Champions League
Juventus-Chelsea 3-0: Vidal da impazzire, Quagliarella bomber vero. Le pagelle

BUFFON 7 – Per chi avesse ancora bisogno della riprova, eccola servita: SuperGigi è tornato la saracinesca di un tempo, anche in Europa. I suoi straordinari riflessi impediscono al Chelsea di segnare in un paio di occasioni. I palloni vaganti sono tutti suoi, in elevazione è imperituro. Trasmette sicurezza a tutta la squadra, terrorizza gli avversari col suo carisma. Dopo il terzo gol di Giovinco si lascia andare ad un’esultanza rabbiosa e carica di adrenalina: sente la Juve dentro ed è orgoglioso di ciò che è diventata la sua squadra dopo tutte le peripezie post-Calciopoli.
CHIELLINI 7 – Recuperi perentori, velocità supersonica, concretezza disarmante. Dopo un periodo di appannamento Chiello è tornato il domatore di leoni che tutti conosciamo. Si propone spesso anche in appoggio nella fase di costruzione del gioco, ed è una bella notizia per Pirlo e soci che sanno sempre di avere una soluzione di scarico in più.
BARZAGLI 7 – Se la deve vedere con gente come Oscar ed Hazard: non proprio clienti semplicissimi da fronteggiare. Se la cava con la solita autorevolezza e non sbaglia una virgola. E’ costato meno di un milione di euro, adesso è tra i top difensori europei: Marotta può andare sempre più fiero del proprio operato.
BONUCCI 7,5 – Il giocatore svagato e discontinuo ammirato – si fa per dire – durante la prima stagione a Torino è soltanto un lontano ricordo. La sfrontatezza è sempre quella, unita però ad una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Crescita tecnica esponenziale, cali di concentrazione ormai inesistenti: Bonucci è sempre più disciplinato e fa un sol boccone dei giovani fenomeni made in Chelsea. Conte ha sempre creduto in lui, sta venendo ripagato con gli interessi.
ASAMOAH 7 – La Juve compra un centrale di centrocampo e si ritrova in casa un esterno formidabile. Altra straordinaria invenzione di Antonio Conte, che con un’idea geniale ha risolto due problemi: uno di abbondanza in mezzo, l’altro di carenza sulla corsia mancina. Percorre un’infinità di chilometri e coi suoi doppi passi arzigogolati non dà mai punti di riferimento ad Azpilicueta, che esce dallo Stadium col mal di testa. Straripante.
MARCHISIO 7 – Fa più lavoro sporco lui che un’addetto alle pulizie nei bagni dell’autogrill. Meno incisivo in fase offensiva rispetto ad altre volte semplicemente perchè concentratissimo nel tentativo di “rompere” il gioco avversario. Encomiabile sotto il profilo dell’impegno, in fase di impostazione della manovra dispensa i soliti tocchi di qualità. Che non guastano mai.
PIRLO 7,5 – E’ il più temuto in assoluto, come spesso accade. Di Matteo – che lo conosce bene – gli mette addosso il fastidiosissimo Oscar, che oltre ad essere un meraviglioso trequartista si rivela pure un ottimo marcatore. Pirlo però non si spaventa e dopo una partenza in sordina sale in cattedra, pronto ad insegnare calcio come sa fare lui. Propizia il gol di Quagliarella, tocca un’infinità di palloni e regala anche qualche accelerazione degna di un venticinquenne. Contribuisce in maniera decisiva all’annichilimento dell’avversario. Ma non si tratta di una novità.
VIDAL 8 (IL MIGLIORE) – Giocatore fuori dal comune. Il gol – nono stagionale – è soltanto lo straordinario coronamento dell’ennesima prestazione sontuosa, superba, devastante. Il cileno è l’incubo di ogni avversario. Oscar e compagni non fanno in tempo a prendere un pallone che arriva PunkArturo a sradicarglielo con la proverbiale veemenza che lo contraddistingue. Sempre lucido anche quando si tratta di fare l’ultimo passaggio, regala due-tre assist sublimi. Uno di questi è vincente e porta alla rete di Giovinco. Segna come un attaccante, copre come un difensore, corre come un esterno ed ha una visione di gioco degna di un buon regista, senza dimenticarci che di mestiere farebbe il mediano. Carattere e personalità sono non convenzionali. E’ talmente forte che ormai il paragone con quel fenomeno di Davids comincia a stargli stretto. Un mostro.
LICHSTEINER 7,5 – Dopo la sosta ai box torna a fare il bello ed il cattivo tempo sulla sua fascia di competenza. Colpisce un palo ad inizio gara, corre come un ghepardo e nelle chiusure è puntuale stile orologio svizzero. La concorrenza con Isla deve averlo stimolato: è una delle prime prestazioni sui livelli stratosferici dell’anno scorso. Dal 67′ CACERES 7 – Si fa trovare pronto come di consueto. Dopo l’uscita di Licht in forma mondiale, i giocatori del Chelsea pensavano di avere vita più facile col tuttofare uruguagio. Si sbagliavano di grosso, perchè l’ex Barcellona non molla un centimetro e serve pure un assist delizioso a Vucinic: il montenegrino spreca, ma dato il risultato finale poco importa.
