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Football

Chievo-Cagliari 0-0: le squadre rimangono in vacanza, trionfa la noia

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Un contrasto di gioco tra Nainggolan e Rigoni

Il 2014 del calcio italiano non avrebbe potuto aprirsi in modo peggiore. Chievo-Cagliari, primo anticipo della diciottesima giornata di Serie A, finisce 0-0. Match noioso dal primo al novantesimo minuto, ritmi alti ma zero occasioni, un copione che sembrava essere già scritto dall’inizio. L’unico brivido lo regala il calcio di rigore assegnato nel secondo tempo al Cagliari, ma Pinilla non centra il bersaglio. Con questo risultato le due squadre guadagnano un punto prezioso in chiave salvezza, il Chievo conferma l’inversione di tendenza portato dal ritorno di Corini, mentre i sardi allungano a sette la striscia di risultati positivi.

Un contrasto di gioco tra Dramè ed Ekdal

Un contrasto di gioco tra Dramè ed Ekdal

SOTTO LA PIOGGIA NIENTE – Primo tempo senza occasioni di rilievo: la pioggia scende copiosamente sul Bentegodi, gli spettatori non sono tanti e capiscono ben presto quale sarà il cliché dell’incontro. Il dinamismo non manca, le squadre lottano in mezzo al campo, il gioco è interrotto continuamente dai falli, di tiri nello specchio neanche l’ombra. L’unico a provarci è Pinilla in avvio di gara, ma Puggioni controlla senza patemi. Un solo tiro in porta al termine della frazione, il dato è impietoso.

L’ERRORE DI PINILLA – Nella ripresa Corini inserisce Sestu per Sardo, cercando così di rendere più offensivo il suo 3-5-2 iper-difensivo. L’esterno sembra ripagare subito la scelta impensierendo l’esordiente Adan, ma è un fuoco di paglia.  Il Cagliari si affida alla verve di Nainggolan, Lopez gioca la carta Ibarbo, che sostituisce Sau, ma lo 0-0 non si smuove, servirebbe un episodio. Episodio che arriva al 56′ con Cesar, che si rende protagonista di un suicidio calcistico e stende ingenuamente Pinilla in area: è rigore. Ma di entrare in porta il pallone oggi non ci pensa proprio, e il cileno fallisce clamorosamente il penalty, tirando un siluro che finisce alto sopra la traversa. Manca più di mezzora al novantesimo, ma di fatto non succede altro. Al triplice fischio di Bergonzi gli spettatori sommergono di fischi i giocatori, rimpiangendo probabilmente il non aver passato la domenica pomeriggio da un’altra parte.

Antonio Casu (@antoniocasu_)

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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