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Roma, da bella a cattiva. Garcia non si pone più limiti

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Rudi Garcìa, allenatore della Roma favorita per la Coppa Italia
L'Olimpico in festa: è il giorno dello Scudetto 2001

L’Olimpico in festa: è il giorno dello Scudetto 2001

Prima incantava e basta. Dicevano tutti: ‘Che bella’. A vederla ti usciva spontaneo un sorriso, ti faceva simpatia. Era carina da matti, la Roma. Talmente carina da non risultare credibile a qualcuno. ‘Si, è bella, ma poi per vincere Miss Italia serve anche qualcos’altro: c’è di meglio. Arriverà seconda, macchè, magari terza o quarta”. Poi qualcosa è cambiato. Non si parlava più soltanto di quanto splendesse, di quanto stupisse e di quanto sarebbe durata. La simpatia si è trasformata in stima, la sorpresa in ammirazione. E la bellezza è passata quasi in secondo piano, perchè sono uscite fuori tante altre caratteristiche. Era bella, ma sembrava ci fosse soltanto quello. Adesso no. Adesso la Roma fa paura, come fanno paura i cattivi. Non è soltanto corsa e calcio champagne. E’ anche grinta, rabbia agonistica, mentalità vincente. Cristo si è fermato ad Eboli, la Roma si è consacrata ad Udine. Dove ha sofferto, senza due giocatori fondamentali come Totti e Gervinho. Dove ha tremato, in dieci per l’espulsione di Maicon. Dove ha vinto, come sempre. Nove su nove, record della Juve di Capello raggiunto. E l’impressione che ormai dalle parti di Trigoria non ci si pongano più limiti. 

RUDI THE MAGICIAN – Quel che tocca diventa oro. E’ Rudi Garcia il grande regista di questa cavalcata tanto meravigliosa quanto inaspettata. Un passo alla volta, senza montarsi la testa. Come predicano tanti allenatori, il problema poi è mettere in pratica. Lui ci sta riuscendo con una naturalezza a tratti imbarazzante, quasi fosse scontato che arrivato a Roma cambiasse tutto in quattro e quattr’otto. Nell’ennesima vittoria giallorossa c’è ancora la sua mano magica, con quel Bradley tirato fuori a sorpresa dal cilindro e trasformatosi in eroe per un pomeriggio. Suo il gol della vittoria, ma il merito va condiviso con Rudi The Boss, che sa sempre cosa fare e quando farlo. Un autentico fuoriclasse della panchina, ormai non c’è più nessun problema a dirlo e nessun dubbio a riguardo.

LA TABELLINA DEL TRE – Se provate a chiedergli qual è l’obiettivo della Roma, vi risponderà “Vincere la prossima partita”. Ed è giusto così. Perchè è inutile nascondere che questa squadra sta giocando per lo Scudetto, ma allo stesso tempo è meglio non dirlo ad alta voce per non rompere l’incantesimo. La Roma ha imparato la tabellina del tre quasi a memoria. E’ arrivata a 3×9 = 27Adesso c’è 3×10. Che sarebbe anche il calcolo più semplice, ma si sa che quando arrivi vicino a concludere qualcosa c’è sempre il rischio di perdere la concentrazione sul più bello. Se vince anche questa ed arriva a 30, entra nella storia. Nessuno in Italia ha fatto una serie iniziale di vittorie simile. L’avversario che tenterà di mettergli i bastoni tra le ruote si chiama Chievo: ostico, ma non proibitivo. Anche perchè di proibitivo per questa Roma sembra non esserci più nulla. Gli avversari sulla carta più quotati, che prima la applaudivano e basta, adesso cominciano a storcere il naso. “Ma che fanno ‘davero questi?”. Si. ‘Fanno davero davero’. E non prenderli sul serio, stavolta, potrebbe trasformarsi in un peccato Capitale. 

Vincenzo Galdieri
Twitter: @Vince_Galdieri 

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