la china, e non si aspettava di certo un suo autogol nella sfida, persa, che è costata la panchina a Longo. Certamente per chi fa il difensore di mestiere un autogol è più che preventivabile, prima o poi capita a tutti, compresi i migliori. Ma, ripetiamo, c’è bisogno di lui in un altro senso. Il leader difensivo che serve ai ciociari. Subito, ché già rischia di essere troppo tardi…

Robin Olsen: se cercate un portiere, allora lo svedese non fa al caso vostro. Tra i motivi di crisi difensiva in casa Roma, perché si subisce troppo, una menzione la merita il successore di Alisson. Un chiaro esempio di come passare da una stella luminosa ad un’altra che a stento tiene viva la luce. Disastroso, contro il Genoa, senza far nulla di veramente importante per evitare una prestazione da naufragio sotto tutti i punti di vista. Goffo, impreciso, con le mani quasi bagnate ha fatto sì che i suoi subissero il momentaneo 0-1. E gli è andata bene: sulla rete annullata al Genoa per dubbio fuorigioco ne aveva commessa un’altra. Di papera. Sconsigliato.

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