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Forconi a Roma: solo tremila manifestanti in Piazza del Popolo
Quella che doveva essere un’invasione, alla fine, si è trasformata in una chiassosa “riunione di condominio” tra l’ala estrema del movimento e quella moderata. I Forconi e i dissidenti del coordinamento 9 dicembre che si sono presentati a Roma, in Piazza del Popolo, intorno alle ore 15, alla fine sono solo stati 3mila, molto meno dei 15mila paventati prima della manifestazione.
LA PROTESTA- «Molti treni diretti a Roma si sono fermati perché rotti». In questo modo il leader dell’ala oltranzista, Danilo Calvani, ha giustificato i numeri della protesta, aggiungendo anche: «manca tutta Latina, la Campania, Pisa. Ognuno di noi, però, vale mille». L’intervento del leader di Latina è stato accompagnato da toni duri e di protesta contro il governo, nessuno escluso. Sono volate invettive contro il premier Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano e anche contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fischi dei manifestanti ogni qualvolta venivano nominati i politici. Applausi solo per Papa Francesco.
NON FINISCE QUI- Calvani ha infiammato la folla dal palco, annunciando anche che la protesta andrà avanti: «Da domani allenteremo i presidi in vista delle feste di Natale, ma non ci sciogliamo. Gli altri presidi continueranno finché questa classe politica non se ne andrà. Dopo le feste ripartiremo con azioni sempre più incisive».
POCHI MA BUONI- Da sottolineare, comunque, che nonostante gli slogan polemici e aggressivi rivolti ai politici, come «buffoni andate via, non vi vogliamo» e «tutti a casa», a vincere è stata la linea pacifica, con i manifestanti intenti anche a cantare l’inno nazionale e a sventolare il tricolore. Tra di loro anche circa 300 rappresentanti del centro sociale Casa Pound, autori dello striscione “Alcuni italiani non si arrendono”. La manifestazione è stata sciolta intorno alle 17:30.
Simone Franconieri