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Football

Sampdoria-Genoa: domenica sera al Ferraris l’incandescente “Derby della Lanterna”

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GENOVA, 15 NOVEMBRE – Il Luigi Ferraris tirato a festa, la Lanterna illuminerà i prossimi mesi di chi dal campo uscirà vincitore. E’ derby, signore e signori, e la Genova del pallone ha il fiato sospeso. Chi vive nel capoluogo ligure sa benissimo che è derby tutti i giorni, tutto l’anno. E’ derby al supermercato, dal panettiere e tra i banchi di scuola. E’ derby al lavoro, per la strada e negli ultimi anni ovviamente anche sui social network.

C’è una voglia pazza di stracittadina, è mancata per un anno. Troppo per chi senza non sa stare. Gradinata Sud di fronte a Gradinata Nord, tutto esaurito e si attende la bolgia per quello che è forse il più sudamericano, il più latino dei derby in Europa.

D’altronde entrambe le squadre che si sfidano per il derby a detta di tutti più carico di passione al mondo, River Plate e Boca Juniors, hanno visto la luce nel quartiere fondato da marinai ed emigranti genovesi a Buenos Aires, La Boca. Il River si spostò poi nella sua attuale sede, mentre il Boca Juniors conserva ancora le sue radici, tanto che sulle maglie appariva qualche tempo fa la scritta “Xeneizes”, ovvero “Genovesi”.

QUALCHE NUMERO E CURIOSITA’ – Da quando è nata la Sampdoria, nel 1946. Questo sarà il numero 105 (41 pareggi, 28 vittorie del Genoa e 35 della Sampdoria). Invece i derby ufficiali giocati sono stati in totale 86. 22 vittorie del Genoa, 33 pareggi e 31 vittorie della Sampdoria. Il primo fu vinto dai blucerchiati per 3 a 0, l’ultimo dai rossoblù per 2 a 1 con un gol di Boselli al 97esimo minuto. Sugli ultimi otto derby invece giocati in Serie A il Genoa se ne è portati a casa 5 (con 3 vinti consecutivamente a cavallo tra 2008 e 2010), 1 solo pareggio a reti inviolate e 2 vittorie per la Sampdoria, l’ultima l’anno della qualificazione ai preliminari di Champions, gol di Cassano. Una sola tripletta nella storia dei derby genovesi, quella di Milito nel 3-1 del 2009. Tante doppiette, da Cucchiaroni a Di Pietro, da Nappi a Montella. Il record di marcature appartiene a Giuseppe Baldini con 5, seguito da Mancini e Milito con 4. L’attuale allenatore del Genoa ed ex tecnico della Sampdoria Luigi Delneri , segnò in un derby quando vestiva la maglia blucerchiata, direttamente da corner.

LA VITA DA DERBY – Ma i numeri contano poco in una partita così sentita, una partita che colorerà dei rispettivi colori sociali lo stadio. Il silenzio stampa in vista dei derby è sempre stato dei tifosi più che degli addetti ai lavori. Prima, di calcio quasi non si parla, è surreale. Nessuno si pronuncia, se non attraverso falsa diplomazia. “Un pareggino ci sta, scarsi voi scarsi noi va bene così” è una delle frasi che si possono ascoltare con maggiore facilità. C’è scaramanzia e si sta zitti. Troppa paura di essere puniti e bersagliati il lunedì mattina. L’aria, anche in questi giorni, è elettrica, si respirano tensione e agonismo ma i tifosi appunto, stanno in silenzio. E’ il derby del “belin” sempre pronto e dei “mugugni”, ovvero delle lamentele, perché i genovesi hanno sempre qualcosa da ridire, su tutto. E perché no, anche delle scalinate dipinte dei colori di una o dell’altra squadra in giro per i quartieri della città.

