Connect with us

Faccia a Faccia

Roma, sogni d’oro e realtà d’argento: ma lo Scudetto è ancora possibile

Pubblicato

|

Rudi Garcia, la sua Roma è finita in un girone di ferro
Mattia Destro riceve l'abbraccio di Garcia

Mattia Destro riceve l’abbraccio di Garcia

C’era una volta una squadra che stupiva, scacciava ogni perplessità sul suo conto e vinceva 10 partite consecutive. Cosi, come un top team qualunque. Pronti-via, concorrenza sbaragliata e Serie A stradominata. Trenta punti su trenta, con vittorie deluxe arrivate contro compagini di primo livello: tra le altre Inter, Napoli e Lazio. Tutti, ma proprio tutti, l’avevano ormai designata come l’anti-Juve, qualcuno sussurrava addirittura che la Juve stessa stesse in realtà diventando l’anti-Roma. Poi però qualcosa è cambiato. Quattro pareggi di fila, con squadre di medio-bassa classifica. Incantesimo rotto, o qualcosa del genere. La Roma non viaggiava più, non macinava più, non dominava più. E se dai un assist del genere alla Vecchia Signora, stai pur certo che lo sfrutterà: bianconeri in testa e gerarchie ristabilite. Garcia e i suoi però non si arrendono, tornano a vincere nel match clou con la Fiorentina ed aprono definitivamente l’interrogativo: questa squadra è da Scudetto oppure no?

FORSE FORSE… – A questa domanda una risposta non c’è. Si può soltanto rispondere ‘forse’. Forse la Roma è da Scudetto, forse no. Quel che è certo è che ad oggi non si può nemmeno affermare che non lo sia. In effetti 11 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte sono tanta roba. Se non fosse stato per quel mese di blackout, i giallorossi oggi sarebbero primi. Ma comunque, sono ancora li. A tre punti, mica trecento. La Juventus è una corazzata quasi inaffondabile in campionato, per superarla bisognerà superarsi. Ma se c’è davvero qualcuno in grado di competere coi bianconeri, quel qualcuno è indubbiamente la Roma. Anche la prima Juve di Conte faceva qualche pareggio di troppo, poi ha vinto con una giornata d’anticipo il titolo. E le analogie si sprecano: non soltanto l’imbattibilità, ma anche l’assenza di coppe europee e la presenza di un gruppo giovane, talentuoso, affamaeto e guidato da un paio di grandi totem (nella Juve 11\12 erano Buffon, Del Piero e Pirlo, nella Roma di oggi ci sono Totti e De Rossi). E poi il gioco: forse quello dei bianconeri era ed è tutt’ora più spumeggiante, ma anche la Lupa non scherza. Insomma, in definitiva: competere sarà difficile, inutile farsi illusioni. Ma a questa Roma va almeno dato il beneficio del dubbio.

Vincenzo Galdieri

@Vince_Galdieri

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *