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Moggi superdotato come Rocco: “Mi impaurisco quando lo vedo”
Una vita da bollino rosso. Che Luciano Moggi fosse un big del genere hard era noto a tutti fin dai primi anni ’90, quando l’allora dirigente del Torino fu “inquisito insieme al suo collaboratore Luigi Pavarese per illecito sportivo e favoreggiamento della prostituzione per le squillo fornite agli arbitri in occasione delle partite di Coppa UEFA della squadra granata” (fonte: Wikipedia). Erano i tempi, molti lo ricorderanno, del celebre “Indovina chi viene nello spogliatoio”, e da allora la carriera di Big Luciano è stata un susseguirsi di grandi successi. Che sotto tutto questo talento, però, ci fosse pure una naturale predisposizione a interpretare i ruoli più spinti…beh, questo non lo sapeva nessuno, ma è stato proprio l’ex dg della Juventus a magnificare urbi et orbi le sue virtù.
VENTI CENTIMETRI DI DIMENSIONE ARTISTICA – “Sono molto dotato, mortacci!” ha dichiarato Lucianone a ‘La Zanzara’ su Radio 24. “Più di 20 centimetri, mi impaurisco quando lo vedo. Mi metto paura da solo. Altro che Rocco!”. Però, niente male come outing, diciamolo, ma quel che segue la dice altrettanto lunga sul lato nascosto della nostra superstar. “I miei sogni dopo la prescrizione? Andare a cantare a Sanremo. Non sono intonato – finchè si tratta di confessare questo Big Luciano ci arriva – ma mi faccio aiutare. E anche l’inno della Juve l’ho fatto fare io a Paolo Belli”.
VIETATO AI MINORI – Grandi novità, insomma, è il caso di dirlo, cui però segue il remake di vecchi hard-core già visti e sentiti mille volte. “Calciopoli? Non finirà mai fino a quando non cancello la radiazione. Chiederò i danni per i soldi che ho perso in questi anni. Sono stato radiato per aver chiuso al bagno Paparesta, ma lui non mi ha mai querelato (ah, è questo il punto? ndr). Non l’ho mai rinchiuso, ma lui aveva paura di quello che aveva fatto (!). Ci fece perdere la partita a Reggio Calabria. Alla lettura della sentenza ho fatto il gesto dell’ombrello, tiè. La prescrizione? Io sono innocente e il tempo è passato per colpa loro. In nove anni non sono riusciti a provare la colpevolezza e l’associazione a delinquere con un arbitro e poche persone è ridicola (per il codice penale ne bastano 3, ndr). Sentirò la mancanza dei tribunali – conclude Moggi alludendo al set delle sue ultime, magistrali interpretazioni – ormai mi ero affezionato. Ma fra qualche giorno tornerò, ho una causa col figlio di Facchetti. Chiedere i danni alla Federcalcio? Vedremo, dal 2006 ci ho rimesso tanti soldi”.
LAVORI DI MANO – “L’Inter? – incalza poi la primadonna con consumato mestiere – Non vinceva perché erano un po’ pippe e incapaci. Io non ho mai comprato Vampeta, Taribo West e Hakan Sukur. Moratti? Il tweet sulla mano (quello in cui disse che si era lavato la mano dopo averla stretta a Moratti, ndr) l’ho scritto io e non mi pento. Era solo una battuta. Ma la mano non l’ho lavata, non c’erano i bagni (!). E il contratto con l’Inter di Moratti lo conservo ancora. Mi aveva preso all’Inter. Ce l’ho a casa, ma non interessa a nessuno”.
LAVORI DI LINGUA – Forza Moggi? – chiosa infine Big Luciano dispensando una sana leccatina – Se facessi una lista così alle elezioni verrei eletto subito, prenderei dieci milioni di voti, tutti i tifosi della Juventus. Ma no, la politica non mi piace. Renzi invece mi piace molto. Ha la battuta pronta, è toscano come me. Mi piace come politico”.
Insomma, che dire? Averne di attori così! “Altro che Rocco!”
Enrico Steidler