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Primavera, il Torino è campione d’Italia
Pubblicato
6 anni fa|
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Roberto Cusimano
Al termine di una lunghissima stagione, nel tardo pomeriggio di ieri a Chiavari, a giocarsi lo scudetto Primavera c’erano Lazio e Torino, due squadre che hanno dato vita a una bellissima e avvincente finale. A spuntarla, solamente dopo la lotteria dei calci di rigore, è stato il Torino di Moreno Longo che, 23 anni dopo, porta i granata alla conquista del nono titolo di categoria. Al vantaggio dei piemontesi con Rosso nel primo tempo aveva risposto al 75′ la rete del laziale Prce. Poi tante occasioni sventate miracolosamente dai due portieri, decisamente tra i migliori in campo. La partita si poteva risolvere nei supplementari ma non c’è stato verso di segnare e alla fine si è dovuti ricorrere ai rigori per decretare un vincitore. Una bella rivincita per il Toro che lo scorso anno, sempre ai rigori, aveva visto svanire la possibilità di vincere lo scudetto Primavera per colpa del Chievo.

Giornata nera in casa Inzaghi, dopo l’esonero di Pippo è arrivata la sconfitta di Simone nella finale del campionato Primavera.
CRONACA DELLA GARA – Per quel che riguarda la partita, come anticipato prima, è stata la formazione granata a partire forte tanto da passare in vantaggio già al minuto numero 8 con Rosso, bravo a buttare dentro la palla servitagli dal versante sinistro da parte di Procopio. Cinque minuti dopo la risposta laziale è affidata a Palombi ma il suo tiro da fuori area trova pronto il portiere Zaccagno. Una potenziale occasione da rete arriva al 16′ per Morra che, lanciato a rete, costringe il portiere della Lazio Guerrieri a prendere la palla con le mani fuori area ma, per sua fortuna, era stato fischiato l’offside al giocatore del Torino. Mentre la squadra di Longo si mantiene stabile nella metà campo avversaria in cerca del raddoppio, poco dopo la mezz’ora, è Tounkara che ha una ghiotta occasione per pareggiare il match. Sugli sviluppi di un angolo il suo colpo di testa mette a dura prova i riflessi di Zaccagno, bravissimo a dire di no all’attaccante. La seconda frazione si apre con una Lazio molto aggressiva, subito alla ricerca del pari. Di nuovo Tounkara, stavolta di piede, impegna seriamente il portierino della Primavera granata che però sembra impenetrabile. Il Torino prova a rispondere colpo su colpo e con Morra sfiora lo 0-2 ma al quarto d’ora della ripresa è la squadra di Simone Inzaghi con Palombi ad avere un’altra chance di pareggio. Al 75′, dopo vari tentativi, i biancocelesti trovano il meritato pari con Prce, abile di testa a battere Zaccagno e riportare la sfida sul risultato di parità. Gli ultimi dieci minuti dei tempi regolamentari regalano occasioni a raffica da una parte e dall’altra. Le più clamorose sono il palo del laziale Silvagni al 93′ e il tiro a botta sicura (ma centrale) di Fissore al 95′, respinto da Guerrieri.
TEMPI SUPPLEMENTARI E RIGORI – Nei supplementari di questa finale del campionato Primavera, nonostante la stanchezza, il copione della gara non cambia e le due formazioni continuano ad avere occasioni da rete nitide per portare a casa la vittoria. In avvio di primo tempo supplementare ci provano prima Procopio per i granata, poi Palombi e Rossi, nella stessa azione, per la Lazio. Negli ultimi quindici minuti invece forcing finale del Torino che, con Danza e Edera, sfiora il gol scudetto. Sono serviti otto rigori a testa per decretare la vincitrice di questa interminabile sfida. Alla fine decisivo è stato l’errore da parte del giocatore della Lazio Pollace e la successiva realizzazione di Edera che hanno fatto saltare di gioia tutta la panchina granata compresi l’allenatore Longo e il presidente Urbano Cairo, presente allo Stadio per assistere alla gara.
IL PERCORSO VERSO LA FINALE – E’ stato un cammino pieno di insidie quello delle due squadre che non erano le favorite della vigilia. Eppure sono arrivate in finale perché hanno dato tutto e ci hanno creduto di più. Il Torino, nel suo girone, aveva concluso al secondo posto dietro la Fiorentina poi ha battuto il Milan ai rigori e proprio la formazione viola ai tempi supplementari prima di arrivare in finale. La Lazio invece era arrivata terza dietro Roma e Bari nel suo girone e ha dovuto quindi giocare una gara in più prima di entrare tra le magnifiche otto. Ha superato il Palermo ai rigori, l’Inter e la Roma ai supplementari prima di doversi arrendere ai rigori contro i granata. Svanisce così per i ragazzi di Inzaghi il sogno del triplete: dopo Supercoppa Italiana e Coppa Italia non è arrivata la vittoria dello Scudetto.
Roberto Cusimano
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