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Mondiali Brasile 2014 | Pagelle e voti di Uruguay-Inghilterra
Uno strepitoso Luis Suarez, al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, sigla una doppietta inguaiando gli inglesi affondati da una difesa impresentabile e traditi nelle fasi decisive dal capitano del Liverpool Steven Gerrard. La Celeste si impone per 2 a 1, a Suarez risponde momentaneamente Wayne Rooney. Le pagelle di SportCafe24.
MUSLERA 5,5: Non impeccabile come suo solito sulle situazioni di uscita alta. Si comporta invece discretamente tra i pali disinnescando un paio di pericolose iniziative di Sturridge. Poche colpe sul gol da due passi di Wayne Rooney.
CACERES 5: Un po’ in affanno l’esterno difensivo della Juventus, spesso in ritardo negli interventi di copertura e sempre al limite del giallo che gli sarebbe valso la squalifica. Si perde Rooney nel gol del momentaneo pari inglese.
GIMENEZ 6,5: Niente male questo ragazzo di nemmeno vent’anni che dimostra grande personalità e senso della posizione. Grandi doti atletiche si rivelano fondamentali in una partita maschia come quella di San Paolo tra Uruguay e Inghilterra.
GODIN 6: Giornata in ufficio per il perno della difesa dell’Atletico Madrid, non esagera mai rimanendo sempre in controllo e trasmettendo tranquillità al reparto.
PEREIRA 5: Pessima gara dell’ex interista che omette completamente la fase offensiva e per di più si lascia andare a qualche amnesia di troppo in fase difensiva. Troppo tempo in panchina ha creato ruggine nei suoi meccanismi di fascia.
GONZALEZ 5,5: Balbettante la sua gara che però rimane su una linea di sufficiente apporto nelle due fasi del gioco. Non ha molta sintonia coi compagni di reparto e troppo spesso è isolato dalla manovra
RIOS 6,5: Tanti chilometri e tanta quantità per il vero lottatore di questo Uruguay disegnato da Tabarez. Mette grinta in ogni contrasto e il conto dei palloni da lui recuperati è abbondantemente in doppia cifra.
LODEIRO 6: Prova altalenante, alcune buone idee accompagnate da scelte più che discutibili. Fa comunque il suo e in una partita decisa dai nervi è sicuramente qualcosa di positivo.
RODRIGUEZ 6,5: La “Cipolla”, cosi viene soprannominato in Uruguay, è una spina nel fianco costante per la difesa di Hodgson. Da tanta vivacità alla manovra offensiva facilitando le cose ad un Suarez non ancora fisicamente esplosivo.
CAVANI 7– Gara di livello per il Matador del Psg che dimostra tutto il suo valore sfornando una gara a 360 gradi. Corre, lotta, inventa, fa tutto quello che ogni allenatore vorrebbe dalla propria punta e, come se non bastasse, regala un gioiellino a Suarez che da due passi buca Hart per l’1 a 0. Grandioso.
SUAREZ 8,5 – L’Uruguay con lui è tutta un’altra squadra. Oltre alla doppietta che ovviamente ha un peso specifico enorme, la sua sola presenza terrorizza la scapestrata difesa inglese e apre spazi per gli inserimenti dei compagni. E’ di un’altra categoria e in vista dell’Italia sarà ancora più temibile con il recupero progressivo della condizione atletica. Devastante!
TABAREZ 6: L’impressione è che davvero la squadra diventi di un’altra pasta quando Suarez è in campo. Tatticamente molto meglio rispetto all’esordio contro la Costrarica, poche comunque le alternative nelle faretra dell’allenatore
PAGELLE INGHILTERRA
HART 6: Non è Buffon, non è Neuer, non è il miglior portiere della storia dell’Inghilterra ma tutto sommato il suo lo fa e lo fa con convinzione. Tiene in piedi la partita per i suoi in più di una circostanza e non ha colpe sulle due imbucate di Suarez che regalano la vittoria all’Uruguay
JOHNSON 6,5: Forse il migliore del pacchetto difensivo schierato da Hodgson per questa decisiva sfida per il passaggio del turno. Ci mette tanto cuore abbinato ad una brillantezza che molti in lui non riuscivano più a vedere. Da segnalare la grande iniziativa sulla destra che regalerà poi un facile tap-in a Rooney per l’1-1 che ha illuso i Tre Leoni.
JAGIELKA 4,5: E’ roccioso ma poco più, non tiene una volta che sia una Suarez e sembra sempre un passo indietro rispetto ai suoi diretti avversari.
CAHILL 5: Non appena il gioco si fa dura Cahill perde lucidità e mette in difficoltà i suoi già indaffarati compagni di reparto. Non da mai garanzia di poter arginare le sortite uruguagie, sotto tono e mentalmente in bambola
BAINES 5: Non prende praticamente mai l’iniziativa e sfrutta ai minimi termini il suo tutt’altro che malvagio piede in fase propositiva. Troppo bloccato perde di efficacia col passare del tempo
GERRARD 4,5: Come successo in Premier League con il suo Liverpool cede sul più bello e affonda le già poche speranze dei suoi compagni di squadra. A tratti davvero irriconoscibile con aperture fuori misura e scarsa lucidità negli ultmi 25 metri. Spiace infliggergli una tale bocciatura ma in una partita dalla posta in palio notevole non si è dimostrato all’altezza del suo ruolo di capitano.
HENDERSON 4,5: Difficile trovare qualcosa di positivo in questo centrocampista che non da mai l’impressione di meritarsi una maglia da titolare, probabilmente nemmeno una convocazione per un Mondiale. Inspiegabile sinora l’incondizionata fiducia che gli da Hodgson.
STERLING 5,5: Passo indietro rispetto alla prova all’esordio contro l’Italia. Non entra mai pienamente in partita e sembra essere fuori ritmo in quelle poche sortite offensive che lo vedono protagonista.
ROONEY 7: Chiaramente e ripetutamente fuori ruolo lotta in maniera commovente, dimostrando grande attaccamento alla maglia e alla causa inglese. Trova finalmente il suo primo gol ad un Mondiale ma sicuramente meritava di più questa sua avventura brasiliana.
WELBECK 5: E’ il più concreto tra i “giovincelli” dell’attacco inglese ma non riesce ad esprimersi con continuità e si mantiene sugli standard medio bassi della sua stagione al Manchester United.
LALLANA 5,5: Entra nel momento peggiore per i suoi e fatica a trovare il suo posto nella matassa della partita.
STURRIDGE 5,5: Reagisce con orgoglio al primo vantaggio dell’Uruguay e impensierisce in più occasioni Muslera. Anche lui tende ad alimentarsi a corrente alternata e questo non può che nuocere alla pericolosità degli inglesi.
HODGSON 5: Dimostra poca flessibilità ancor prima che la partita inizi schierando gli stessi 11 battuti dall’Italia all’esordio. Si intestardisce con Henderson in mezzo al campo e non trasmette mai carica ai suoi ragazzi in evidente stato confusionale in alcuni tratti della gara. Gentiluomo, grande esperto, ma ad un Mondiale serve sinceramente qualcosa di più.
Andrea Bonfantini