Ciclismo
Il Tour sul Mur de Bretagne, presentazione dell’ottava tappa
E’ di nuovo tempo di salite al Tour de France, e da qui a Parigi ogni tappa presenterà difficoltà altimetriche che permetteranno ai migliori scalatori di giocare a carte scoperte per competere per la maglia gialla.
ALTIMETRIA – Il percorso che porta da Rennes al Mur de Bretagne è lungo 181,5 km e per lo più pianeggiante, con il solo Col du Mont Bel-Air (un quarta categoria di 1500 metri al 5,7% medio) dopo 100 km a movimentare leggermente una frazione per la maggior parte priva di difficoltà altimetriche. Per la maggior parte appunto, perché l’arrivo di oggi è posto in cima ad un GPM di terza categoria lungo 2 km con una pendenza media del 6,9% ed un primo chilometro che sale in media del 10%.
INSIDIE – Essendo il percorso di facile interpretazione fino allo strappo finale, la principale difficoltà sarà riuscire ad evitare le cadute, soprattutto ai piedi del Mur de Bretagne, che verrà preso ad altissima velocità per permettere ai capitani di essere nelle prime posizioni evitando di rimanere imbottigliati nel traffico. Essendo l’arrivo in salita non ci sono neutralizzazioni di tempo, per cui finire a terra a 3 km dall’arrivo potrebbe costare caro in termini di tempo per la classifica generale.
FAVORITI – Gli uomini da battere quest’oggi dovrebbero essere gli scalatori più esplosivi, capaci di fare la differenza su pendenze così dure ma tutto sommato brevi. Joaquim Rodriguez e Alejandro Valverde saranno gli uomini più controllati per quanto fatto vedere sul Muro di Huy, anche se le caratteristiche del Mur de Bretagne sono differenti perché nel finale è soltanto un falsopiano. Ecco perché velocisti atipici come Sagan e Degenkolb (più lo slovacco che il tedesco) possono sperare nel colpaccio qualora il plotone dovesse avere un ritmo non troppo sostenuto nel tratto con le pendenze più dure. Possibili outsiders Tony Gallopin e Alexis Vuillermoz, già sugli scudi nella terza tappa e alla ricerca di un exploit per portarsi a casa una tappa. Piuttosto attardato in classifica e in cerca di riscatto l’irlandese Daniel Martin, molto adatto ad un arrivo simile. Tra i big di classifica, Chris Froome ha dimostrato di sapersi adattare anche ad un arrivo esplosivo molto meglio di Quintana e Nibali, mentre Contador non è ancora sembrato al massimo della condizione. Da oggi in poi al Tour sarà battaglia ogni giorno.