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Palermo: analisi di una stagione con molto “nero” e poco “rosa”

PALERMO, 4 MAGGIO – La notizia dell’eventuale abbandono di Massimo Zamparini alla presidenza del Palermo non dispiacerà di certo alla maggior parte degli allenatori che lui ha esonerato, ma lascerà comunque un vuoto incolamabile in quasi tutti i tifosi rosanero. Quello del presidente Zamparini è stato un periodo di alti e bassi: dalla storica promozione in Serie A e l’approdo in Europa al record di allenatori esonerati che gli ha valso il soprannome di “Presidente Mangiallenatori”.
LA STAGIONE – Nell’agosto del 2011 il presidente Zamparini consegna la squadra a Devis Mangia, giovane e promettente allenatore, che deve fare i conti con le partenze importanti di Sirigu e Pastore che però hanno fruttato oltre 50 milioni di euro. Al loro posto arrivano il portiere Tzorvas dal Panatinaikos, Barreto e Aguirreguray, non proprio ciò che l’allenatore sperava. L’anno inizia davvero bene con la vittoria sull’Inter nella prima giornata di campionato. Poi arriva il pareggio con la Lazio e le vittorie con Cagliari, Siena, Lecce e Bologna; a novembre iniziano i guai per la squadra palermitana: sconfitta pesante con la Juventus per 3-0 ma segue la rivincita sulla Fiorentina di Delio Rossi. Il mese successivo pareggio esterno con il Parma e sconfitta pesante con il Cesena per 0-1. La panchina di Mangia traballa così come la pazienza di Zamparini che dopo il terzo derby consecutivo perso lo esonera con la squadra bloccata nella posizione medio bassa della classifica. Inutile il tentativo di sdrammatizzare del tecnico che in conferenza stampa aveva mostrato ai giornalisti il panettone; al suo posto arriva Bortolo Mutti. Con il nuovo tecnico la squadra raccoglie 15 punti in due mesi – tra cui la clamorosa vittoria sulla Lazio per 5-1 – ma nella giornata successiva perde 4-1 a Siena. Tra marzo e aprile il Palermo conquista solo 5 punti trovando neanche una volta la vittoria; in conferenza stampa Zamparini rinnova la fiducia verso Mutti fino a fine stagione visto che l’obiettivo salvezza è ad un solo punto. Con 42 punti in classifica, Maggio si apre con la sconfitta in casa del Napoli ma ora bisogna solo guardare avanti alle ultime due partite. Con un eventuale abbandono di Zamparini si chiuderebbe un ciclo durato nove anni, durante i quali il patron è stato anche popolare quanto Santa Rosalia, patrona della città. Tutti i tifosi rosanero si aspettano qualcosa di positivo, qualcosa che è mancato alla squadra nelle ultime stagioni. Qualcosa che vada oltre i nuovi acquisti o i nuovi allenatori: qualcosa di simile ad un gruppo che lotti insieme alla società e ai dirigenti per costruire un futuro più sereno ed edificante. Con o senza Zamparini.
Fabio Pengo
