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Pallone d’oro, Ribery il numero uno: talento, estro e una Champions vinta da leader

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Frank Ribery esulta dopo un gol

Concezione per cui debbono essere conferiti riconoscimenti di ordine morale o materiale soltanto in rapporto ai meriti individuali“. Quella che avete appena letto è la definizione del dizionario della lingua italiana alla voce “Meritocrazia“, parola sconosciuta ai più, non tanto per il suo significato quanto soprattutto per l’ applicazione della stessa. Diciamocela tutta, l’Italia, l’Europa e forse il Pianeta intero è incredibilmente povero di meritocrazia, soprattutto perchè in quanto”concezione” essa rappresenta qualcosa di astratto e relativo, per cui ognuno segue i propri parametri di merito. Il calcio, nella sua totalità, non è da meno. Basti vedere la telenovela relativa all’ assegnazione del Pallone d’Oro.

PARAMETRI DI LEGNO Sorvolando sulla inetta decisione della Fifa che davanti all’ astensionismo generale si è decisa a riaprire le urne -tanto vale aprirle anche durante il Mondiale per club, e perchè no? assegniamolo a Luglio qusto Pallone d’Oro- va detto che i criteri per l’assegnazione dello stesso vedono varie correnti di pensiero. Di fatto il riconoscimento va al giocatore più forte dell’anno. Ma come definirlo? In base a quali parametri? Spesso e volentieri si tende a premiare chi ha vinto qualcosa in ambito europeo, soprattutto da protagonista. Inoltre, la direzione è quella di riconoscere il ruolo di giocatore decisivo per il proprio club e più importante dell’ annata intera. Ecco perchè Franck Ribery è colui che maggiormente merita il premio di France football.

FRANCK LI SBANCA TUTTI Altro che CR7 (nonostante sia un alieno), Messi (se ne vincesse un altro verrebbe giù mezzo mondo) e Ibrahimovic (giocatore fantastico, ma mai decisivo nelle gare che contano). Ribery rappresenta il prototipo perfetto del giocatore dell’ anno. Innanzitutto, la cavalcata del suo Bayern Monaco merita da sola la vittoria del premio. La Champions League vinta ha visto come assoluto protagonista l’ala francese, capace di mettere tutto il suo talento e il suo estro al servizio della squadra. Inoltre, a livello tecnico tattico Ribery rappresenta il top. Veloce, fantasioso, decisivo, concreto, letale. Assistman e uomo gol contemporaneamente, leader e uomo-squadra, un eroe silenzioso. Un pericolo pubblico per qualsivoglia difesa, il tutto sublimato da vittorie roboanti, in Germania e in Europa.

MESSI NO E’ anche vero che, se si decidesse di seguire i suddetti parametri, sarebbe impossibile spiegare per quale arcana ragione gente come Snejder, Del Piero e Drogba non abbiano vinto l’ambito riconoscimento. Insomma, Ribery lo merita più di tutti, CR7 potrebbe vincerlo. Ma che sia l’anno della fine dell’egemonia di Messi, questo non è ancora detto.

Antonio Fioretto

 

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