La Caduta degli Dei
Podolski, dal flop nerazzurro a una nuova vita
Quella di Lukas Podolski è davvero una storia molto particolare e tutta da raccontare, anche solo e soltanto per mera curiosità

Il nome di Lukas Podolski non ha certo bisogno di particolari presentazioni. D’altronde il classe 1985 ha segnato ben 143 gol tra Bundesliga, dove ha indossato le maglie di Colonia e Bayern Monaco, e Premier League, dove ha giocato nell’Arsenal. Per di più, il nativo Gliwice, polacco di nascita e naturalizzato tedesco, è stato tra i protagonisti del Mondiale 2014, vinto dai teutonici e ciliegina sulla torta di 130 presenze e 49 gol in Nazionale. Ma la storia ha anche una sorta di altro lato della medaglia. Fin troppo chiaro il riferimento alla sua avventura all‘Inter.
La parentesi all’Inter, le altre avventure e una nuova vita
Era il gennaio del 2015 e l’avvento di Mancini sulla panchina dei meneghini portava a un mercato importante e fatti di grandissimi nomi, tra cui quelli di Shaqiri e Podolski. L’avventura in quel di Milano però è stata tutt’altro che idilliaca, come dimostrato dai numeri e dalle statistiche: soltanto 18 presenze, pochissime dall’inizio, e un gol solamente, quello contro l’Udinese. La formula era quella del prestito oneroso dall’Arsenal. E non a caso il buon Lukas, in monte interviste successive, ha definito un errore aver accettato quel trasferimento. A discolpa va detto che quegli erano anni difficili e complicati per l’Inter. In seguito c’è stata la buona avventura al Galatasaray, il triennio in Giappone e il ritorno Turchia con la maglia dell’Antalyaspor. Oggi, a 39 anni, indossa quella dei polacchi del Górnik Zabrze, con cui tra l’altro ha già segnato più di 20 gol.
Ma c’è un altro capitolo da raccontare. Infatti Podoski, da ormai più di dieci anni, ha avviato una vera e propria carriera imprenditoriale. Infatti si è specializzato nella ristorazione, più precisamente nella produzione di kebab. Un qualcosa che gli ha portato un’infinità di profitti e che gli ha permesso di aumentare il suo patrimonio personale.Insomma, una sorta di vera e propria seconda vita per chi, anni fa, alzava al cielo la Coppa del Mondo. Il calcio però, a volte, può portare a prendere altre strade.
