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L'angolo del Tattico

Juve, Koopmeiners farà veramente il centrale? Roma: senza Dybala che si inventa Gasp?

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Koopmeiners

Teun Koopmeiners in due gare con Spalletti alla Juventus è stato schierato braccetto, scatenando un dibattito senza fine. Opinionisti e semplici tifosi hanno detto la loro su una questione che ha del paradossale. Uno dei giocatori simboli dell’Atalanta di Gasperini, capace di fare la differenza a suon di reti e assist per tre anni, sta rinascendo come braccetto. Lo stesso olandese più volte ha ribadito di non essere un attaccante. Ma qual è la verità sull’ex Az?

Juventus: Spalletti deresponsabilizza Koopmeiners

Quando la Juventus un anno fa investì quasi 60 milioni di euro per Koopmeiners tutti si attendevano che l’olandese facesse la differenza a suon di reti e assist. All’Atalanta del resto, era un’autentico attaccante aggiunto. Gasperini lo aveva plasmato come attaccante aggiunto. Con gli orobici, Koopmeineras era sempre pericoloso, al punto che tutti lo vedevano come uno dei tuttocampisti più completi del panorama europeo.

Alla Juventus tutto è cambiato. Con Motta, l’olandese giocava principalmente trequartista nel 4-2-3-1, ma non riusciva a incidere in termini di gol e assist. Spesso risultava avulso dal gioco. Con Tudor non è cambiato nulla. Il croato lo ha spesso schierato come trequartista nel 3-4-2-1 e, qualche volte, anche come mediano. In entrambi i casi Koop ha deluso. Le due partite da braccetto hanno quindi aperto il dibattito: per tre anni tutti hanno preso un abbaglio collettivo su Koop?

La realtà è un’altra. Koopmeiners nell’Atalanta ha sempre goduto di ampia libertà di manovra. Vero che giocava molto a ridosso della punta, ma non era stabilmente in avanti. Era un giocatore che svariava per tutto il campo e che, grazie agli schemi di Gasp arriva spesso al tiro. Nell’Az giocava mediano e a volte anche difensore. La sua qualità migliore non è il fiuto del gol, ma l’intelligenza tattica. Schierandolo centrale, Spalletti lo ha di fatto deresponsabilizzato, chiedendogli più un lavoro da regista aggiuntivo che le reti. Tolto da questo fardello, Koopmeiners sta rinascendo. Difficile che l’olandese rimanga braccetto anche perchè Spalletti è solito giocare a 4 quindi la difesa a 3 è temporanea. Tuttavia questo è un modo intelligente per provare a ridare all’olandese la tranquillità perduta, spingendo tifosi e critica a capire che Koopmeiner non va giudicato solo per i numeri di gol e assist.

Roma: Gasp che fa senza Dybala

E’ arrivato, inevitabile, il momento dell’anno in cui Dybala si infortuna. Gasperini aveva trovato un certo equilibrio con Paulo falso nove, ma i soliti acciacchi fisici hanno cambiato le gerarchie. E’ chiaro che a questo punto il tecnico non può prescindere da Dovbyk. Recuperare l’ucraino diventa imperativo. E’ palese che l’ex Girona non sia l’attaccante ideale dell’allenatore, ma è sempre uno che ha segnato 41 gol tra Liga e Serie A negli ultimi due anni. La squadra vista fin qui, in particolare con il Milan, è una formazione che spreca tante energie con il pressing e tira molto, ma concretizza pochissimo. Da qui la necessità di trovare, attraverso maggiori passaggi in area, l’ucraino. La Roma è in piena corsa per lo scudetto e sprecare questa opportunità per l’incompatibilità con l’ex Girona sarebbe letale. Gasperini ha dimostrato negli anni di saper rivitalizzare tanti calciatori. Ora deve riuscirci con Dovbyk. Continuare a giocare con un falso nove, come ad esempio Pellegrini o Soulè non farebbe altro che amplificare i problemi della squadra.

Davide Luciani  

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