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Pulvirenti caccia tutti, le mitragliette si inceppano e Carrizo si perde in area

Lunedì, tempo di sfighe e sfigati! Protagonisti della terza puntata della rubrica di SportCafe24 sono Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, fautore dell’ennesima rivoluzione, la Juventus e le sue mitraglie, inceppatesi in un quarto d’ora d’ordinaria follia, e il secondo portiere dell’Inter, Juan Pablo Carrizo, croce e delizia dei tifosi nerazzurri, reo di avere qualche piccolo problema d’orientamento. Ma andiamo con ordine!
IL CATANIA NON È UN CASTELLO DI SABBIA – Pulvirenti, Pulvirenti, ma che combini! Il presidente del Catania è balzato all’onore delle cronache di quest’ultimo fine settimana per via di un discutibile cambio di guida tecnica della sua squadra, affondata in classifica dopo la sconfitta di Cagliari e un inizio di torneo difficile. Rolando Maran è stato protagonista nella scorsa stagione di un percorso sorprendente in campionato, culminato con l’ottavo posto finale, ma ciò non è bastato per convincere il presidente del fatto che una squadra smantellata di tutto punto quest’estate (gli addii di Gomez, Lodi e Biagianti si fanno sentire eccome) possa avere il limite di non essere competitiva per la categoria.
IL COLPEVOLE È SEMPRE L’ALLENATORE! – Chi paga è quasi sempre l’allenatore, senza se e senza ma! Il miracolo catanese, avviato da Lo Monaco (sbattuto lontano dalla sua creatura nel giugno 2012), ha vissuto lo scorso anno sostanzialmente di rendita, finché non ci ha pensato Pulvirenti a metterci mano in modo più incisivo! Via i giocatori più forti e dentro calciatori non all’altezza, via un dirigente e dentro altri due, allontanati anch’essi dopo una sola stagione. La confusione regna sovrana, e l’acume tattico di Maran sarebbe potuto essere un’ancora di salvezza. E invece no, via anche lui, ed ecco un capolavoro calcistico trasformarsi in poco tempo in un incubo dai contorni più fragili di un castello di sabbia, tirato su come una reggia e distrutto con una pedata. Che disastro!
Il presidente è più pericoloso dell’Etna che erutta!
LA MITRAGLIA E IL FIORETTO – Da Catania a Firenze, i protagonisti in questo caso sono Pogba e Tevez. I due della Juventus sono scesi in campo ieri al Franchi con il coltello tra i denti e una mitraglia tra le mani. Autori dei gol che hanno portato in vantaggio di due reti i bianconeri contro la Fiorentina, i due hanno festeggiato le segnature simulando una mitragliata, come era solito fare dopo i gol Gabriel Batistuta, uno che a Firenze è quasi deificato. Visto l’astio che caratterizza da anni le due squadre, la provocazione messa in atto è a dir poco discutibile, “peccato” che l'”arma” utilizzata avesse un difetto di fabbricazione e si sia inceppata, ritorcendosi contro la stessa Juventus, giustiziata in pochi minuti dal fioretto di Giuseppe Rossi, elegante, lui sì, quanto il giglio fiorentino.
Occhio a chi mirate!
RESTA TRA I PALI! – Ultimo protagonista di giornata è il portiere argentino Carrizo. Secondo di Handanovic nell’Inter, l’ex Lazio ha sostituito dopo pochi minuti dall’inizio della gara lo sloveno, espulso per un fallo da ultimo uomo. Chiamato a parare un rigore al suo ingresso in campo, l’estremo difensore ha respinto il tiro di Cerci, trasformandosi in un attimo in un idolo dei tifosi( un po’ increduli visti i risultati altalenanti della sua esperienza italiana). Si penserebbe a questo punto ad una bella storia di calcio, anche un po’ romantica, in cui il secondo criticato da tutti diventa l’eroe del giorno. E invece no! Carrizo non vuole deludere i detrattori e si rende protagonista in negativo su due dei tre gol del Torino, facendosi sorprendere da Immobile e Bellomo qualche passo fuori dalla porta, nella terra di nessuno, sulla linea al confine tra trionfo e fallimento. L’area piccola diventa in un attimo una giungla selvaggia, Carrizo è più disorientato di Dante all’ingresso dell’Inferno! Si consiglia a questo punto una bussola, oppure osservare con più attenzione dove sta la luna, chissà che non possa aiutarlo ad orientarsi meglio e trovare la strada giusta verso il posizionamento perfetto tra i pali. In attesa di vederlo diventare un provetto boy scout, un gradino d’onore sul podio degli sfigati è d’obbligo.
Calamity Carrizo!
Antonio Casu (@antoniocasu_)
