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Juventus, i 5 motivi della rinascita
Nove anni dopo la retrocessione nel torneo cadetto la Juventus si appresta sabato sera, con la finale di Champions League, a chiudere un cerchio che come più volte ricordato è partito dalla B e (si spera) si concluda con una vittoria a Berlino. Non sarà affatto semplice alzare quella coppa al cielo perché dinanzi troverà la squadra più forte al mondo con il trio delle meraviglie (Messi, Suarez, Neymar) pronto a colpire anche nell’ultima sfida stagionale. La squadra bianconera comunque, come ha dichiarato mister Allegri, non andrà a Berlino come vittima sacrificale e si giocherà la partita fino all’ultimo per provare a sovvertire un pronostico che la vede (sulla carta) sfavorita. Detto ciò proviamo ad analizzare i motivi che hanno portato alla rinascita della Vecchia Signora in questi ultimi anni.
LA DIRIGENZA – Dal 2010 Beppe Marotta e Fabio Paratici sono rispettivamente il direttore generale e il coordinatore dell’area tecnica della Juventus, è anche merito loro se il club si è risollevato dopo le prime stagioni post-ritorno in A non molto esaltanti in cui erano arrivati un terzo, un secondo e due settimi posti, troppo poco per una squadra abituata a vincere sempre. Il lavoro svolto dai due nell’effettuare (quasi) sempre acquisti mirati a rinforzare la squadra ha portato la società in pochi anni ai vertici d’Europa, inoltre grazie ai risultati ottenuti sul campo e ai diversi milioni di euro incassati il club può permettersi da un lato di trattenere i big come Pogba e dall’altro lato di acquistare, spendendo cifre prima impensabili (come i 38/40 milioni per portare Dybala a Torino).
LE SCOMMESSE VINTE – Se la Juve è tornata ad essere grande prima in Serie A e ora anche in Europa pieno merito va ad alcuni giocatori arrivati a Torino tra mille dubbi ma dimostratisi dei colpi fenomenali, delle scommesse vinte appunto. Il primo caso eclatante non può non essere Andrea Pirlo, svincolatosi dal Milan nel maggio 2011 e approdato alla corte di Conte, è stato tra i principali artefici della vittoria del primo Scudetto grazie alle sue reti ma soprattutto ai numerosi assist. Segue l’anno dopo il francese Paul Pogba arrivato anche lui a parametro zero dal Manchester United con Sir Alex Ferguson che ancora, a distanza di tre anni, si sta mangiando le mani per aver lasciato andare un campione di tal portata. Nell’estate 2013 è arrivato Carlos Tevez, in passato vicino al Milan, acquistato per 15 milioni di euro dal City dopo alcune stagioni sottotono, a Torino sembra rinato. Nella stagione che si appresta a concludere infine è stato il turno di Alvaro Morata, arrivato dal Real Madrid con una formula di acquisto particolare, ha fatto fatica ad ambientarsi ma già da qualche mese è titolare inamovibile insieme all’Apache.
ANTONIO CONTE – Molti meriti della rinascita della Juventus vanno pure all’ attuale commissario tecnico della Nazionale, che in tre anni ha vinto altrettanti Scudetti e due Supercoppe Italiane. Ha avuto la bravura di costruire un gruppo coeso e portarlo subito alla vittoria, ha vinto tre campionati con pieno merito raggiungendo ogni volta record diversi, tra cui il più eclatante quello dei 102 punti nella stagione 2013/14. L’unica pecca, certo non da poco, è quella di non aver raggiunto risultati ottimali in Europa pur disponendo di una squadra forte e le sue dichiarazioni “prima di vedere una squadra italiana in finale di Champions passeranno molti molti molti anni…” ha creato scalpore visto ciò che ha saputo fare il suo successore.
CRESCITA DI MARCHISIO – Il “Principino” Claudio Marchisio è uno dei calciatori più rappresentativi della formazione bianconera. Torinese doc, è cresciuto con questa maglia, ci ha giocato nelle giovanili, nella primavera e si è conquistato ormai da diverso tempo un posto da titolare nel centrocampo della Vecchia Signora. Con gli anni grazie alla sua capacità di adattamento ha saputo arretrare il suo raggio d’azione diventando, oltre che un centrocampista dalle spiccati doti offensive, un mediano di ottima qualità. Ha visione di gioco, personalità, capacità di recuperare palloni e tiro dalla distanza, tutti elementi che lo consacrano tra i migliori centrocampisti non solo italiani, ma europei.
DIFESA IMPENETRABILE – Punto di forza assoluto della Juventus negli ultimi anni, parliamo quella dei quattro Scudetti consecutivi, è la difesa a tre composta da Bonucci, Barzagli e Chiellini. Quest’anno in realtà con Allegri c’è stato il passaggio al 4-3-1-2 (complice anche l’infortunio di Barzagli che l’ha tenuto fuori diversi mesi) ma la sostanza è rimasta la stessa con i bianconeri che sono stati sempre la miglior difesa d’Italia. Le parate spesso decisive di Buffon, la pulizia degli interventi di Barzagli, la capacità di saper impostare gioco di Bonucci e la grinta a volte confinante nella rudezza dei teckle di Chiellini hanno finora premiato l’armata bianconera, si è visto anche contro la “BBC” dei blancos. Adesso l’ultimo sforzo, contro il trio delle meraviglie blaugrana, un attacco da oltre centoventi gol che fermare sembra quasi impossibile. Vedremo come andrà a finire.
Roberto Cusimano