Cronaca
Abbraccia Obama in pubblico e Kim Davis in privato: il Papa sembra Cavour
Lo sapevamo già, e ora è arrivata l’ennesima conferma: Jorge Mario Bergoglio è un Papa double-face, proprio come certi giubbotti e tanti uomini di potere, da Camillo Benso conte di Cavour a Giovanni Paolo II. Fateci caso: dopo i calorosi abbracci in mondovisione con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, fervente e operativo sostenitore dei diritti gay, l’uomo che tiene un piede nell’era di Internet e l’altro in quella del cilicio ha incontrato Kim Davis nelle segrete stanze dell’ambasciata vaticana di Washington: “Stay strong” (“Tieni duro”) ha detto il pontefice alla funzionaria del Kentucky finita sulle prime pagine dei giornali – e pure cinque giorni in galera – per essersi rifiutata di rilasciare la licenza matrimoniale a una coppia omosessuale. “Grazie per il suo coraggio” – ha quindi aggiunto il Papa stando al commosso resoconto della pasionaria- Le chiedo di pregare per me”. E giù abbracci…
GIRI DI VALZER – La notizia dell’incontro, avvenuto giovedì scorso e durato circa un quarto d’ora, è stata resa nota solo ieri da Robert Moynihan di “Inside the Vatican”, e poi confermata dal legale della donna. Ovvio, secondo molti commentatori d’oltreoceano, il motivo di un simile ritardo: evitare imbarazzi diplomatici durante la visita del Santo Padre sul suolo americano. Conclusa quest’ultima, finito il cover-up, e ora le parole della fondamentalista evangelica – sì, la Davis non è cattolica, ma è pur sempre una cristiana ‘giusta’ – sono libere di risuonare ai quattro angoli del globo: “Chi sono io per avere una simile opportunità? – cinguetta la ‘miracolata’ con gli occhi a cuoricino – Sono solo un’impiegata di contea che ama Gesù“.
DIRITTO E ROVESCIO – A proposito, sarebbe davvero interessante conoscere l’opinione del Figlio di Dio a riguardo di tutta questa vicenda, ma le solite fonti bene informate fanno sapere che dovremo aspettare un bel po‘: la necessità di evitare imbarazzi in luoghi ‘sensibili’ viene prima, a quanto pare. Accontentiamoci, quindi, di quello che passa il convento alla luce del sole: “E’ un diritto umano – tuona il pontefice facendo riferimento all’obiezione di coscienza e al caso della Davis – Se un funzionario di governo è una persona umana – il dubbio ci sta in effetti, ndr – ne ha diritto. E’ un diritto umano”. Già. Se è per questo, però, è un diritto umano anche fare satira – magari sulla mamma di Bergoglio, perché no? – senza guaduagnarsi un solenne ceffone per questo, così come è un diritto umano – riconosciuto come tale dall’Onu e dalla Comunità europea – non essere discriminati sulla base del proprio orientamento sessuale.
Detto questo, chi è la vera vittima secondo voi? La donna che si fa pagare da tutti – la Davis è una funzionaria pubblica – per fare l’integralista pro domo sua o l’omosessuale che si sente dire vade retro? Per il Papa, come per Cavour, non c’è alcun dubbio: dato l’unico diritto (la Ragion di Stato), tutto il resto è rovescio. E se non basta, pure manrovescio. Con un sorriso, però: la double-face lo impone.
Enrico Steidler