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Roma, incantesimo finito: Juventus senza ostacoli
10 e…basta, senza lode. Perché sono arrivati 4 pareggi consecutivi, prima della ritrovata vittoria con la Fiorentina. Il paradosso è ingrediente base del calcio, scienza irrazionale e quanto più lontana dalla perfezione matematica. Ecco che i giallorossi ne sono l’emblema di inizio stagione, con il record di pali a favore subiti nelle prime 10 giornate (ben 7) ed il massimo di punti raccolti. Poi 4 partite a secco, con i portieri avversari che prenderanno una serie di 7,5 ed un 8 in pagella. Scherzi del destino, di chi vince giocando peggio e pareggia giocando meglio: nel frattempo la Juventus vola e la Roma resta in una splendida terra di mezzo, fra l’illusione tricolore e la bagarre per il terzo posto.
5 GENNAIO JUVE-ROMA, POI LA BEFANA A PORTAR VIA LE FESTE E SOGNI SCUDETTO – L’anno nuovo rischia di aprire nel modo più scontato possibile, sulla scia del vecchio. Anzi, dei vecchi, dovremmo dire: con la Juventus che si avvia già al suo terzo tricolore senza nemmeno iniziare il girone d’andata. Esagerato, forse, ma essere sopra ad una squadra capace di vincere le prime 10 di fila subendo 4 gol in 15 partite e tutt’oggi imbattuta, fa pensare ad una corazzata inarrestabile. Ok, senza Berardi al 96′ e lo stop di Totti forse non saremmo così categorici, ma con i ma e con i se non si costruiscono che castelli di sabbia. La Juve non ha avuto Pirlo per due giornate, ed ha vinto: probabilmente continuerà a farlo, con in mezzo una Champions che la Roma non ha (e scusate se è poco). La fortuna sfacciata della Roma si è esaurita, tornando indietro sotto forma di supereroi della Marvel travestiti da Pegolo, Avramov e Consigli: proprio quando più la Roma meritava, è venuta meno la vittoria. Partite che fanno da contraltare a Roma-Napoli, con 3 pali ed un salvataggio sulla linea, Inter-Roma, con un palo ed un rigore fuori area, Udinese-Roma con un palo e gol nell’unico tiro in porta del secondo tempo e così via. Proprio col Sassuolo l’ultima mano della dea bendata, con l’assurda autorete di Longhi per il vantaggio giallorosso, poi Superman Pegolo e Berardi danno il via al poker di pareggi dei capitolini. Roma che a 3 punti dalla Juve ritrova Totti in quel di San Siro contro il Milan, un’assenza che non può essere una mera coincidenza con i 4 pareggi di fila dal Napoli in poi, gara in cui è venuto meno il capitano.
La rosa è corta, Garcia ha oltre i titolarissimi solo Bradley e Ljaijc (che tanto ha deluso) all’altezza di una rincorsa a mille sulla Juventus, l’unica velocità possibile per reggerne il ritmo infernale. Il ritorno di Destro potrebbe essere l’asso nella manica, soprattutto a partita in corsa laddove il risultato non dovesse sbloccarsi, come con la Fiorentina. Resta una grande solidità difensiva, un trio di centrocampo straordinario e due funamboli della fascia quali Gervinho e Florenzi capaci di regalare imprevedibilità alla manovra. Che non può prescindere dalla genialità di Totti, ancora determinante a 37 anni in Italia, non in Australia o Cina.
La Befana aspetta, la vigilia dirà cosa si porterà via: se solo le feste, o anche i sogni scudetto di un’intera città.
Orazio Rotunno