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Kovacic-Inter: questo amore mai sbocciato
Manca solo l’ufficialità: con una trattativa lampo, il Real Madrid strappa Mateo Kovacic, dichiarato appena qualche settimana fa al centro del progetto di Roberto Mancini, all’Inter. In realtà, l’interesse dei “blancos” per il centrocampista croato non è una novità: già l’anno scorso i tabloid spagnoli parlavano di una trattativa in direttura d’arrivo, ma la cifra fissata dalla dirigenza nerazzura, intorno ai 30 milioni, frenò tutto. Eppure, a distanza di soli 6 mesi, complici anche la carenza tecnica nel reparto mediano del Real e l’amore sconfinato di mister Benitez nei confronti dello stesso Kovacic, i presupposti sono cambiati, e quei 30 milioni sono diventati 35 più eventuali bonus. Si chiude così, con una netta plusvalenza, la (breve) storia d’amore tra l’Inter e Kovacic. Ma, al di là delle cifre, rimane l’amaro in bocca per ciò che poteva essere ma non è stato.
CONFUSIONE TATTICA – Diciamoci la verità, le aspettative erano ben altre: Kovacic, approdato a Milano nel gennaio del 2013, non ha mai fornito il contributo tanto atteso, a prescindere dalla guida tecnica o dallo schieramento tattico. Troppo leggero per fare la mezzala, poco reattivo per smistare palloni in cabina di regia, evanescente sulla trequarti avversaria: neanche la cura Mancini ha fatto esplodere il talentino croato, considerato uno dei migliori prospetti del panorama internazionale. Quest’anno, però, sembrava che qualcosa fosse cambiato: dopo l’interessamento di alcuni club inglesi come il Liverpool, una scintilla è scattata nella testa di Mancini, che ha prontamente restituito al mittente qualsiasi richiesta di trasferimento e, nelle amichevoli estive, ha deciso di collocare Kovacic come perno della linea mediana, affiancato dai più fisici Kondogbia e Brozovic. Evidentemente, però, nonostante la rinnovata fiducia dell’ambiente, l’offerta degli spagnoli era troppo allettante per essere rifiutata.
ERRORI DI MERCATO – Non sempre, però, le trovate di mercato dell’Inter sono state azzeccate: da Fabio Cannavaro, ceduto alla Juventus per la meteora Fabiàn Carini, a Seedorf, scambiato per Francesco Coco e divenuto poi una bandiera dei cugini rossoneri, senza dimenticarsi del recentissimo Coutinho. Il paragone con il trequartista brasiliano è il più concreto: giovane di belle speranze mai esploso con la maglia nerazzurra e ceduto senza troppi pensieri per 10 milioni, ora vale il triplo ed è uno dei pilastri del Liverpool, con cui ha anche segnato alla prima di campionato in questa stagione. L’Inter dei tempi moderni, insomma, raramente è stata paziente con i giovani, e la sensazione che Kovacic possa ripercorrere le orme dei suoi precedessori è forte.
CACCIA AL SOSTITUTO – La cessione del croato ha lasciato un buco nella rosa interista, che ora valuta il sostituto ideale nello scacchiere tattico ideato da Mancini. La pista più calda è quella che porta al nome di Felipe Melo, che negli ultimi tempi ha speso più di qualche parola al miele nei confronti del club di Erick Thohir, ma il profilo non entusiasma né i tifosi né, probabilmente, lo stesso allenatore. Alternativa plausibile potrebbe essere quella di un eventuale rilancio di Fredy Guarin, legato per altri due anni di contratto con la società nerazzurra e voglioso di rimettersi in gioco dopo la passata stagione trascorsa nell’ombra.