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Salvate il soldato Donadoni

Sarebbe un po’ come affidare una Vespa a Valentino Rossi e pretendere che vinca il Mondiale. Un’impresa impossibile. Quello che sta vivendo Roberto Donadoni è assurdo, senza alcuna logica. Uno dei migliori tecnici italiani sta allenando la rosa peggiore dell’intera Serie A, è ultimo in classifica e rischia il posto. La crisi profonda del Parma ha tanti responsabili ma non lui, traghettatore delle anime derelitte che avevano conquistato l’Europa pochi mesi fa.
CASSANO E NIENT’ALTRO – La delusione scaturita dalla clamorosa esclusione dall’EL (un vizio burocratico, per molti versi pretestuoso) è stato un boomerang terribile che ha trascinato in un attimo il Parma dal Paradiso all’Inferno. La creatura delle meraviglie che aveva meritato il sesto posto nella scorsa stagione è stata smantellata pezzo dopo pezzo, lasciando spazio unicamente a Cassano e qualche giovane di belle speranze. I numerosi infortuni subiti dagli uomini chiave (Paletta, Cassani) ed una sequenza incredibile di vicissitudini sfortunate (non ultimo il problema al cuore di Biabiany) hanno fatto il resto. Nonostante tutto, Donadoni è rimasto orgogliosamente a bordo, capitano di una nave destinata ad affondare. Non è uno Schettino qualunque. Sta facendo l’impossibile, ma i tre punti racimolati nelle prime nove giornate sono lo specchio fedele della qualità del Parma di questa stagione.
SALVATE IL SOLDATO DONADONI – La fiducia incondizionata in uomini meritevoli non è una caratteristica del nostro Paese. Cambiare allenatore non trasformerà Coda in un bomber di razza né Ghezzal e Belfodil in Cristiano Ronaldo e Benzema, ma probabilmente andrà così. Donadoni ha dimostrato di tenere alla causa e avrà in cambio un esonero amaro come il fiele, l’ennesimo di una carriera mai all’altezza delle sue qualità. Comunque vada con l’Inter, il Parma se lo tenga stretto: è l’unico uomo che può salvarli.
