Connect with us

La Caduta degli Dei

Quaresma, la grande delusione del Re della trivela

Il nome di Ricardo Quaresma non ha certo bisogno di presentazioni. Né in senso positivo, né in quello negativo

Pubblicato

|

ricardo quaresma

Il nome di Ricardo Quaresma non ha certo bisogno di particolari e speciali presentazioni di un certo tipo. Né in senso positivo, né in quello negativo. Infatti non servono certo troppi giri di parole per far tornare in mente la sua esperienza più che deludente all’Inter. Ma da raccontare, sia sul prima che sul dopo, c’è davvero tanto.

Gli anni d’oro in Patria, ma poi…

Cresciuto nelle giovanili dello Sporting Lisbona, già da piccolissimo brevetta quella che è la sua giocata, ossia la trivela. Il motivo? L’avere i piedi storti verso l’interno, che lo porta a toccare il pallone sempre d’esterno e sempre con il destro. Questo diventa un marchio di fabbrica e con i biancoverdi dimostra di essere uno dei più grandi talenti di quegli anni. Velocità, rapida, dribbling, tecnica, tiro e abilità nell’uno contro: le caratteristiche ci sono tutto. Insomma, un fantasista in grado sia di finalizzare che di offrire assist. Arriva ovviamente in prima squadra e nelle prime due stagioni a parlare per lui sono sia i numeri, con 72 presenze e 10 goal, che i trofei: Scudetto, Coppa del Portogallo e Supercoppa nazionale. E l’anno dopo, in squadra con lui, c’è un certo Cristiano Ronaldo… Il destino pare parlare.

Le sue prestazioni e la sua continuità portano, nell’estate del 2003, il Barcellona a puntare su di lui, con un investimento di 7 milioni di euro. La prova del nove però, un una rosa di grandissimi fuoriclasse, fallisce, sia per limiti tattici che per limiti caratteriali. Passa al Porto, diventato campione d’Europa. Parte bene, segnando in Supercoppa europea un gol inutile e in quella di Portogallo, dove invece è decisivo. Insomma, l’aria di casa rivitalizza il buon Ricardo. Fa incetta di trofei e torna al top con 23 gol e 48 assist, tanto che nel 2007 è addirittura tra i candidati al Pallone d’Oro. Dunque Quaresma, in quel momento, è davvero al top.

Le delusioni con Inter, Chelsea e il giro del mondo

18,6 milioni di euro più altri 6 di bonus, Questo è quanto lo paga l’Inter nell’estate del 2008. Le aspettative per lui sono altissime, ma le delude. Dopo una fiducia iniziale, Mourinho lo relega in panchina. Per di più si ostina, le poche volte che gioca, a cercare la sua giocata caratteristica, ossia la trivela. Dopo 20 partite e un solo gol, viene ceduto nel mercato di riparazione al Chelsea. Ma anche in Inghilterra il flop è colossale, con solo cinque apparizioni. Torna a Milano, ma vive sempre in seconda linea. Il suo palmarès cresce, ma senza mai esser protagonista. Ed è da qui che, in un certo senso, inizia il suo declino.

Parte un vero e proprio giro del mondo, dove l’avventura più positiva è quella al Besiktas. Peccato che tutto venga rovinato da un feroce litigata con il tecnico Carvalhal. Dopo la brevissima parentesi all’Al Ahli, torna al Porto e si riprende la scena, soprattutto per una doppietta in Champions contro il Bayern. Vive alti e bassi, ma i Dragoni restano la squadra con cui ha fatto meglio, grazie ai suoi 19 goal e 11 assist in 67 partite in un anno e mezzo. I turchi del Kasimpasa e i portoghesi del Vitória Guimarães chiudono la sua carriera, senza acuti. Genio e sregolatezza, ma troppo spesso inconcludente. Lui però si è più volte dichiarato contento di quanto fatto…

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *