Champions League
Barcellona 6 1 spettacolo: Psg umiliato

La più grande rimonta di tutti i tempi. Il Barcellona elimina il Psg, ma non lo fa quando tutti ormai ci credevano, sul 3-0. Un thriller che nemmeno il più folle degli sceneggiatori avrebbe potuto elaborare. E invocare errori arbitrali a parziale giustificazione di una rimonta che non si doveva subire, è ancor più umiliante.
Due minuti di gioco, segna Suarez. Poi una magia di Iniesta provoca il 2-0. Rigore su Neymar, segna Messi. A quel punto il Camp Nou è ancor più bollente di quanto già non fosse, non trema nemmeno sul palo colpito da Cavani, che però siglerà il 3-1 capace di spegnere per davvero le speranze catalane di rimonta. O forse no? Per quasi mezzora di gioco i parigini hanno almeno tre occasioni nitide a tu per tu con Ter Stegen per chiudere il discorso definitivamente: l’uruguagio e Di Maria, lasciato follemente in panchina ad inizio match, sprecano malamente.
Quando Neymar segna una splendida punizione al due minuti dal novantesimo sembra si possa trattare solo di un dettaglio da aggiungere al tabellino. Un minuto dopo lancio lungo per Suarez che viene steso in area, rigore dubbio: questa volta il brasiliano dal dischetto, la mette dentro. Cominciano i 5 minuti più caldi che Barcellona abbia mai vissuto, non succede però nulla fino al fallo di Verratti sulla trequarti: Neymar, una finta, scodella in mezzo e Sergi Roberto in spaccata all’ultimo secondo utile mette la firma sulla remuntada più incredibile di tutti i tempi.
Un anno dopo il Leicester il calcio regala al mondo un’altra favola, sporcata però dalla collaborazione più che gentile dei francesi che non riescono a mascherare il terrore per una partita persa in partenza. Tutti dietro la linea della propria trequarti, mai oltre due passaggi di fila, atteggiamento passivo e sudditanza psicologica evidente. Il Barcellona ha vinto con la testa, prima ancora che con i piedi: l’arbitro non ha intralciato la rimonta per carità, decisioni dubbie ci sono, ma perdere 6-1 e tornare a casa dopo aver vinto 4-0 l’andata subendo 3 gol gli ultimi 7 minuti merita solo una cosa, silenzio.
Luis Enrique aveva sentenziato: “se loro ce ne hanno fatti 4, noi possiamo farne 6“, così fu. Aveva annunciato l’addio a fine anno, fuori virtualmente dalla Champions e secondo nella Liga: ora può prendersi tutto e, la spinta motivazionale derivante da questi assurdi 95 minuti, rimettono il Barcellona in cima nei favoriti della vittoria finale.
