Cinema
Solo gli amanti sopravvivono: l’amore vissuto da un vampiro

Come vivrebbe un vampiro, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ai nostri giorni? Ce lo racconta Jim Jarmush, il talentuoso regista indipendente americano, che attraverso una romantica favola dark, mette in scena il mondo dei non vivi per raccontare un malinconico e solitario amore per l’arte e per la bellezza.
SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO – Adam è un raffinato musicista che vive rintanato nella sua casa di Detroit componendo musica elettronica e collezionando antiche chitarre, Eve passa le notti a chiacchierare con Chistopher Marlowe al caffè de Le Mille e una Notte a Tangeri, entrambi sono bellissimi, affascinanti e innamorati ma soprattutto vampiri. Legati da un sentimento senza tempo, vivono la loro esistenza notturna con la flemma di chi non ha vincoli terreni e dalla vita ha già appreso molto. Così circondandosi di vecchi manoscritti, ricordando le partite a scacchi con Lord Byron, gli adagi composti per Shubert e cibandosi di pregiato sangue di laboratorio prendono solo il meglio che l’eternità può offrire.
IL MISTERO E LA LEGGENDA – In un’atmosfera intrisa di decadente romanticismo Jim Jarmush si rifugia nella leggenda del vampiro e si interroga sul significato della vita e dei sentimenti: i due protagonisti, Adam e Eve (Adamo ed Eva) incarnano l’archetipo dell’uomo e della donna che, con le loro differenze e le loro fragilità danno vita ad un legame profondo e ancestrale basato su un sottile e studiato equilibrio. Essi sono depositari di un sapere primordiale e istintivo, che si arricchisce della componente culturale nell’incontro con Chistopher Marlowe. L’enigmatica figura del drammaturgo britannico, autore della prima versione del Faustus, si fonde con quella del vampiro e diventa il simbolo di una conoscenza senza fine e senza nome che, tramandata da uomo in uomo, sfugge alla coerenza storica. Attraverso la sensibilità del signore della notte che, libero dai limiti temporali e terreni coltiva all’infinito il piacere per l’arte e la letteratura, la condizione umana appare effimera e vacua, incapace di nutrirsi del bello della vita e minacciata continuamente dalla presenza di una società invadente e standardizzata.
Solo gli amanti sopravvivono è un film raffinato e ironico che gioca con gli stereotipi a cui, a partire da Nosferatu, è associata la figura dei Vampiri. La pellicola ci risucchia, con un ipnotico andamento circolare, nel mondo interiore di Tilda Swinton e Tom Hiddleston che, attraverso l’ambiguità dei loro volti, ammantano i due protagonisti e l’intera pellicola di un travolgente alone misterioso.
Patrizia Culmone
