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“Ti sposo ma non troppo”: commedia romantica, divertente e ricca di equivoci

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ti sposo ma non troppo

 “Ti sposo ma non troppo” è una commedia romantica e divertente, segnata da scambi d’identità  e ricca di equivoci, capaci di stampare il sorriso sui volti del pubblico. Affronta il tema dell’amore e delle ansie ad esso correlate dei quasi quarantenni d’oggi. Scritto, diretto e  interpretato da Gabriele Pignotta (noto autore teatrale), con Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro,  Paola Tiziana Cruciani e Paolo Triestino. Questo movie è la trasposizione cinematografica di una delle sue  pièce  più riuscite e segna il suo esordio come regista cinematografico.

“C’ERA UNA VOLTA…”- Il film inizia con i due protagonisti Luca (Pignotta) e Andrea (Incontrada) lasciati dai rispettivi partners a un passo dal matrimonio. Per superare il trauma Luca, un fisioterapista precario con il fratello disabile Giulio (Francesco Foti) , andrà in terapia da uno psicologo, il dott. Cosimo. Trascorso un anno, con le ferite ormai rimarginate, Luca ricomincia a frequentare nuove ragazze e a fare nuove conoscenze tramite i social network, in cui coinvolgerà anche l’amico Andrea (Avaro), che dopo 10 anni di fidanzamento sta per convolare a nozze con Carlotta (Francini);  impresa non facile perché anche lei è appassionata di chat. Lo psicologo Cosimo parte per Cuba, una fuga d’amore, e affida a Luca il suo appartamento-studio; qui il fisioterapista incontrerà la bella Andrea, in cerca di aiuto perché preda di attacchi di panico e svenimenti non appena sente la parola “matrimonio”. Inizia così la classica commedia degli equivoci e di scambi d’identità tra i protagonisti.

Una scena della commedia con Luca ed Andrea

Una scena della commedia con Luca ed Andrea

COMMEDIA DELICATA E MAI VOLGARE – L’impianto narrativo è solido, gli intrecci si sviluppano in modo fluido, viene rispettato il ritmo comico. Questa commedia a differenza della gran parte delle commedie all’italiana, non scade mai nel volgare, anche se a volte sfrutta stereotipi già largamente usati, è il caso della coppia composta da Paola Tiziana Cruciani e Paolo Triestino, i genitori di Carlotta, espressione di un amore ormai consunto, che ha trovato la fine nel matrimonio.

IL TEMA DELLA DISABILITA’ –  “Ti sposo ma non troppo” racconta  con “leggerezza” e grande tenerezza il tema della disabilità, senza pietismi inutili. Infatti, Giulio, il fratello maggiore di Luca, è sulla sedia a rotelle, ma questa non rappresenta una limitazione per vivere la vita appieno.

Questo film fa riflettere sulla percezione attuale del matrimonio, alleggerendolo della sua accezione più negativa quella di “tomba dell’amore”. Il matrimonio è scegliersi ogni giorno, in salute e malattia, in ricchezza e in povertà.

Enza Maugeri

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