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Il Milan guarda a Ventura e ai suoi figliocci per ripartire
Il Milan guarda a Torino, sponda granata, per programmare il futuro. In questi giorni si fa sempre più insistente la voce di un possibile approdo di Ventura alla corte di Berlusconi nella prossima stagione. Il tecnico genovese, molto apprezzato per il su lavoro sul campo, è uno dei nomi in corsa insieme a quelli di Mihajlovic, Sarri e Spalletti. A Milano Ventura ritroverebbe uno dei suoi pupilli, quel Cerci che, in questi mesi, ha mostrato scarso feeling con Inzaghi. C’è, inoltre una suggestiva idea Immobile che si sta affacciando in queste ore. Analizziamo nel dettaglio il possibile scenario rossonero-granata che potrebbe formarsi.
PERCHE’ VENTURA
La domanda sorge spontanea: cosa spingerebbe il Milan a puntare su Ventura, preferendolo ad allenatori con più appeal (Spalletti), giovani in rampa di lancio (Mihajlovic) o emergenti con una carriera solida alle spalle (Sarri?). Se ci si riflette bene, si può notare come Ventura racchiuda un po’ di tutti gli altri candidati alla panchina rossonera. Il sessantasettenne tecnico del Torino, infatti, a dispetto dell’età, ha un’apertura mentale che molti allenatori emergenti si sognano. Ventura non è legato ad uno schema fisso, ma sa adattarlo a seconda dei giocatori che ha a disposizione, sa gestire anche i casi più spinosi, riesce a far rendere al massimo i giocatori che ha a disposizione e non ha paura a lanciare giovani, italiani o stranieri che siano. Non va dimenticato, che, solo negli ultimi anni, sotto la sua ala sono passati Ranocchia, Bonucci, Darmian, D’Ambrosio e Immobile, solo per fare alcuni nomi. Insomma, per un Milan che punta ad un progetto basato sui giovani e sul made in Italy sarebbe l’ideale e non presenterebbe le controindicazioni in fatto di esperienza a certi livelli (Sarri comunque, è al primo anno di A), di un carattere troppo forte che andrebbe in collisione con alcuni giocatori (Mihajlovic), nè chiederebbe la luna in fatto d’investimenti e stipendio (Spalletti).
CASI CERCI E IMMOBILE
Se Ventura sbarcasse al Milan, il primo ad andarlo ad accogliere all’aeroporto sarebbe Cerci. Il tecnico granata è stasto l’unico che sia riuscito a far rendere il fantasista romano. Logico che il suo approdo a Milanello significherebbe riattivare le connessioni perdute con Simeone e Inzaghi.
C’è poi anche un’idea che porterebbe il Milan a guardare a Dortmund alla ricerca della tanto desiderata punta. Destro, infatti, non ha convinto, cannibalizzato dal solista Menez e da quella scarsa personalità che ne ha caratterizzato il periodo romano. L’attaccante rientra nel profilo di giocatore che il Milan cerca per il futuro, ma l’idea di sborsare 16 milioni alla Roma quest’estate, non sembra solleticare più di tanto Galliani e Berlusconi anche perchè i soldi che dovevano arrivare dalle coppe europee sono ormai un miraggio. Ecco perchè Galliani guarda con interesse a Dortmund. Immobile, infatti, è deciso a cambiare aria (si mormora che abbia già messo in vendita la casa) e andare al Milan con il suo mentore Ventura sarebbe un’ottima soluzione. Vero che il centravanti della nazionale non costa poco, ma si potrebbe cercare una soluzione con il club giallonero, magari sulla base del prestito oneroso con obbligo di riscatto.
Ecco, quindi, che al Milan rischia di riformarsi il trio Ventura-Cerci-Immobile che tanto bene ha portato al Torino.
GRANA MENEZ
C’è un ma in questa storia che sembra un mix tra “Amarcord” e “Libro Cuore” e il “ma” porta il numero 7 del Milan: Menez. Con Inzaghi il francese è stato straviziato, ha potuto scegliere di fare quello che voleva, giocando da solo in avanti. Inzaghi non ha saputo imporgli di giocare per la squadra, facendo lentamente collassare tutto il castello rossonero. Se, infatti, Menez ha ripagato la fiducia con 15 gol è altrettanto vero che, con il gioco solitario del francese si è sperperato un patrimonio tecnico che ha coinvolto non solo i tre centravanti che si sono alternati in questa stagione (Torres, Destro e Pazzini), ma anche i vari Cerci, El Shaarawi e Honda. L’arrivo di Ventura al Milan porrebbe fine al regno di Menez. Il genovese non ama chi non gioca per la squadra, men che meno chi fa di testa propria e non accetta i dettami tecnici. Questo significa che l’ex Paris Saint Germain sarebbe fuori dal progetto dell’attuale allenatore granata.
SUGGESTIONI E REALTA’
Il Milan, quindi, è a un bivio. Il prossimo anno non può permettersi di sbagliare nulla perchè, rimanere tre anni senza Europa, vorrebbe dire portare al collasso le finanze del club. Cosa sceglieranno, quindi, Berlusconi e Galliani? Ventura è un vecchio marinaio che di mari in tempesta ne ha visti tanti, ma sarà l’uomo giusto per guidare quella che, attualmente, è poco più di una zattera? Su questo ci si interroga a Milanello, dove le suggestioni, per quanto intriganti, di una rifondazione in stile granata, devono fare i conti con una realtà sempre più opaca e poco splendente, che ha bisogno di un’immediata lucidata
Davide Luciani