Arte&Cultura
Davide Becchio tra passato e presente: intervista a Vischio Blu


Davide Becchio film in uscita
Davide Becchio in arte Vischio Blu, è, a ben guardare, più ancora di Vischio Blu. Non accetta compromessi. Solo scelte orgogliosamente personali dettate da una creatività volitiva e genialoide. Tutto questo è Davide Becchio le cui installazioni -vere e proprie epifanie dello sguardo- hanno pervaso New York di tinte brumose, di nero assoluto, della palette dei grigi e del blu che sfoderano a sorpresa il loro lato guerriero e fanno riflettere sul modo in cui siamo connessi (o sconnessi) noi umani. Davide Becchio ha attratto visioni alternative, metonimie dell’eterno movimento della ragione e della bellezza senza requie. Ha attirato a sé generazioni di outsider intellettuali, in una vertigine creativa per rintuzzare i sensi e far parlare di sé, infilando una serie di opere di una brillante intelligenza creativa. La forza del lavoro di Davide Becchio è il continuo divenire, la mescolanza tra arte, letteratura e cinema in una costante spinta di rinnovamento ma anche di riaffermazione dei propri valori, pur assecondando in tutto la sua innata passione.
LA MOSTRA E IL CONCERTO – I suoi lavori sono frutto di scelte istintive e spesso azzardate, che lontane dai banali dettami del mercato, hanno saputo non temere di essere davvero contemporanee. Per questo sarà presente al giro di boa del calendario di aperture straordinarie della Casa Museo Fondazione Enrico Colombotto Rosso il prossimo 4 ottobre con l’attivissimo Presidente della stessa Gaetano Giacomelli (orari: 10-12,30 e 14,30-17 con la chiusura anche della mostra “La bellezza dell’inerzia”; Camino Monferrato – Piemonte), che si è reso disponibile a concretizzare l’idea di Davide Becchio di realizzare anche, nella stessa data, un concerto con l’ensemble vocale Hasta Madrigalis che, sotto la direzione di Paola Rivetti, si esibirà alle 17.30 nella Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo Martire, nelle vicinanze.
HASTA MADRIGALIS- La formazione vocale, che nei suoi 25 anni di attività ha raccolto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, ha approfondito le prassi esecutive della polifonia rinascimentale sacra e profana, con particolare predilezione per la produzione madrigalistica del Cinquecento, rivolgendo tuttavia la propria attenzione anche agli autori del Novecento ed ai contemporanei. In questa circostanza eseguirà musiche di Josquin Des Prés, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Antonio Lotti, Igor Stravinskij, Bruno Bettinelli, Clément Jannequin, Claudio Monteverdi, Claude Debussy e Mario Castelnuovo Tedesco.
Ma non finisce qui, Davide Becchio ha anche in uscita un film sulle sue doti e sulla sua vita d’artista girato da Ronni Thomas, un famoso regista statunitense che cura la serie “The midnight Archive”, dove ha trattato personalità del calibro di Ryan Matthew Cohn. In più si parla anche di un progetto mostra questo autunno a Parigi.
DUE DOMANDE A DAVIDE BECCHIO- Un viaggio a New York lascia tracce in tutti ma, per un artista che vi si reca per il primo film documentario con un regista del calibro di Ronni Thomas, che cosa ha significato? Non possiamo dare grandi anticipazioni per rispetto al lavoro in itinere del regista ma quando uscirà e perché si tratta di un film sperimentale?
“Il mio ritorno a New York questa primavera, dopo appena un anno dalla mia prima visita per incontrare Ronni Thomas, è stato molto speciale. Oltre che alle riprese del film, ho dedicato l’intero viaggio a realizzare scatti fotografici con installazioni dal vivo in giro per la città, cogliendo emozioni e fantasia che ho poi utilizzato per le riprese del documentario. Quando Ronni mi ha proposto di fare un film sulla mia arte, mi si sono aperte mille visioni positive, ma anche timori per nuove incognite esperienze. Il giorno delle riprese, però, ho per incanto perso ogni paura, percependo, da questa impresa, che il mondo può veramente essere la nostra terra per creare. Ovunque noi siamo. Ronni ha collaborato con i più importanti artisti di “stranezze” del mondo, come, ad esempio, Ryan Matthew Cohn, collezionista di antiquariato medico e artista di fama, o Evan Michelson, altra celebre collezionista e proprietaria della famosa bottega “Obscura” di New York, protagonista della serie televisiva “Oddities”, in onda su “Discovery Channel”. Non nascondo che, ora, ritrovarmi soggetto di un suo film, accostato a personaggi così ragguardevoli per questo particolare tipo di arte ed attività, mi rende entusiasta ed orgoglioso, poiché rappresenta, per me, il riconoscimento di tanti anni di meticolosa ricerca artistica in un settore così singolare e di nicchia.Il film è ancora in fase di produzione e dovrebbe vedere la luce in autunno. Sì tratterà, comunque, di un film “sperimentale”, diverso dai classici documentari cui siamo abituati, poiché non descriverà solamente dall’esterno la mia arte, ma unirà anche una visione compositiva e teatrale del regista stesso. La vita è arte”.
Quanto dista Davide Becchio da Vischio Blu, se non è perfettamente sovrapponibile? “Cerco, nella mia esistenza, di essere sempre una cosa sola. Vischio Blu e Davide Becchio sono la stessa cosa, in quanto la mia vita, in qualunque azione io compia, viene tramutata in motivazione creativa o di piacere. Ogni momento della giornata (anche il meno felice) è elemento essenziale per la creatività, che è anche la nostra vita”.
Se lo conoscete personalmente però resterete della mia idea, Davide Becchio con le sue mille attività (tra cui una ulteriore in apertura a Torino) è, se possibile, più poliedrico ancora di Vischio Blu.
