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Quando emendamento significa cemento: è in arrivo lo Stadio di Troia

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Soldi, tanti soldi: la proposta di Legge sugli stadi contenuta in una modifica della Legge di Stabilità garantisce 45 milioni di euro per il triennio 2014-2016 (10 il prossimo anno, 15 nel 2015 e 20 nel 2016), parola di Enrico Letta. E poi affari, tanti affari: il malloppo, infatti, viene stanziato per la realizzazione di “uno o più impianti sportivi nonché insediamenti edilizi o interventi urbanistici di qualunque ambito o destinazione, anche non contigui agli impianti sportivi, che risultano funzionali al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’intervento e concorrenti alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento”. Tradotto dal burocratese significa che accanto ai nuovi stadi del calcio che tutti noi attendiamo come una liberazione (ma anche, nota bene, ogni impianto sportivo capace di accogliere almeno 500 spettatori, se indoor, o 2000 se all’aperto) spunteranno interi quartieri fatti di palazzi e palazzoni, e che il raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario stravolgerà per sempre il paesaggio di vaste porzioni di quel che resta del Giardino d’Europa. Una legge “Cavallo di Troia”, quindi, un bel “regalo” con una brutta sorpresa dentro: l’esercito degli operatori immobiliari e finanziari è alle porte, e qualcuno sta per aprirle.

Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente

Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente

I DONATORI DI LAVORO – “Una vergogna”. Non usa mezzi termini il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini, intervistato dal fattoquotidiano.it. “Basta che un imprenditore compri un terreno agricolo non edificabile, e quindi a prezzo stracciato, ci costruisca sopra un impianto sportivo e grazie all’emergenzialità della norma gli sarà consentito costruire case e palazzi. Gli stessi progetti improponibili degli stadi di Lazio e Roma adesso diventerebbero una cosa fattibile, con il costruttore Parnasi che costruendo uno stadio a Tor Di Valle potrebbe edificare un nuovo quartiere con uno scempio indicibile. In questi giorni si stanno piangendo i morti in Sardegna – conclude Zanchini – e le zone in cui la Roma e la Lazio vogliono fare gli stadi sono zone provate di esondazione del Tevere, zone a rischio dove, grazie a questa nuova legge, per come è scritta, sarà possibile costruire in maniera selvaggia senza curarsi dei vincoli ambientali e della sicurezza del territorio”. Al grido d’allarme di Legambiente si associa anche l’onorevole Roberto Morassut (Pd): “Questa norma è una spinta al consumo di nuovo suolo senza nessuna visione organica di sviluppo equilibrato del territorio. Un’iniziativa negativa, inserita in modo assai improprio nella Legge di Stabilità. Non è in discussione l’opportunità di favorire un’ampia modernizzazione delle strutture impiantistiche per il calcio ai fini di una maggiore sicurezza e anche redditività degli impianti per compensarne gli alti costi di manutenzione. Quel che non convince (…) è la commistione che rischia di determinarsi tra un giusto fine sportivo e un’ennesima intossicazione del mercato immobiliare e del consumo del territorio. Se l’ispirazione della norma, come è facile credere, coincidesse con quella della legge poc’anzi ricordata, il favore non si farebbe alle società di calcio ma ad un pugno di operatori immobiliari e finanziari”.

WELCOME TO INTERCITY – Come prima, più di prima. La Repubblica fondata sul mattone non tradisce mai le sue vocazioni, e quando si tratta di ricavare profitti a spese del territorio la Ragion di Stato (cioè quella del portafoglio di pochi ma buoni) trionfa sempre abbattendo ogni ostacolo: “essendo la Legge di Stabilità una procedura speciale” – fa opportunamente notare Luca Pisapia sul fattoquotidiano.it – permetterebbe di bypassare ogni tipo di vincolo ambientale” e le ruspe, quindi, potrebbero scorrazzare ovunque indisturbate. Ecco il prezzo che l’ex Belpaese sarà probabilmente costretto a pagare per avere stadi moderni e sicuri, e se domani Intercity non sarà solo un treno ma anche un mega-quartiere costruito intorno a uno stadio possiamo dire fin d’ora che il prezzo non è giusto. Anzi, è un furto.

Enrico Steidler

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