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Wimbledon, l’erba dell’outsider è sempre la più verde

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Nadal saluta il pubblico

L’erba dell’outsider è sempre la più verde. Questo è quello che sta raccontando Wimbledon 2013, dove tra il primo e il secondo turno sono andati clamorosamentfuori un numero esagerato di campioni della racchetta. Le eliminazioni più incredibili riguardano sicuramente Rafael Nadal e soprattutto Roger Federer, ma i due amici-rivali sono loro malgrado in ottima compagnia. Sta succedendo di tutto nel tempio del tennis: fuori subito anche gente come Tsonga, Cilic e Gilles Simon negli uomini. Tra le donne, invece, hanno già salutato Sharapova, Azarenka, Ivanovic, Jankovic dulcis – mica tanto – in fundo la nostra stella Sara Errani, oltre all’ex regina di Parigi Francesca Schiavone. Un qualcosa di mai visto. Cambio generazionale o pura casualità?

CASO E DETERMINAZIONE: UN WIMBLEDON ATIPICO – Propenderemmo più per la seconda, con dei temperamenti necessari al termine “casualità”. Difficile infatti pensare che il Wimbledelirio sia frutto di un cambio generazionale, anche perchè la maggior parte dei famosi tennisti\e eliminati è nel pieno della carriera, tra i 24 ed i 28 anni. Eccezion fatta per qualcuno come Federer: vogliamo sperare soltanto che l’orologio svizzero non stia cominciando la propria parabola discendente. Insomma, più che una riscossa di giovanissimi rampanti, la sorprendente edizione 2013 di Wimbledon si deve alla determinazione degli outsider di turno, caricati a molla dall’idea di sfidare e battere gente come Re Roger, l’uomo bionico Rafa o la glaciale Maria di Russia. Oltre che, sicuramente, a delle defaillance palesate dai grandi top player della racchetta. 

FEDERER E NADAL, CHE OCCASIONE PERSA – In particolare, viene naturale concentrarsi su Nadal e Federer. Il maiorchino ha probabilmente sbagliato la fase pre-Wimbledon: non partecipando a nessun torneo di preparazione si è tolto la possibilità di riprendere dimestichezza con l’erba, dopo la recente scorpacciata di trionfi sulla sua amata terra rossa. Tuttavia, rimane comunque un alibi relativo: Darcis ha fatto un’impresa, ma uno come Nadal almeno il primo turno deve passarlo, con o senza preparazione. Ancor più inspiegabile l’uscita di Federer, che il torneo di preparazione l’aveva fatto e pure vinto in quel di Halle. E poi lui è il Re di Wimbledon per eccellenza: tanti, troppi fans delusi. C’è da dire che l’ucraino Stakhovsky ha battuto Roger giocando un tennis da urlo, prendendosi applausi meritati dagli stessi sostenitori dell’elvetico. Ma parliamoci chiaro: quando ti chiami Nadal o Federer, non esistono sconfitte meno amare di altre e gli alibi hanno valore molto relativo. Intanto Wimbledon continua, con Djokovic, Murray e Serena Williams che si leccano i baffi. E con una domanda legittima: ma non è che da quelle parti i campioni non vanno più di moda?

Vincenzo Galdieri 

Twitter: @Vince_Galdieri

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