Connect with us

Basket

Nba Finals, San Antonio Spurs-Miami Heat: la rivincita

Pubblicato

|

Cambia scenario ma non la sostanza: sarà battaglia vera!

Un anno dopo, stesse protagoniste, stesso obiettivo; il Larry O’Brien Trophy. San Antonio Spurs e Miami Heat si rincontrano per la seconda volta consecutiva alle Nba Finals per l’ultimo atto di una stagione che le ha viste nuovamente padrone assolute delle rispettive Conference. Rispetto alla scorsa stagione l’unica novità sarà il fattore campo, quest’anno nelle mani dei texani: basterà per regalare all’indissolubile tandem Popovich-Duncan il loro quinto anello? Ecco analisi e preview di SportCafe24.

Ginobili-Duncan-Parker, il trio delle meraviglie dei San Antonio Spurs.

Ginobili-Duncan-Parker, il trio delle meraviglie dei San Antonio Spurs

I VECCHI IMMORTALI ED IL SISTEMA SPURS – Per quante stagioni abbiamo sentito dire che San Antonio è una squadra vecchia, giunta al proprio  tramonto? Quante volte Duncan e Ginobili venivano definiti degli allegri pensionati vicini alla rottamazione, così come il loro coach Greg Popovich? Invece eccoci qui, con quei “vecchietti  ancora li a giocarsi la possibilità di portare a casa il loro quinto anello. Perseverando tra l’altro, visto che erano nella stessa identica situazione anche lo scorso anno. Gli speroni si auspicano ovviamente che il finale sia differente e che la dinastia nero argento possa vivere un’altra pagina di gloria.

Sul loro cammino ci saranno nuovamente i nuovi re di Miami, i Three Kings, James-Wade e Bosh, non sazi dei loro due titoli vinti negli ultimi 3 anni ed in cerca di uno storico Three-peat. Gli Spurs arrivano da una serie molto strana ma avvincente in egual modo contro gli Oklahoma City Thunder del nuovo M.V.P Kevin Durant, vinta 4-2; Duncan e compagni hanno di certo speso parecchie energie fisiche e mentali in questa serie ma hanno confermato ulteriormente che il sistema Spurs funziona ancora, eccome. Un modus operandi che prevede tiri puliti, dall’arco e non, con penetrazioni e scarichi radenti la perfezione. Questo sistema ha come propri punti cardini gli assist e i tiri da 3:  dati alla mano possiamo notare come alla fine della serie contro OKC, gli assist saranno 136, rispetto ai 114 degli avversari, e le percentuali dalla lunga distanza  saranno al 40%, contro il 30% di KD e soci. Da notare inoltre come ancora una volta è stata la profondità del roster texano a rivelarsi il  vero ago della bilancia : Ginobili ( vicino al ritiro lo scorso anno ,ma ancora nel pieno di una seconda giovinezza), Mills, il nostro Marco Belinelli ed un superbo Boris Diaw (M.V.P romantico delle finali di Western Conference), si stanno rivelando la versa arma segreta di Coach  Pop, il quale non vede  l’ora di sfruttare nuovamente  al massimo la loro incredibile versatilità ed il loro immenso talento. Un dilemma riguarda invece la stella Tony Parker: il Play francese è uscito ancora dolorante in gara 6 contro i Thunder ma i medici sembrano ottimisti per una sua presenza in gara 1 contro gli Heat, che di certo rappresenterebbe  un fattore determinante per il destino degli speroni. Speroni che  possono contare comunque su di un nucleo ben coeso e ben amalgamato, coadiuvato dalla presenza del simbolo del futuro nero argento Kahwi Leonard, oramai prossimo allo status di  All Star e consacratosi ulteriormente come difensore implacabile, migliorando per di più in fase offensiva, divenendo un cecchino dalla lunga distanza. Il suo compito sarà  anche quest’anno quello di contenere un fin qui  indomabile Lebron James.

LeBron James vs Nets

LeBron James, stella dei Miami Heat

KING JAMES NON VUOLE ABDICARE – Analizzando i Miami Heat non possiamo che partire dalla loro stella. nonchè miglior giocatore della Lega, Lebron James. King James ha gia abdicato il suo scettro di M.V.P e non vuole di certo rinunciare a quel Three-Peat tanto sognato a South Beach. Il numero 6 di casa Heat non ha di certo bisogno di presentazioni, e anche in questa post season sta trascinando partita dopo partita i suoi sudditi con i quali ha raggiunto la quarta finale Nba in 3 stagioni in Florida. Nella serie contro Indiana, a parte il black out di Gara1, la banda di Coach Spoelstra non ha mai dato l’impressione di perdere il controllo della serie portata a casa dopo 6 gare , sopperendo inoltre alla mancanza nelle gare finali dell’altra stella Dwayne Wade. La presenza dell’ex prodotto di Marquette pare però imprescindibile per strappare il fattore campo in Texas, dove gli Spurs hanno perso una volta sola in questi Playoff. La chiave tattica di Miami sarà sicuramente l’utilizzo dei quintetti piccoli tanto cari a Spoelstra, (con l’utilizzo massiccio di Rashard Lewis da 4) e limitare i lunghi avversari ed i loro cambi di lato. Elemento cruciale dello small-ball Heat sarà anche Chris Bosh; il lungo ex Raptors sta diventando vera arma letale della franchigia di Pat Riley grazie all’aggiunta del tiro da 3 punti del suo arsenale offensivo, divenuta sempre più  sua specialità. Dalla panchina a dettare legge ci sarà il sempreverde Ray “Jesus Shuttlesworth” Allen, più in forma rispetto lo scorso anno e ancora più infallibile al tiro; il match up con Ginobili potrebbe essere il vero fattore cruciale della serie.

PRONOSTICO SPORTCAFE24 – 4-3 San Antonio: anche quest’anno a mio avviso si deciderà tutto in gara 7, ma vedo come favorito il roster Spurs in virtù della maggiore profondità rispetto la scorsa stagione e una maggiore qualità.

Simone Gianfriddo

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *