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Prandelli: “Abbiamo avuto idee e forza di cambiare”
CRACOVIA, 2 LUGLIO – Quando sulla Polonia sorge nuovamente il sole dopo una notte da incubo, per Cesare Prandelli è tempo di tirare le somme: analizzare gli errori per poter ripartire più forti di prima. Il ct della nazionale, accolto dagli applausi dei giornalisti al suo ingresso nella sala stampa di Cracovia, ha espresso tutta la sua soddisfazione per come è stato vissuto questo Europeo da giocatori, tecnici, tifosi e stampa. In effetti l’atmosfera che si respira al termine dell’avventura degli azzurri è quella di un ambiente fiducioso e orgoglioso che ha ritrovato l’amore per la propria nazionale: Prandelli ne aveva fatto il suo obiettivo principale, centrandolo perfettamente.
SI CAMBIA E SI CREDE – La conferenza stampa del ct azzurro, dopo la calorosa accoglienza, prende la forma di un finale in cui non tutto è da buttare. “Questo applauso mi fa credere che anche voi ci credete, possiamo essere orgogliosi di questa Italia”, esordisce Prandelli rivolgendosi ai giornalisti, “Abbiamo proposto una squadra corretta, che ha fatto vedere un calcio propositivo, non ha creato alcun tipo di polemiche, ricevuto complimenti di tutti e per la prima volta una panchina si alzava per andare a salutare gli avversari”. Un segnale forte di cambiamento per l’allenatore bresciano, soprattutto nel contesto di un paese “vecchio” come è l’Italia di oggi: “Abbiamo avuto idee, forza di cambiare, abbiamo portato in nazionale la mentalità di club”.
I ringraziamenti di Prandelli sono rivolti soprattutto a quella parte della nostra nazione che ha sostenuto con orgoglio gli azzurri durante tutto questo Europeo, anche se l’indifferenza dei club preoccupa ancora molto il ct: “La nostra prossima partita, l’amichevole con l’Inghilterra, si giocherà il 15 agosto, ma pochi giorni prima si gioca la Supercoppa italiana a Pechino. E’ complicato. Quando dico che non interessa nulla della Nazionale, è vero”.
PIU’ ALLENAMENTI PER GLI AZZURRI – Prandelli conclude quindi con un pensiero al futuro del suo progetto, auspicando più amichevoli per la nazionale e allenamenti più frequenti, magari ogni 40-50 giorni, per poter selezionare i ragazzi più promettenti (che spesso non sono titolari nei club) e seguirli nel loro percorso di crescita: “Se devo limitarmi a fare tre allenamenti ogni otto mesi, diventa dura, anche se credo di saper fare bene il mio lavoro, e di averlo dimostrato in questo Europeo”.
ABETE: “PIU’ POTERE A PRANDELLI” – Immediata la replica di Abete, che coglie l’occasione per fare i complimenti al gruppo azzurro durante la sua conferenza stampa di addio all’Europeo. Il presidente della FIGC è convinto che l’immagine del calcio italiano, entrata in crisi per l’ennesima volta con calciopoli, sia stata decisamente risollevata. Per Abete il merito di questa grande impresa va riconosciuto, tra gli altri, a Cesare Prandelli, per il quale la FIGC ha in serbo una nuova strategia: “L’obiettivo della federazione è rendere più organico il rapporto del ct con l’Under 21 e le rappresentative giovanili, e, sul versante del progetto-calcio, del settore tecnico e scuola allenatori”.
Matteo Brutti