Alla fine, le due squadre potranno non essere in un buon momento, potranno non avere una buona classifica – Genoa a 9 e Sampdoria a 10 – e venire da bruttissime prestazioni, ma il derby è derby, e lo sarebbe anche in Eccellenza molto probabilmente. Tanta storia in questo evento, tanta Genova, tanta passione. Ancora di più quest’anno, quando potrebbe rivelarsi fondamentale per l’andamento della stagione vista la classifica. Non è vero che vale 3 punti come tutte le altre partite, vale onore, dignità e supremazia cittadina. “Ciclisti” e “Bibini” di nuovo contrapposti. E’ anche divertente proprio tutto questo sottobosco di sfottò dietro alle sfide tra le due compagini. I genoani per esempio chiamano “ciclisti” i sampdoriani, facendo leva sui colori della maglia. Viceversa, il termine “bibino” è una presa in giro sul simbolo del Genoa, il grifone, significando appunto in dialetto genovese tacchino. Sempre rifacendosi a maglia e simbolo, “multicolor” e “piccioni”. Molti altri ovviamente, e decisamente meno amichevoli, così come lo sono state alcune coreografie nel passato anche recente.
E allora si rispolverano sciarpe e maglie storiche, oggetti che hanno vissuto derby importanti e indimenticabili e per un giorno, non si hanno “cugini”.
Ma è giusto così. E’ la faccia passionale ed emozionale di un calcio sempre più business.

QUI SAMPDORIA – Veniamo ora ad analizzare le due squadre. La Sampdoria arriva da addirittura 7 sconfitte consecutive, Ferrara comincia a essere in discussione e insieme a lui è stato contestato anche il DS Pasquale Sensibile durante l’ultimo allenamento a Bogliasco. Alcuni tifosi, una delegazione, hanno incontrato la squadra per chiedere il massimo impegno in un derby che deve valere il riscatto. Gli ultimi due hanno coinciso con due sconfitte e la Sampdoria deve rifarsi. La panchina di Ferrara scotta e questa sarà la partita della verità. I blucerchiati dovrebbero schierarsi con un 4-4-2: Romero tra i pali, Gastaldello e Rossini centrali, ai loro lati Costa e probabilmente Mustafi. Centrocampo ancora da decifrare totalmente, Maresca, Poli e Obiang sembrano dover partire titolari, qualche dubbio tra Munari e il rientrante Krsticic. In attacco Eder e il giovane Icardi, che nelle ultime partite è parso uno dei pochi a metterci la voglia. In Gradinata Sud ci sarà Francesco Flachi, in tribuna Bazzani e Trevor Francis, tutti grandi ex della Samp.

QUI GENOA – Anche a Pegli si è vista qualche contestazione, più che altro all’indirizzo del presidente Preziosi, sempre più in rotta con la sua tifoseria. Strascichi di Genoa-Siena. Borriello, autore di un gol in rovesciata in allenamento, potrebbe partire titolare, ma c’è ancora mistero intorno a quello che potrebbe essere l’uomo chiave dell’attacco rossoblù. Pretattica. Chi non sembra poter essere buttato nella mischia già dal fischio iniziale è Marco Rossi, così come Vargas tra l’altro. Sono sulla via del recupero, buone probabilità di vederli a partita in corso. Delneri potrebbe ricorrere a un 4-3-3. Frey in porta, Granqvist, Sampirisi, Antonelli e Moretti a comporre il reparto difensivo. Kucka, Toszer e Seymur in mezzo al campo. Davanti Immobile e Jankovic, con il ballotaggio quindi tra Borriello e Bertolacci, se ne saprà di più nelle prossime ore.

L’arbitro designato è Mazzoleni, suoi assistenti Manganelli e Nicolai. Quarto uomo Iannello e giudici di porta Rocchi e Romeo.
Tutto pronto quindi, anche il prefetto ha confermato l’orario. C’era stato qualche dubbio, sembrava che il match dovesse essere spostato alle 15 per ragioni di ordine pubblico. Sampdoria-Genoa si giocherà alle 20.45, domenica 18 novembre.
Buon derby a voi tutti.

Simone Calucci
Twitter: @simoclx                                                                                                                                             

 

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