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Bonucci come Starsky & Hutch: inseguito e fermato dalla polizia

Chissà. Forse ieri mattina Leonardo Bonucci pensava a quel suo cross finito in tribuna, l’ennesimo, e a quel “liscio” degno di Mai dire gol. Oppure, ma si tratta di semplici supposizioni, il difensore della Juve e della Nazionale ha cominciato a innervosirsi ricordando quel rimprovero di Chiellini a muso duro, o gli urlacci di Conte dalla panchina (“svegliadi Leo, sei agghiaggiande!”), e il suo piede ha quindi cominciato a premere sull’acceleratore come per fuggire il più in fretta possibile da tutti quei fantasmi. “Ecco che Bonucci se ne va palla al piede e salta un avversario, due, tre, quattro…incredibile…sta saltando tutti uno dopo l’altro e ora si invola verso la porta” …pensava forse il “pilota” bianconero mentre con la sua fiammante Ferrari rossa dava spettacolo lungo corso Unità d’Italia slalomando a tutto gas fra le auto rallentate dal traffico: “noo, cos’è ‘sto lampeggiante? Ma noo, proprio adesso che ero solo davanti a Iker Casillas!” …

La Ferrari di Bonucci
LAW AND ORDER SPAGHETTI STYLE – Buongiorno, favorisca patente e libretto: ecco le parole magiche capaci di far tornare in sé anche un difensore in piena crisi di identità e in cerca di un immediato riscatto “sportivo”, ecco l’inizio del castigo. E invece no. Nonostante la gravità dell’infrazione (e l’inseguimento a sirene spiegate con tanto di paletta fuori dal finestrino) gli agenti della volante si limitano a un breve controllo dei documenti, e dopo una semplice ammonizione verbale il giocatore della Juventus è libero di ripartire. Possibile? Sì, a Torino e nel Belpaese sì, altrove meno.
FACCIAMO CAMBIO? – Pur volendo evitare le generalizzazioni, non si può negare che la polizia italiana sia distante anni luce dai cops che vediamo in azione sulla pay tv. Chi ha visto il programma dedicato agli sbirri americani, infatti, sa benissimo che da quelle parti non si scherza e che è tutto molto diverso rispetto a noi: mentalità, leggi e procedure. Gli agenti che pattugliano le strade delle città a stelle e strisce ne sono una prova vivente: “questo è quartiere un po’ turbolento, bisogna fare attenzione” – spiega il cop al giornalista che lo accompagna nel giro di controllo – “vede quella macchina? Ha una luce degli stop fuori uso e il conducente non ha azionato l’indicatore di direzione prima di immettersi sulla tangenziale: forse è sotto l’effetto del crack, ora verifichiamo”… Cosa sarebbe stato di Bonucci se fosse capitato nelle mani di quel cop? Certo, anche al di là dell’Atlantico i poliziotti hanno i loro difetti e i loro problemi, ma per l’eccesso di velocità e la guida pericolosa non guardano in faccia a nessuno: “Tenga entrambe le mani sul volante e non si muova, lei è in arresto!”, altro che “mi raccomando, vada più piano”…Facciamo cambio?
Pochi giorni fa era l’anniversario della morte di Gigi Meroni, il fuoriclasse del Torino che perse la vita in corso Umberto (a poche centinaia di metri di distanza da corso Unità d’Italia) per colpa di un pirata della strada: detto questo, detto tutto.
Enrico Steidler