VUCINIC 7 – Nonostante le condizioni precarie, dimostra ancora una volta che nell’attacco della Juve è l’unico giocatore insostituibile. Nessuno apre gli spazi come lui, nessuno ha il suo tasso tecnico. Crea ed inventa, fa e disfa. Genio in edizione limitata, ma è quello che basta per mandare in bambola David Luiz e compagni. Dall’82’ GIOVINCO 7 – Entra con la voglia di spaccare il mondo, in dieci minuti riesce almeno parzialmente nel suo intento: il gol del 3-0 è degno del suo talento. Pian piano sta crescendo dal punto di vista caratteriale. Qualora dovesse completare la sua maturazione, la Juve si troverebbe in casa un giocatore in grado di spostare gli equilibri. E non soltanto a partita in corso.
QUAGLIARELLA 8 – Si sta prendendo la Juve a suon di gol. Quello che apre le danze e spiana la strada verso il roboante successo contro i campioni d’Europa è un piccolo capolavoro di astuzia e prontezza di riflessi: sul tiro di Pirlo ci mette la zampa e manda fuori giri l’incolpevole Cech. Ha mezzi tecnici importanti, ma soprattutto un carattere da grande. Che sia lui il famigerato top player? Dall’89’ POGBA sv – Gestisce con intelligenza gli ultimi palloni della gara. Vedendo come la sua Juve ha strapazzato il Chelsea campione d’Europa, avrà pensato che preferire la tanto bistrattata Serie A alla luccicante Premier League non è stata poi una scelta cosi sconsiderata.
All. CONTE 8,5 – Questa Juve è un capolavoro assoluto. Plasmata a sua immagine e somiglianza nel carattere, gioca talmente bene da potersi permettere di umiliare il Chelsea, che l’anno scorso ha vinto la Champions League. Pretende il meglio da tutti e lo ottiene senza problemi: sembra facile, ma è cosa possibile soltanto per i grandissimi allenatori. Dicevano che per essere competitiva in Europa la Juventus aveva bisogno di un ariete, un animale d’area. Evidentemente non è cosi, perchè la forza e la qualità di questo gruppo possono tranquillamente sopperire all’assenza di un “Nove” vero. E poi Vidal e Quagliarella si stanno trasformando in bomber superlativi. Se gioca come sa, la Juve può arrivare davvero ovunque. Per il condottiero Conte ormai è partito il conto alla rovescia: fra pochissimo tornerà in panchina a dirigere l’orchestra in prima persona. A quel punto, col valore aggiunto portato dal Bell’Antonio, la Vecchia Signora potrebbe scoprire di non avere più limiti.
CHELSEA
CECH 6 – Sostanzialmente incolpevole sui tre gol subiti, esce a testa alta per un paio di belle parate.
AZPLICUETA 5 – Travolto da Asamoah, esce stordito. Dal 61′ MOSES 5,5 – Entra quando la Juve è ormai totalmente padrona della scena, non può fare molto per cambiare il trend della gara.
IVANOVIC 5,5 – Non riesce mai a prevedere gli strappi di Vucinic, in altre occasioni se la cava col mestiere.
CAHILL 5 – Dilaniato dagli attaccanti bianconeri.
DAVID LUIZ 6 – L’unico a tenere alta la bandiera. Fronteggia coraggiosamente Vucinic, Vidal e Quagliarella. E’ il primo ad impostare l’azione, nonchè l’ultimo ad arrendersi. I grandi giocatori si vedono anche nelle serate storte, ed uscire senza peccato dallo Stadium ieri sera non era assolutamente facile.
ASHLEY COLE 5 – Contro Lichsteiner può poco o nulla. Limita le percussioni offensive al minimo e prova a fermare lo svizzero, senza successo.
MIKEL 5,5 – Muscoli d’acciaio, grinta da vendere. Ma a livello tecnico si scopre inadeguato quando si tratta di contrastare fenomeni come Vidal, Marchisio e Pirlo. Dal 70′ TORRES 5 – Barzagli e soci nemmeno si accorgono della sua presenza.
RAMIRES 5,5 – Fa densità in mezzo, ma sbaglia anche parecchio. Non molla mai però, e bisogna dargliene atto.
OSCAR 6,5 – Giocatore dal tasso tecnico elevatissimo, è l’unico a creare qualche problema alla retroguardia bianconera. Movenze sinuose, classe da vendere, velocità eccezionale. E’ giovanissimo, può diventare un Numero Uno.
MATA 5 – Non pervenuto, nessuno spunto degno di nota. Ma molto del merito è di Chiellini e compagni.
HAZARD 5,5 – Per provarci ci prova, ma la Juve affamata come non mai non gli concede neanche le briciole. Annullato.
All. DI MATTEO 4,5 – Dispiace, però in questa sconfitta ci mette del suo. La Juve è superiore al suo grande Chelsea e RDM lo sa, per questo si preoccupa di coprire più zone del campo possibile con l’obiettivo di ripartire in contropiede grazie al tridente Oscar-Mata-Hazard, che non dà alcun tipo di riferimento. L’idea non sarebbe neanche male, ma l’atteggiamento è troppo remissivo ed il Chelsea campione d’Europa finisce con l’essere schiacciato dalla super Juve di Antonio Conte. Adesso la qualificazione diventa una missione difficilissima e l’esonero è dietro l’angolo. Ma dopo quanto fatto la scorsa stagione l’italiano meriterebbe almeno qualche altra prova d’appello.
A cura di Vincenzo Galdieri
