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Arte&Cultura

Basilico, animale urbano e milanese

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Gabrile Basilico, animale urbano
Basilico, sede mostra, courtesy Unicredit Pavilion

Basilico, sede mostra, courtesy Unicredit Pavilion

Basilico Gabriele  si definiva “animale urbano”, lui che ha sempre considerato la città il suo ambiente naturale, e proprio su questo rapporto con le città, ha costruito gran parte della sua poetica. Per questo la mostra o meglio la prima grande antologica “Gabriele Basilico- Ascolto il tuo cuore, città” dedicata a Milano, città dove è nato (1944) e dove ha vissuto fino alla morte (2013) è doppiamente prestigiosa.  A questi spunti si deve aggiungere poi un altro fattore novità, visto che è anche la prima grande mostra storica curata da Walter Guadagnini e da Giovanna Calvenzi all’Unicredit Pavilion con numerose iniziative pensate appositamente per i giovani.  La grande mostra monografica conta ben 150 fotografie e 10 filmati, il catalogo è edito da Skira, ed è in programma fino al prossimo 31 gennaio 2016 all’UniCredit Pavilion.

Basilico, ascolto il tuo cuore, città

FOCUS BOTTA E RISPOSTA DI WALTER GUADAGNINI- Come orientarsi in questa mostra così importante?
“L’esposizione si articola” commenta il curatore Guadagnini ” in cinque sezioni e tre grandi blocchi visivi. Il primo, nella grande sala centrale, è dedicato alle Metropoli: da Milano, Palermo, Napoli, Roma, Bari a Parigi, Valencia, Madrid e Berlino, città molto importante per lui. Nell’ultima parte del suo lavoro Basilico fotografa anche Istanbul e Mosca, ai confini estremi dell’Europa. Quindi si sposta a Shanghai, Rio de Janeiro, Buenos Aires e San Francisco. Un percorso che parte da Milano e si apre al mondo, una storia che inizia in bianco e nero e poi, nell’ultima fase, introduce il colore”.
Una serie della mostra è dedicata a Beirut: che importanza riveste questa città per Basilico?
“Con Beirut fotografa una città completamente devastata dalla guerra, cercando di non evidenziare solo l’aspetto drammatico delle rovine. Nelle sue immagini cerca di recuperare la natura, il corpo della città, anche attraverso le ferite che la guerra ha inflitto. Basilico, dal 1991 al 2003, torna quattro volte a Beirut e nelle ultime due visite racconta la città che si ricostruisce”.
Questa mostra sorge proprio su uno degli ultimi luoghi fotografati da Basilico: il grande cantiere milanese di Porta Nuova.
“È il secondo blocco visivo della mostra, che unisce l’inizio e la fine della carriera di Basilico. Da un lato c’è il suo primo grande lavoro: “Milano. Ritratti di fabbriche”, 40 immagini scattate tra il 1978 e il 1980 e, quasi di fronte, 16 foto tratte dal suo ultimo lavoro, che è la documentazione del grande cantiere di Porta Nuova. Si parte da quello che è un enorme buco e si arriva all’ultima, meravigliosa immagine, un notturno ripreso dall’alto, dove si vede la zona con le UniCredit Towers.Un’altra sezione dell’esposizione è riservata ai Porti.Un lavoro che ha preso corpo tra il 1984 e il 1988, nel quale si trovano i paesaggi e le cittadine francesi e una serie di porti europei, tra i quali c’è anche Genova. Sono 16 scatti meravigliosi con visioni molto più panoramiche, che differiscono così dall’abituale modo di riprendere le città. Il percorso sui porti tende ad allontanarsi un po’ di più dal soggetto e quindi ad avere una visione più ampia dello spazio, che si potrebbe persino definire romantica”.

Di fatto, sono tutte immagini di grandissima qualità, nelle quali si sentono insieme l’anima e la cultura di Basilico.
Costo biglietti:Settore Intero (Over 18)  €10. Settore Ridotto (Studenti 18/25; Over 65; gruppi superiori a 10 persone)  €8

Redattrice per riviste locali e nazionali, da sempre con il tarlo per l'arte e per la musica. Già professore d'orchestra e critico musicale è curatrice della rubrica Arte Genova per L'Eco della Riviera e orgogliosa nuova leva di SportCafe24 per segnalare le grandi mostre in Italia e in Svizzera, perché l'arte è dei giovani!

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